Crisi dei chip rende più lontana la guida autonoma per Tesla

Guida autonoma più lontana per Tesla a causa della crisi dei chip. Rimosso un componente dello sterzo non sarà più sufficiente il solo aggiornamento software.

La crisi dei chip si è fatta sentire duramente anche per Tesla. Sarebbe un’ovvietà se non fosse che l’aziende di Elon Musk è riuscita a chiudere il 2021 con i botti, ovvero con un nuovo record: 308.600 vetture consegnate nel quarto trimestre. Risultati che sono stati ottenuti nonostante la carenza di quella componentistica elettronica che diventa ancora più cruciale nelle sempre più automatizzate Tesla. L’obiettivo della piena guida autonoma, però, è stato reso più difficile dalla crisi dei chip e, secondo quanto riporta la Cnbc, dalla strategia scelta da Tesla, che ha privilegiato le consegne, rinunciando ad avere tutte le funzioni disponibili, anche quelle futuribili.

La crisi dei chip rende più lontana la guida autonoma sulle Tesla

Tesla avrebbe infatti scelto di rimuovere un componente dello sterzo sulle Model 3 e Model Y prodotte in Cina, pur di riuscire a completare l’assemblaggio dei veicoli. Il componente mancante allo stato attuale è ridondante ma sarà necessario quando la piena guida autonoma diventerà realtà. E oggi questa realtà si fa più lontana. Non sarà più sufficiente un aggiornamento software per raggiungere l’agognato Level 3, come aveva dichiarato Musk. Si tratta dei gradi di automazione che vanno dal Level 1 (le mani devono stare ancora sul volante) al Level 5 (quando lo sterzo non sarà più necessario). Al Level 3 la guida si giudica già pienamente autonoma perché il conducente, per quanto non possa mettersi a dormire, può non guardare la strada.

Tesla rimuove componente dello sterzo per reagire alla crisi dei chip

“La mia ipotesi personale è che raggiungeremo la guida autonoma completa quest’anno a un livello di sicurezza significativamente superiore di quello garantito da una persona. Penso che le auto della flotta che diventano a guida autonoma tramite l’aggiornamento software possano finire per essere il più grande aumento nel valore di asset della storia“, così si esprimeva Musk in occasione della presentazione dei risultati trimestrali. Certo, Musk parlava di “ipotesi personale” e lo stesso Musk aveva ribadito quanto la crisi dei chip continui a essere concreta (tanto che Tesla non introdurrà nuovi modelli quest’anno, neppure l’atteso Cybertruck). Eppure l’esclusione del componente non è di poco conto.

Per piena guida autonoma non sufficiente l’aggiornamento software 

Soprattutto perché Tesla ha deciso di non comunicarlo ai suoi clienti, che verosimilmente non avrebbero neppure capito a fondo il problema. In pratica per passare al Level 3 le Tesla dovranno tornare in officina ed essere modificate con l’aggiunta del processore mancante. Le auto prodotte nella gigafactory di Shanghai oltre al mercato interno sono destinate all’Europa e non è chiaro se l’esclusione del componente riguardi anche la produzione Usa. Come ricorda la Cnbc Tesla ha sempre avuto problemi a livello produttivo e quando sembrava che le cose potessero mettersi in carreggiata è arrivata la crisi dei chip, sono arrivati i problemi alla supply chain. “Quest’anno è stato un tale incubo per la supply chain. E non è finita!“, era stato il commento di Musk quando venne presa la decisione di rimuovere il componente. (Raffaele Rovati)

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