PornHub nella lista delle VLOP per il Digital Service Act: ecco cosa significa

Applicando il Digital Service Act, l'UE impone un maggiore controllo sulla celebre piattaforma per adulti PornHub. Ecco cosa significa.

Le piattaforme di contenuti espliciti sono sempre state un microcosmo a sé all’interno del vastissimo mondo del web. Nessuno ne parla, eppure i fatturati sono miliardari. Quindi, perché non regolamentarle?

Con una decente decisione UE, che inserisce il celebre sito per adulti PornHub nella lista delle VLOP – Very Large Online Platforms – si va proprio in questa direzione.

Una mossa parte di una strategia più ampia delineata nel Digital Services Act, che segna un importante cambiamento nelle aspettative di trasparenza e responsabilità per le piattaforme online.

Cosa sono le VLOP?

Le VLOP sono state introdotte con il Digital Service Act, regolamento approvato nell’ottobre 2022, per identificare quelle piattaforme online che, a causa della loro vasta base di utenti mensili, sono soggette a una serie di controlli più rigorosi all’interno dell’Unione.

Il criterio principale che qualifica una piattaforma come VLOP è il numero di utenti mensili, che deve superare la soglia dei 45 milioni nel solo mercato europeo.

Attualmente, la lista di tali piattaforme è piuttosto limitata, includendo soltanto 17 grandi portali che spaziano da giganti dell’e-commerce come Amazon a piattaforme di prenotazione come Booking, oltre ai social network più noti quali Instagram e Facebook.

Recentemente, però, si è assistito all’ingresso di nuovi attori in questa categoria. Tra questi, anche siti espliciti come Pornhub, Stripchat e XVideos.

Una decisione non priva di controversie, in particolare da parte di Pornhub, che ha contestato l’inclusione sostenendo di avere una base utenti attivi mensili in Europa inferiore ai 45 milioni, ovvero al di sotto della soglia stabilita dal regolamento.

Per gli utenti di queste piattaforme, le ripercussioni immediate potrebbero non essere significative, ma avranno la possibilità di acquisire una maggiore comprensione sui processi di moderazione e controllo dei contenuti all’interno di questi siti.

Perché quindi PornHub dovrebbe opporsi?

La controversa storia di PornHub

Pornhub, insieme a Stripchat e XVideos, è una delle piattaforme più note per la diffusione di materiale sessualmente esplicito su Internet. Come prevedibile, la sua storia è stata segnata da bufere di controversie e critiche, in particolare per la gestione del contenuto pubblicato sulla piattaforma.

Negli anni passati, il sito è stato oggetto di polemiche per aver ospitato, con controlli ritenuti inadeguati, video diffusi senza consenso, revenge porn e abusi di vario tipo.

Una situazione che ha raggiunto un punto critico nel dicembre del 2020, quando, in risposta alle minacce da parte delle società di gestione dei pagamenti digitali, Pornhub ha rimosso oltre 8 milioni di video considerati non idonei.

Tra questi, video porno con protagonisti minori e minorenni, filmati di abusi reali e persino girati di nascosto, senza il consenso della vittima.

La credibilità delle informazioni fornite da Pornhub sugli utenti è pertanto stata messa in dubbio anche dalla Commissione Europea, che recentemente ha deciso di avviare un monitoraggio più stringente per scongiurare ulteriori abusi.

In Italia, il Garante della Privacy ha preso provvedimenti per richiedere maggiore trasparenza da parte di Pornhub, inviando una lettera a MG Freesites – società con sede a Cipro che gestisce Pornhub per il mercato italiano – per avere delucidazioni sulla gestione dei dati degli utenti sulla piattaforma.

Ad oggi, si attendono ancora gli esiti di tale confronto.  

LEGGI ANCHE: Il metodo sorprendente per limitare l’accesso ai porno: ecco il Paese pronto a introdurlo

Francesca Di Feo
Francesca Di Feo
Copywriter SEO e Social Media Manager per piccole e medie imprese, classe 1994. Ho studiato Scienze Politiche e Sociali presso l'Istituto Federico Albert. Grazie al mio ruolo di Project Manager e Writer nell’ambito del programma Erasmus + ho sviluppato un forte interesse sui temi della Transizione Ecologica e Digitale. Appassionata da sempre di scrittura e tecnologia, ho continuato a formarmi autonomamente su come farne un lavoro attraverso il Marketing Digitale. Attualmente sono redattrice per Trend Online e Social Media Manager per due piccole aziende, e sto lavorando per costruire Valade D’Lans, Travel Blog sulle Valli di Lanzo, gioiello montano piemontese.
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