Stufa a pellet, come capire quando sostituirla: i segnali che qualcosa non va

I casi sono tre: per necessità, urgenza oppure migliori opportunità. Ecco come orientarsi per capire quando bisogna sostituire la stufa a pellet.

Ci sono diversi motivi per cui cambiare una stufa a pellet: ma come capire quando sostituirla?

I casi sostanzialmente sono tre: per necessità, urgenza oppure migliori opportunità.

Ecco come orientarsi per decidere.

Quanti anni dura la stufa a pellet

Normalmente, una stufa a pellet è garantita nel suo funzionamento anche per 10-15 anni.

Molto ovviamente dipende dalla qualità dell’apparecchiatura, dalla sua manutenzione più o meno accurata ma anche dall’intensità del suo utilizzo.

Nonostante si tratti di un prodotto nuovo o poco usato, possono però verificarsi due casi, in cui si rende necessario sostituire la stufa a pellet.

Il primo è quello di un’eventuale urgenza, che si verifica in caso di malfunzionamento o addirittura rottura improvvisa.

In caso di necessità invece, ci si rende conto che la stufa a pellet che si ha a disposizione, nonostante funzioni bene e senza intoppi, in realtà non è abbastanza potente da riscaldare a dovere tutti gli ambienti.

Oppure, si ha necessità di trasferire la caldaia all’interno di una stanza, mentre quella installata è all’esterno.

Infine, può verificarsi anche il caso in cui si decide di cambiare la stufa a pellet perché ci sono incentivi statali di cui approfittare oppure si punta a nuovi modelli in uscita sul mercato, più tecnologicamente avanzati ma con un miglior rapporto qualità/prezzo.

Come capire se una stufa a pellet funziona bene

Se abbiamo già utilizzato più volte la stufa a pellet, prestando la dovuta attenzione, allora probabilmente non ci sfuggiranno alcuni segnali per capire se funziona bene oppure no.

Ecco i principali campanelli d’allarme per capire quando sostituire o riparare una stufa a pellet:

  • Difficoltà nell’accensione

  • Puzza di bruciato

  • Rumori anomali

  • Auto-spegnimenti improvvisi

  • Problemi alla scheda elettronica

  • Difetti e problemi nei comandi elettronici.

Il consiglio è di rivolgersi alla ditta presso la quale abbiamo acquistato l’apparecchiatura.

Le cause del cattivo funzionamento infatti possono essere diverse ma comunque difficilmente risolvibili con il fai da te.

Ad esempio, potrebbe trattarsi di un guasto che riguarda:

  • la candeletta, vale a dire la resistenza che permette l’accensione, una volta che si riscalda

  • al motore elettrico

  • alla ventola di aspirazione

  • alla ventola tangenziale.

Come capire se la stufa a pellet va sostituita oppure semplicemente occorre cambiare qualche pezzo?

La differenza, in questi casi, la fa il preventivo del tecnico. Se il prezzo per cambiare le componenti danneggiate è talmente alto da non giustificare la spesa, allora è preferibile sostituire l’intera stufa, magari cercando di approfittare di qualche incentivo statale.

Bonus stufa a pellet 2024

Di quali incentivi per l’acquisto di una stufa a pellet 2024 stiamo parlando?

In questo approfondimento a cui rimandiamo, abbiamo parlato nel dettaglio dei vari bonus 2024 disponibili per la caldaia a pellet .

In particolare, il riferimento è:

  • al conto termico

  • al bonus mobili

  • bonus ristrutturazioni ed ecobonus

  • alle detrazioni fiscali.

Quanto deve costare una buona stufa a pellet

Come abbiamo avuto modo di accennare, a volte può verificarsi il caso in cui si renda necessaria la sostituzione della stufa a pellet perché si tratta di un apparecchio di scarsa qualità.

Per entrare nell’ordine delle idee, e non ritrovarsi pentiti dell’acquisto dopo pochi mesi, bisogna mettere in conto che una buona stufa a pellet di solito costa 400-500€ circa.

Attenzione però, perché se si tratta di un’idrostufa o di una stufa canalizzata, allora il prezzo sale fino ad arrivare a un minimo di 1.200-1.500€ e a un massimo di 4-5 mila euro (chiaramente dipende anche dalla potenza dell’impianto).

Cosa succede se non si fa la manutenzione alla stufa a pellet

La manutenzione di questi impianti è obbligatoria. Chi dunque non provvede ad eseguirla secondo il calendario, rischia pesanti sanzioni.

A questo si va ad aggiungere però anche il fatto che, senza la dovuta supervisione periodica di un tecnico specializzato, l’apparecchio può facilmente incorrere in un malfunzionamento, fino a rompersi in parte o nella sua totalità, addirittura necessitando di una sostituzione integrale.

Tanto specificato, è però doveroso aggiungere che almeno una o due volte al mese (dipende ovviamente dalla frequenza con la quale si utilizza), è necessario eseguire una pulizia fai da te dell’interno della stufa.

Quest’ultima deve essere rigorosamente spenta. Si procede con l’estrarre il braciere, svuotarlo e poi pulire lo scambiatore, magari utilizzando un aspiracenere o al massimo un panno o un pennello.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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