È in arrivo a novembre una nuova variante Covid che potrebbe far schizzare i nuovi positivi in Italia. Secondo Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, arriveremo ad affrontare delle nuove ondate impreparati. Intanto molti sono preoccupati perché il nuovo governo potrebbe prendere sottogamba la gestione della pandemia.
Una nuova variante potrebbe mettere in ginocchio l’Italia già a novembre
La nuova variante è stata ribattezzata Cerberus. Una variante che promette male dato che prende il suo nome dal mostro a tre teste della mitologia greca. Attualmente sono stati realizzati otto sequenziamenti di questa famigerata variante. In Italia si pensa che a novembre, con l’inizio del freddo, questa possa far impennare significativamente i nuovi contagi. La famiglia a cui appartiene Cerberus è sempre Omicron, che ormai conosciamo bene. Non si sa ancora se Cerberus possa bucare i vaccini, ma quasi sicuramente sarà più contagiosa. In termini di sintomi e letalità non vi sono abbastanza dati, ma dovrebbe essere simile alla variante Omicron e alle sue sottovarianti. Come riporta il quotidiano Il Messaggero, in data 3 ottobre 2022, il ricercatore Cornelius Roemer ha scritto su Twitter:
“Sta diventando abbastanza chiaro che BQ.1.1 (nome scientifico della variante Cerberus) guiderà un’ondata in Europa e Nord America prima della fine di novembre”.
Secondo Ricciardi in Italia siamo impreparati perché molte persone non sono vaccinate
In Italia scatta l’allarme e ad essere preoccupato è Walter Ricciardi. Secondo il professore di Igiene questa variante non dovrebbe fare danni a livello di ricoveri ospedalieri ma il suo impatto sarà comunque forte. Ricciardi non teme per tutta la popolazione, che comunque dovrà correre ai ripari come può, ma è in apprensione per gli anziani e i soggetti fragili. Lo strumento più efficace per proteggerci dal Covid è il vaccino. Molti italiani, stando a quanto detto dal professore, saranno impreparati perché non c’è stata una forte adesione alla campagna vaccinale di richiamo e questo li espone alla malattia grave da Covid-19.
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L’incognita sulla gestione della pandemia da parte del nuovo governo
Da quando è stata proclamata la fine dello stato d’emergenza in Italia, lentamente, ogni restrizione è stata eliminata e ad oggi nemmeno la mascherina al chiuso e sui mezzi pubblici è obbligatoria. Intanto, negli ultimi due giorni, il bollettino quotidiano del ministero della Salute ha visto un aumento esponenziale dei casi e alcune regioni sono state definite a rischio a causa di un indice Rt elevato. Allo stato dei fatti la coalizione di centrodestra, che sarà al governo per almeno cinque anni salvo crollo anticipato, non ha mai parlato di lotta alla pandemia di coronavirus come una priorità e quindi le loro mosse, in caso di emergenza, non sono chiare né prevedibili. Bisognerà aspettare dunque le linee guide del prossimo ministro della Salute, che non si sa ancora chi possa essere.