Green Pass globale dell’Oms, ecco cos’è e qual è la posizione dell’Italia

Torna a far parlare di se il Green Pass Globale, ma che cos'è e qual è la posizione dell'Italia in merito: scopriamolo insieme.

Il termine green pass fa ritornare alla mente uno dei periodi peggiori vissuti a livello mondiale.

Questo ha iniziato a circolare durante la seconda fase pandemica, quando ha preso il via la campagna vaccinale e in Italia è diventato obbligatorio esibire il certificato di avvenuta vaccinazione, proprio il green pass al fine di recarsi in determinati posti.

Adesso, si torna a parlarne ma per fortuna il Covid non c’entra: l’Organizzazione Mondiale della sanità, infatti, ha lanciato il Green pass mondiale, un nuovo strumento di salute digitale.

Ma del nuovo progetto c’è un riferimento nel decreto Pnrr approvato la scorsa settimana dal governo italiano ma si tratterebbe di un malinteso perché l’Italia ha una posizione netta rispetto all’applicazione del nuovo green pass globale.

Scopriamo nel dettaglio di cosa di tratta e la posizione del governo in merito alla questione.

Green Pass globale dell’Oms, ecco cos’è

Torna in auge il green pass globale. Soltanto le due parole messe insieme fanno balzare alla mente un periodo non molto felice della storia mondiale.

La pandemia, il Covid e le chiusure forzate sembrano essere ormai un lontano ricordo anche da qualche giorno rimbalza sui tg nazionali e sui giornali questo nuovo certificato.

In realtà si tratta di un certificato nato da un accordo tra l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’Unione europea lo scorso giugno con l’obiettivo di sviluppare, a partire dal modello utilizzato per il Covid, un sistema da utilizzare in altri casi per riconoscere le certificazioni vaccinali e non solo.

In parole povere si tratta di un documento per la condivisione dei dati sulla certificazione vaccinale a livello internazionale.

Non si tratterebbe altro di una versione, estesa e digitalizzata, della Carta gialla, il Certificato internazionale di vaccinazione o profilassi che serve per verificare l’avvenuta vaccinazione contro alcune malattie.

L’iniziativa fa seguito all’accordo del 30 novembre 2022 tra il commissario europeo Kyriakides e Tedros al fine di rafforzare la cooperazione strategica sulle questioni sanitarie globali.

L’adesione al green pass globale, però è volontaria per gli Stati membri e l’Italia si era già espressa per la non adesione.

In realtà oggi rispunta soltanto per un malinteso perché l’Italia ha sottolineato la volontà di non aderire a progetto e il ministro della Salute Orazio Schillaci ha chiarito la posizione italiana.

“A seguito dell’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto-legge del 26 febbraio, ritengo utile precisare che il governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto ‘green pass globale’ dell’Oms”

Che cosa si intende per Super green pass?

Il Global green pass è un progetto dell’Oms che si differenzia dal green pass e dal green pass rafforzato o super green pass validi nel periodo di emergenza sanitaria.

Il green pass rafforzato o super green pass poteva essere ottenuto soltanto dopo la vaccinazione o la guarigione.

Ma ormai del super green pass non c’è più obbligo a far data dal 1° giugno 2022.  La Certificazione verde COVID-19 non è più necessaria per l’ingresso in Italia dai Paesi dell’Unione Europea e da Stati Terzi.

 Che cos’è il passaporto vaccinale?

Il passaporto vaccinale più noto come green pass ha permesso di potersi muoversi liberamente in Italia e all’estero in periodo di Covid e poteva essere richiesto da chi aveva effettuato il vaccino contro il Covid-19 o era guarito dal virus.

Questo documento è diverso dal certificato internazionale di vaccinazione o profilassi.

Questo  è valido soltanto se il vaccino o la profilassi usata sono stati approvati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e, nel caso della vaccinazione contro la febbre gialla, se il centro di vaccinazione è stato autorizzato dalla autorità sanitaria del Paese di appartenenza.

 

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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