Buoni fruttiferi postali: quali è meglio scegliere!

Voler far fruttare i propri risparmi è il sogno di tutti, ma tra tutti i prodotti proposti da Poste Italiane, qual è il più conveniente?

Quando si inizia ad accumulare un piccolo tesoretto o si hanno dei risparmi da parte, la prima preoccupazione è quella di metterli al sicuro.

Tenerli in casa, sotto il materasso, come i nonni consigliavano, non è certamente una mossa sicura e spesso quindi si sceglie di affidarsi a Poste Italiane.

Ma se oltre a tenerli al sicuro, potessero anche fruttare, non sarebbe meglio?

Oggi vediamo tutti i prodotti proposti da Poste Italiane tra i buoni fruttiferi postali, cosa sono e quali sono le migliori condizioni in cui possiamo far aumentare la nostra piccola fortuna comodamente senza dover fare nulla!

Buoni fruttiferi postali: cosa sono?

Partendo dalle basi, i buoni fruttiferi postali sono un validissimo strumento di risparmio, considerato tra i più sicuri in quanto emessi da Cassa Depositi e Prestiti ma soprattutto garantiti dallo Stato italiano.

Oltre ad essere garantiti dallo Stato, che in periodi di incertezza economica come questa, è una garanzia non da poco, forniscono ai sottoscrittori un numero interessante di agevolazioni, tra cui:

  • tassazioni minori;
  • nessun costo ulteriore di acquisto;
  • rimborso del capitale maggiorato degli interessi;
  • esenti dal pagamento dell’imposta di successione;

Ma come sono nati?

Nel 1924, la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. iniziò ad emettere i buoni fruttiferi postali per conto dello Stato italiano.

Questo istituto finanziario legato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, è l’ente deputato al rilascio di titoli di stato sottoforma di buoni fruttiferi postali.

Questa modalità d’azione nacque per poter finanziare una serie di progetti di sviluppo per la crescita del Paese, raccogliendo le risorse essenziali per promuovere gli investimenti pubblici.

Un po’ come se lo Stato, per poter finanziare i propri progetti, utilizzasse questi fondi privati, garantendoli comunque ed in ogni caso.

Ma non esistono solo i buoni fruttiferi postali: anche i libretti di risparmio postali sono infatti una comoda soluzione ibrida tra un conto corrente e un investimento vero e proprio.

Ad occuparsi materialmente dei buoni fruttiferi è stata demandata Poste Italiane, che si interessa della loro sottoscrizione e del rimborso a scadenza per conto della Cassa Depositi e Prestiti. I buoni fruttiferi sono distribuiti e disponibili presso gli uffici postali presenti su tutto il territorio italiano.

Attualmente, al momento dell’acquisto di un buono fruttifero, è possibile scegliere la forma cartacea, simile ad un libretto postale nella forma, oppure i buoni fruttiferi postali dematerializzati, completamente in forma digitale.

Buoni fruttiferi postali: come funzionano?

Quello del buono fruttifero postale è uno strumento che è stato pensato alla portata di tutti, per poter garantire anche a chi non è super informato sui meccanismi dell’alta finanza, di poter investire i propri risparmi, quindi, il loro funzionamento è alquanto semplice.

Il funzionamento si basa sull’acquisto di titoli di credito, vale a dire dei contratti che prevedono il rimborso del capitale a scadenza rivalutato di un certo rendimento in base al prodotto sottoscritto.

Nonostante, infatti, i buoni fruttiferi possano essere rimborsati in qualsiasi momento e cioè è sempre possibile ritirare i propri soldi in caso di necessità, il vero guadagno sta nel “bloccarli” per un periodo stabilito affinchè possano maturare gli interessi.

Si tratta quindi di soluzioni di investimento a breve e lungo termine, da un minimo di 4 anni fino anche ad un massimo di 20 anni.

Ovviamente non è tutto oro quello che luccica. Essendo questa, infatti, una forma di investimento sicura e garantita dallo stato, i rendimenti sono mediamente bassi rispetto ad altri tipi di investimenti, soprattutto rispetto a quelli azionari, ma comunque garantiscono una certa sicurezza, che col crollo dell’economia sempre dietro l’angolo, è bene tener presente.

Buoni fruttiferi postali: quanti ne esistono?

Messo in chiaro che Poste Italiane crea sempre nuove soluzioni per i suoi clienti, ci sono delle tipologie sempre disponibili che negli anni si sono mantenute stabili.

Esistono tante tipologie di buono fruttifero poichè non tutte risultano essere convenienti, una volta appurate le proprie esigenze; quindi scegliere il prodotto più indicato è compito non solo del risparmiatore ma soprattutto dell’impiegato di Poste Italiane che deve consigliare in base alle singole esigenze.

