Ketamina: a cosa serve e quando è pericolosa

Vediamo a cosa serve la ketamina e perché non dovrebbe mai essere assunta senza il controllo medico.

Considerata prima la droga degli hippy e poi quella dello sballo tipico dei rave party, la ketamina è in realtà un potente farmaco. Negli ultimi tempi, si è tornati a parlare di questa medicina perché alcuni personaggi famosi sostengono di assumerlo per ottenere diversi effetti positivi. Vediamo a cosa serve e quali rischi comporta il suo utilizzo.

In questo articolo riportiamo le domande e risposte più chieste dalla nostra comunità.

Sommario:

  1. Ketamina: a cosa serve?
  2. Quando la ketamina è pericolosa
  3. A cosa serve la ketamina per i cavalli?
  4. Su quale recettore agisce la ketamina?
  5. Di che colore è la ketamina?

Ketamina: a cosa serve?

Ultimamente si è tornati a parlare della ketamina e il merito – se così possiamo definirlo – è di alcuni Vip che sostengono di assumere il farmaco per ottenere svariati benefici. L’ultimo personaggio a rivelare questa sua piccola ‘dipendenza’ è stato Elon Musk, che ci ha tenuto a sottolineare che è stato il medico a prescrivergli il medicinale perché “è nel miglior interesse degli investitori di Tesla e delle altre società di cui è alla guida“. Non a caso, l’Ad di Tesla ha dichiarato: “Dal punto di vista degli investitori, se sto prendendo qualcosa dovrei continuare a farlo“. Ma a cosa serve la ketamina?

Se presa come sta facendo Elon Musk, “una piccola dose” ogni due settimane, il farmaco serve a combattere la depressione. Sono diverse, infatti, le ricerche che promuovono la ketamina come sostituto dei classici psicofarmaci. Questo medicinale, è bene sottolinearlo, viene utilizzato soprattutto come anestetico dissociativo. Non va mai preso senza prescrizione medica perché può provocare seri effetti collaterali:

  • psicosi;
  • allucinazioni;
  • difficoltà a digerire;
  • difficoltà ad urinare;
  • problemi di memoria;
  • mal di testa;
  • insonnia;
  • nausea;
  • confusione;
  • intossicazione;
  • coma o morte (in casi gravi).

Essendo un anestetico dissociativo, la ketamina agisce dando la sensazione di separare la mente dal corpo. E’ per questo che, a dosi elevate, può provocare allucinazioni. Non solo, si ha la percezione di entrare in un’altra realtà, facendo distaccare sempre di più da quella che è la vita vera.

Quando la ketamina è pericolosa

Sintetizzata nel 1962, la ketamina è un anestetico e antidolorifico. E’ utilizzata soprattutto per indurre e mantenere l’anestesia, sia in medicina che in veterinaria, ma negli ultimi anni alcuni studi sostengono che sia un farmaco efficace anche contro la depressione e altri disturbi psichiatrici (dalla semplice ansia al bipolarismo). Inoltre, in modo del tutto illegale, viene spacciata e assunta come sostanza stupefacente.

Oltre che per gli effetti collaterali citati sopra, la ketamina è pericolosa anche per i seri rischi legati all’interazione con altri farmaci, che si potrebbe verificare a prescindere dalle dosi. Giusto per fare un esempio, l’attore Matthew Perry, l’amatissimo Chandler di Friends, è morto per un overdose di ketamina.

A cosa serve la ketamina per i cavalli?

In ambito veterinario, la ketamina viene utilizzata come anestetico. In modo del tutto illegale, specialmente quando ci sono di mezzo importanti competizioni sportive, il farmaco viene impiegato per migliorare le prestazioni dell’animale. Si pensi, ad esempio, alle corse dei cavalli.

Su quale recettore agisce la ketamina?

La ketamina, tramite un’azione sui recettori NMDA, esercita una funzione di tipo modulatorio sui recettori postsinaptici 5-HT2. In altre parole, l’effetto è dovuto alle capacità antagoniste prodotte legandosi ai recettori NMDA del glutammato, implicati nell’eccitabilità cellulare, quindi, nel mantenimento dello stato di coscienza. Inoltre, interagisce anche con i recettori noradrenergici, serotoninergici, muscarinici e adrenergici.

Di che colore è la ketamina?

La ketamina si trova in commercio sotto forma di liquido incolore, capsule, polvere cristallina o in compresse. Queste ultime vengono vendute come ecstasy, oppure come adulterante di altre droghe, quali cocaina, amfetamine ed eroina. Quando impiegata come sostanza voluttuaria, viene sottoposta ad un processo di evaporazione così da ottenere una polvere bianca che, generalmente, viene inalata o assunta per via orale tramite pastiglie.

Fabrizia Volponi
Fabrizia Volponi
Copywriter, classe 1985. Laureata in Scienze Storiche presso l'Università La Sapienza di Roma, con una seconda laurea in Scienze Religiose alla Pontificia Università Lateranense, ho una passione per la scrittura e la lettura. Ideatrice di un blog dedicato ai libri, il mio motto è πάντα ῥεῖ, tutto scorre.
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