Il colosso svizzero Swisscom ha lanciato un’offerta per assumere il controllo di Vodafone Italia e fonderla con la già controllata Fastweb: se l’accordo dovesse concludersi, nascerebbe un colosso da 7 miliardi di ricavi e ottomila dipendenti.
La fusione Fastweb-Vodafone avrebbe degli impatti economici importanti, oltre a modificare anche alcuni equilibri per i clienti delle due compagnie: scopriamo cosa cambia per i clienti e per le imprese.
Fusione Fastweb-Vodafone: da quando e cosa sappiamo
Non è ancora stata fissata la data di fusione tra Fastweb e Vodafone, ma quel che è certo è che i negoziati sono ormai in fase avanzata: qualora l’offerta di Swisscom dovesse andare in porto, la fusione potrebbe preludere all’addio al marchio rosso all’Italia dopo quasi 30 anni di attività.
Già da tempo erano in corso offerte e negoziati per l’acquisizione di Vodafone Italia: ci avevano provato prima i francesi di Iliad, proponendo un’alleanza 50-50 in Italia in cambio di 6,6 miliardi subito e un finanziamento soci di 2 miliardi. All’epoca la Ceo di Vodafone Margherita Della Valle rifiutò l’offerta.
Ma l’offerta di Swisscome sembra essere davvero allettante: 8 miliardi di euro di valore, per un gruppo da oltre 9.000 dipendenti e 7 miliardi di ricavi.
Ma cosa cambierebbe sul mercato con la fusione tra i due colossi? E quali sarebbero le implicazioni per i clienti delle due compagnie?
Fusione Fastweb-Vodafone: come cambia il mercato
A livello di mercato, gli equilibri potrebbero rimanere pressoché gli stessi, nonostante la fusione tra i due colossi telefonici.
Vodafone, infatti, è già il secondo operatore, con una quota del 27,2%, di poco inferiore al 27,9% di Tim. “I 3 milioni di clienti Fastweb potrebbero forse consentire il sorpasso del nuovo gruppo su Tim, ma il mercato rimarrebbe molto frammentato e concorrenziale”, come specifica anche un articolo del Corriere della Sera.
A trarre beneficio e a raccogliere nuovi clienti dopo la fusione dei due colossi potrebbero essere operatori come Iliad e la neo arrivata Sky Mobile.
Bisogna anche sottolineare che l’annuncio della trattativa di fusione ha scosso anche il titolo Tim in Borsa (+0,9%), “segno che gli investitori non credono che l’affare Vodafone-Fastweb sia in grado di porre riparo ai problemi strutturali dell’industria delle telecomunicazioni italiana ed europea”, scrive il quotidiano economico.
Cosa cambia per i clienti Fastweb e Vodafone dopo la fusione
Diversa è la situazione per la rete fissa, dove secondo gli ultimi dati dell’osservatorio Agcom, Vodafone detiene una quota di mercato del 15,9% nelle linee wi-fi, Fastweb del 13,8%.
La fusione porterebbe a un bacino di circa il 30% dei clienti, ancora inferiore al 40% che detiene attualmente Tim, ma ben superiore al 14% di Wind Tre.
Cosa cambia per le imprese
La fusione tra Fastweb e Vodafone potrebbe dare una forte scossa al mondo delle imprese, considerando che Vodafone negli ultimi mesi del 2023 ha registrato una crescita dell’8% nella divisione mentre Fastweb già detiene una fetta di mercato del 35%.
La loro fusione, quindi, porterebbe a controllare il mercato dei servizi di telecomunicazione dedicati alle imprese.
In conclusione, l’unico forte scossone che potrebbe comportare la fusione riguarderebbe il mercato delle imprese, mentre per i clienti privati non sono previsti particolari cambiamenti.
Leggi anche: Qual è la rete mobile migliore in Italia?