Conto deposito: ecco come protegge i risparmi dall’inflazione

L'inflazione logora i risparmi, ma c'è una soluzione per salvare i propri soldi dalla perdita del potere d'acquisto: il conto deposito.

L’anno 2022 è stato caratterizzato dal tasso inflattivo galoppante, e l’anno sarà ricordato per aver messo a rischio i risparmi degli italiani. Questo a causa dell’aumento dei prezzi e servizi dovuti prima alla pandemia, e poi alla carenza massiccia delle materie prime, costosissime e (quasi) introvabili, che ha fatto schizzare al rialzo i prezzi dell’energia.

L’inflazione non sta danneggiando solo il tessuto sociale del Paese, riducendo in uno stato di povertà assoluta una parte della società, ma si sta facendo sentire anche sui redditi medio – alti e, soprattutto, sui risparmi degli italiani.

Il conto corrente ricco di denaro fermo – in stallo – è la pessima alternativa all’investimento. Infatti con questo metodo viene abbattuto il valore del denaro anche sotto la metà.

Giorno dopo giorno, gli stipendi vengono logorati dall’inflazione, e diventa impossibile frenare l’aumento dei prezzi anche seguendo le migliori strategie, e la linea dei risparmi si assottiglia rapidamente.

Il mercato finanziario potrebbe aprire le porte a nuove forme di investimento, ma non prive di incertezze, che a causa dell’inflazione possono tradursi in rischi più o meno alti.

Messi da parte gli investimenti in titolo di Stato, azioni, fondi, obbligazioni e così via, l’alternativa sono i conti deposito, con discreti rendimenti che si attestano fino al 4% lordo annuo.

Conto deposito: la scelta vincente per chi intende investire

In questo periodo, i risparmiatori non amano rischiare. Per questo motivo, la scelta più logica è il conto deposito, con meno rischi e un interesse garantito.

Così, il conto deposito ha conquistato la fiducia dei risparmiatori, ma solo relativamente al denaro bloccato nel medio e breve periodo, quindi per un periodo temporale ben definito.

Il conto deposito è una forma d’investimento di natura finanziaria, ideato per limitare i rischi, garantendo un rendimento assicurato.

L’azzeramento dell’esposizione dei mercati finanziari rende il conto deposito privo di rischi o perdite di denaro.

D’altra parte, il risparmiatore rischia se la banca attiva una gestione fallimentare e solo per un’esposizione di denaro maggiore di 100 mila euro.

Conto deposito vincolato o libero

In buona sostanza, il conto deposito è un sistema semplice: si versa una somma che resta vincolata fino alla scadenza, e i tassi di interesse applicati tendono a diventare più alti quanto più è lungo il periodo temporale a cui viene legato il vincolo.

Il conto deposito prevede un minimo di tre mesi fino a un massimo da 1 a più anni, mentre il tasso d’interesse varia da un minimo pari allo 0,15% fino a un tetto massimo del 4% annuo (lordo).

Occorre considerare che il tasso d’interesse viene agganciato al vincolo (durata) e alla tipologia di conto deposito.

Per questo motivo, spesso sentiamo parlare di un conto deposito libero o vincolato. Nel primo caso, il cliente può disporre della somma di denaro anche prima della data di scadenza, senza l’applicazione della decurtazione degli interessi e penali. Tuttavia, il valore dei tassi d’interessi è molto ridotto.

Invece, il conto deposito vincolato indica una somma di denaro disponibile solo alla scadenza. Lo svincolo anticipato prevede l’applicazione della decurtazione degli interessi e penali. Il vantaggio del conto vincolato sono i tassi d’interessi molto più alti, rispetto al conto deposito libero.

In linea generale, gli istituti di credito prevedono la quantificazione delle penali e i criteri del conto deposito.

L’apertura di un conto deposito non è difficile, e anzi si tratta di un’operazione semplice e senza costi di gestione, apertura e chiusura.

Conto deposito: esempi e rendimenti

Cominciamo dai tassi d’interesse, per cui le banche applicano **una tassazione al loro tasso.

Ad esempio, un tasso d’interesse del 4% lordo annuo su un capitale di 10mila euro non produce un incremento di 400 euro. Ma occorre applicarci tasse e imposta di bollo.

Dunque, il famoso interesse lordo del 4% diventa del 2,76% netto, producendo un guadagno annuo del valore di 276 euro.

Alla luce di queste considerazioni, si comprende che bloccare una somma di denaro pari a 10.000 euro sul conto deposito per un periodo temporale di almeno cinque anni, il guadagno sarà pari al valore di 1.570 euro.

Viceversa, se il cliente sul conto deposito blocca una somma di denaro del valore di 1.570 euro per un periodo temporale di 12 mesi, con un tasso d’interesse pari al 2,5% lordo, diventa un interesse netto nella misura di 1,65%, in un anno guadagnando intorno a 165 euro.

Esistono poi altri costi da considerare correlati al conto deposito.

Rientra nella discrezione della banca la richiesta di associare all’apertura di un conto deposito anche un conto corrente e, ancora, richiedere l’accredito della pensione o stipendio con l’aggiunta delle spese.

Leggi anche: Migliori mutui a tasso fisso e variabile dicembre 2022

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