Gli Anelli del Potere e i libri di Tolkien: ecco le differenze

Le differenze tra i libri di Tolkien e The Rings of Power sono numerose e hanno fatto discutere i fan: ecco tutti i cambiamenti nella serie.

Il “drama” è iniziato ben prima della messa in onda su Amazon Prime della serie tv Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere. Già dal 2017 infatti, anno in cui Amazon ha ottenuto i diritti dei due più famosi libri di J.R.R. Tolkien annunciando la volontà di produrre The Rings of Power, i più irriducibili tra i fan della saga dello scrittore britannico hanno fatto notare come il colosso dello streaming non sarebbe stato in grado di rendere giustizia alla famosa saga fantasy.

Il motivo? I fatti che Gli Anelli del Potere si è prefissata di narrare si svolgono nella Seconda Era della Terra di Mezzo, un periodo di oltre 3000 anni in cui si accavallano vicende molto significative all’interno delle opere di Tolkien, come l’ascesa di Sauron, la creazione degli anelli del potere e le conseguenti guerre, e sarebbe stato quindi impossibile creare un prodotto fedele in toto alle amatissime opere originali. Ma quali sono, quindi, le maggiori differenze tra i libri di Tolkien e la serie de Gli Anelli del Potere? Andiamo a scoprirle insieme. 

Cosa cambia tra la serie de Gli Anelli del Potere e i libri di Tolkien: tutte le differenze

La seconda stagione de Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del potere è già stata annunciata da Amazon Prime, per la gioia dei moltissimi fan della serie, ma c’è chi, molto affezionato alle opere originali di J.R.R. Tolkien, non ha accettato i rimaneggiamenti che gli sceneggiatori hanno dovuto fare per adattare la storia al piccolo schermo. Uno dei problemi principali della trasposizione riguarda i diritti: Amazon infatti ha acquistato i diritti della trilogia de Il Signore degli Anelli e di Lo Hobbit, senza però ottenere quelli de Il Silmarillion e i Racconti incompiuti, che Christopher Tolkien si è sempre rifiutato di cedere quando era in vita. La maggior parte degli eventi accaduti durante la Seconda Era, quella in cui è ambientata la serie The Rings of Power, sono presenti nelle ampie Appendici de Il Signore degli Anelli, ma molte informazioni si possono ricavare solo dalle pubblicazioni di cui Amazon non ha acquistato i diritti. È proprio riguardo a questi eventi, quindi, che gli sceneggiatori della serie hanno dovuto compiere una notevole opera di rielaborazione.

Una prima importante differenza con i libri è nella figura di Sauron. Secondo quanto scritto da Tolkien, infatti, l’Oscuro Signore durante la Seconda Era passa il suo tempo tra gli elfi con l’identità del bellissimo Annatar, grazie alla quale riuscirà poi a convincere i fabbri di Eregion, tra cui Celebrimbor, a forgiare i primi sedici anelli del potere destinati a uomini e nani. Successivamente Sauron forgerà l’Unico Anello che gli permetterà di controllare gli altri e Celebrimbor deciderà di forgiare senza il suo aiuto i tre anelli destinati agli elfi. Queste vicende sono ben diverse nella serie, poiché quello che riguarda la figura di Annatar compare nel Silmarillion, e quindi Amazon non può utilizzare né questo personaggio né questa storyline. Ne Gli Anelli del Potere Sauron si finge invece Halbrand, sventurato Re delle Terre del Sud che si avvicina a Galadriel. Sarà lei a portarlo nel regno di Eregion, dove Sauron/Halbrand insegnerà a Celebrimbor a forgiare gli anelli per concentrare il potere del mithril degli elfi, portando così alla loro creazione molto prima e in modo molto diverso rispetto al canone di Tolkien. 

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Lo stravolgimento cronologico che ha fatto stizzire i fan irriducibili di Tolkien

Non è solo la questione Sauron e la creazione degli anelli degli elfi anzitempo a disturbare i fan del canone di Tolkien. Già dall’inizio della produzione della serie è stato reso noto che il Tolkien Estate, che gestisce i beni dello scrittore, aveva autorizzato la compressione della storia in un periodo di tempo più breve rispetto ai millenni dell’ambientazione originale. Il motivo di questa scelta da parte della produzione è presto detto: gli sceneggiatori non potevano permettersi di fare salti temporali lunghi 200 anni a ogni stagione, rischiando oltretutto di perdere l’interesse del pubblico a causa dell’assenza di personaggi famosi che però sarebbero potuti comparire solo dopo troppi episodi. È proprio per questo che già nella prima stagione de Gli Anelli del Potere siamo riusciti a incontrare personaggi come Elendil e Isildur, che nei libri nascono successivamente alla forgiatura degli anelli.

Proprio a causa degli stravolgimenti cronologici dettati dal desiderio degli sceneggiatori di creare un prodotto finale d’intrattenimento e con tutti gli ingredienti necessari per avere una storia tolkieniana che potesse essere godibile anche per chi non è a conoscenza di tutti i libri, è stato deciso d’introdurre non solo elfi e nani, ma anche hobbit e stregoni che però secondo il canone sarebbero degni di nota nella Terra di Mezzo solo a partire dalla Terza Era.  

Come Gli Anelli del Potere ha riempito i vuoti lasciati da Tolkien 

La Seconda Era, quella in cui Gli Anelli del Potere è ambientata, è quella di cui Tolkien ha fornito meno informazioni. Grazie alla presenza di alcune “lacune” negli scritti dell’autore britannico, quindi, i creatori della serie sono stati in grado di dare sfogo alla propria fantasia, inserendo nella Terra di Mezzo elementi e vicende di loro invenzione. L’ambientazione nelle Terre del Sud, che poi diventeranno Mordor, ad esempio, ha lasciato un ampio margine di possibilità per gli sceneggiatori, poiché Tolkien parla solo brevemente della presenza degli uomini in quella zona, così come dell’eruzione del monte Amon Amarth, ovvero il Monte Fato.

Anche la figura di Galadriel, già presente nei film di Peter Jackson con il volto di Cate Blanchett, è stata esplorata in modi non presenti nei testi tolkieniani che poco parlano di lei durante la Seconda Era. Secondo esperti di Tolkien la caratterizzazione fatta nella serie non si discosterebbe poi molto dalla visione generale che ci ha lasciato l’autore, ovvero quella di un personaggio forte, orgoglioso e anche pericoloso. Ulteriori differenze dal canone lo troviamo nel valore tutto nuovo rispetto ai libri che viene attribuito al mithril, oppure nella natura malvagia degli orchi

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