Non esiste un prodotto perfetto per tutti:

  • Buono 3×4: questa tipologia offre un rendimento lordo annuo dello 0,5% alla scadenza, con una duranta di investimento di 12 anni. Offre inoltre una serie di interessi fissi crscenti con la possibilità di richiedere il rimborso in ogni moment e di ricevere il pagamento del rendimento maturato ogni 3 anni. Ciò vuol dire che non si dovessero raggiungere i 12 anni, non si perdono del tutto gli interessi. Questa tipologia di buono è comoda per chi prospetta un investimento a lungo termine ma ha comunque bisogno di avere disponibile il capitale in caso di emergenza.
  • Buono 4×4: simile al precedente, il rendimento lordo annuo dello 0,75% a scadenza e durata è pari a 16 anni. Come per il precedente, ogni 4 anni sono previsti interessi fissi crescenti. Anche questa tipologia di buono è rimborsabile.
  • Buono Ordinario: la tipologia più classica di buono fruttifero, con una durata di investimento di 20 anni e un rendimento fisso crescente maggiorata di anno in anno, dallo 0,05% al 0,30%. Dopo il primo anno sono già riconosciuti gli interessi, poi ogni due anni. Questa è sicuramente la soluzione migliore per chi vuole “congelare” per lunghi periodi del denaro poichè risulta la più conveniente sotto questo punto di vista.
  • Buono 4 Anni Risparmiosemplice: Il buono con scadenza e durata minore, di soli 48 mesi, con un rendimento dello 0,25%. Ha il limite di poter essere sottoscritto soltanto da chi attiva un piano di risparmio Risparmiosemplice, una soluzione pensata per poter accantonare periodicamente dei risparmi finalizzati all’acquisto di buoni fruttiferi.
  • Buono dedicato ai minori: questo è sicuramente lo strumento più utilizzato per chi vuole fare un piccolo regalo a neonati cosicchè possano maturare fino al 18° anno di età un rendimento annuo lordo del 2,5%. Chiunque può sottoscrivere questa tipologia di buono, non necessariamente un parente. Questo buono è considerato in assoluto il più conveniente, visto il tasso di rendimento annuo lordo, neanche minimamente vicino a quelli degli altri buoni disponibili.
  • Buono Obiettivo65: dedicato a chi non ha superato i 54 anni, questo investimento permette una rendita futura dei buoni postali trasformati in rata certa, corrisposta dai 65 anni di età fino agli 80 anni. Questo prodotto è spesso scelto come una buona soluzione integrativa alla pensione.

Qualsiasi sia la tipologia scelta, ne esistono anche altre, alla scadenza un buono fruttifero postale non permette di accumulare più nessun guadagno legato al rendimento fisso. Ma è importante ricordare assolutamente che dal giorno successivo alla scadenza è prevista la prescrizione dopo 10 anni per la versione cartacea.

I buoni, infine, possono essere cointestati fino ad un massimo di 4 persone, questa scelta permette un investimento maggiore e una rendita tra i vari intestatari. Al momento della sottoscrizione è possibile richiedere l’applicazione della clausola PFR, che sta per pari facoltà di rimborso, che specifica la necessaria unanimità degli intestatari per la riscossione del buono.

Per capire qual è il prodotto che fa più al caso vostro, a questo link troverete un simulatore per capire al meglio le vostre esigenze. Inoltre, il sito di Poste Italiane risponde ad ogni possibile dubbio tramite le FAQ.

Consigliamo infine di guardare attentamente il video youtube di Gianrocco Mecca – Financial Adviser sui buoni fruttiferi postali:

Buoni fruttiferi postali: tra scadenze e sentenze

Proprio di qualche giorno fa è la notizia di una importante sentenza del tribunale di Torino in merito al diritto del consumatore di ottenere maggiori interessi.

In particolare, la sentenza ha riguardato un buono postale fruttifero in possesso dal 1989, quando esso aveva un valore di 5 milioni di lire.

La richiedente in questo caso chiese di veder applicati gli interesse originariamente previsti dietro al buono.

Il Collegio di Milano con una decisione dell’8 novembre ha dato ragione alla richiedente.

Col passare del tempo, infatti, i tassi di rendita di questi buoni sono molto cambiati e chi si trova ad avere vecchi buoni, anche di 40/50 anni fa, rischiava di non vedersi riconosciuto il titolo iniziale di rendita, ma quello attualmente applicato, andando di molto in perdita.

Ma ancora, esiste sempre recentemente il caso di 3 buoni fruttiferi postali cointestati e prescritti.

Nonostante la prescrizione, le donne hanno contestato la scadenza per un errore materiale: si faceva in fatti riferimento ad una scadenza al 1° gennaio dell’anno successivo alla scadenza.

Anche in questo caso la richiesta è stata accolta, poichè l’orientamento dei Collegi Abf è concorde nel ritenere la scadenza dei titoli legata all’ultimo giorno dell’anno solare. Nel caso in specie, l’emissione era datata 13 gennaio 2007, la scadenza era quindi al 31 dicembre 2017, in linea con la richiesta delle tre donne di ricorso presentato a maggio del 2017.

Ricordiamo quindi a tutti di fare sempre molta attenzione alle scadenze, in particolare per i buoni fruttiferi postali riportanti la serie AG e BA, fate molta attenzione o rischiate di perdere tutto!

Infatti, di questa serie di buoni, sono scaduti tra la metà e la fine del 2014, da tale data va calcolata la decorrenza della prescrizione decennale, per cui avete ancora la possibilità di riscuoterli senza perderli nei prossimi 30-36 mesi!

Quelli a cui bisogna fare effettivamente attenzione sono quelli della serie BA, che risultano scaduti nel corso del 2012. Questi ultimi sarà possibile riscuoterli tassativamente entro il 2022!

Infine, possiamo dunque affermare con certezza che la scelta dei buoni fruttiferi postali sono un’ottima scelta se si sceglie il prodotto adatto ma soprattutto se non si vuole rischiare di perdere tutto con investimenti sicuramente più fruttuosi ma sicuramente più rischiosi.

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