Mai buttare la tessera sanitaria scaduta! Qui 2 buoni motivi

Perché conservare la tessera sanitaria scaduta anche dopo che ci è arrivata quella nuova. Dal codice fiscale al green pass i dati contenuti nella tessera.

Se siete tra quelli a cui sta arrivando una lettera di Agenzia delle Entrate con la nuova tessera sanitaria, non affrettatevi a togliere quella vecchia dal portafoglio e a gettarla nella spazzatura. È vero che nelle spiegazioni che l’accompagnano ci dicono che, a partire dalla data di scadenza, impressa sul cartellino non potrà più essere utilizzata, se non per certificare il codice fiscale.

Tutto questo vale in teoria, ma nella realtà a metterci lo zampino è stata la pandemia da Covid19 che ha un po’ sparigliato le carte e che ci ha costretto a sottoporci a vaccinazioni, a fare tamponi per poterci conquistare il green pass e con quello anche l’accesso sia al lavoro che alle attività più ludiche, come sport e divertimento.

Per farlo abbiamo dovuto ogni volta esibire il nostro tesserino e poi, abbiamo dovuto digitare i nostri dati identificativi inserendo tra l’altro una serie di cifre e la data di scadenza.

Per tutto il periodo in cui continuerà questa emergenza, quindi sarà prudente e ci eviterà disagi, conservare il nostro vecchio tesserino, accanto a quello nuovo, o quantomeno il numero di riconoscimento, che come possiamo facilmente accertare non è lo stesso impresso sulla tessera nuova, che varrà per i prossimi anni.

Cosa è la tessera sanitaria

Leggiamo sul sito ufficiale del sistema TS che

la tessera sanitaria è un tesserino plastificato e dotato di microchip, che certifica il nostro codice fiscale, consente di accedere a tutti i servizi erogati dal sistema sanitario nazionale e, se abilitata come carta nazionale dei servizi, anche di interfacciarsi con la pubblica amministrazione.

Questa tessera deve essere esibita a richiesta tutte le volte in cui si richieda un servizio sanitario sia che ci si rivolga al medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta, o a un medico specialistico. Serve inoltre quando si voglia prenotare un esame diagnostico specialistico, o per ritirare in farmacia medicinali in tutto o in parte a carico del sistema sanitario. Una specie di carta di identità del malato, che in realtà svolge funzioni più complesse grazie al sistema che c’è dietro e che gestisce numerosi servizi.

La tessera vale anche come Tessera Europea Assistenza Malattia, valida per l’Unione Europea, la Norvegia, l’Islanda, la Svizzera e il Liechtenstein. Chi avesse bisogno di un medico in una di queste nazioni, in linea di massima potrò recarsi presso la struttura sanitaria, senza dovere pagare nulla salvo, se richiesto, un ticket.

Prima di partire però meglio informarsi perché alcune nazioni chiedono l’anticipo del costo della prestazione con la possibilità di richiedere il rimborso in Italia.

Altra importante funzione di questo documento è quello di poter essere usato per identificarsi quando si vuole accedere ai servizi online garantiti dalla pubblica amministrazione.

In quel caso sarà necessario attivarla come carta dei servizi. Questa possibilità è consentita solo ai maggiorenni che si siano dotati di PIN richiedendolo a uno sportello della regione di appartenenza.  Con un lettore di smartcard, sarà possibile usate il tesserino per identificarsi online.

Quando scade la tessera sanitaria

La tessera sanitaria, come leggiamo sul sito di Agenzia delle Entrate

ha una validità di sei anni, dal momento del rilascio. Troviamo la scadenza in basso a sinistra, subito sotto il microchip.

Attenzione, perché i sei anni valgono per chi abbia diritto in modo illimitato all’assistenza da parte del servizio sanitario italiano. Chi invece avesse un diritto limitato del tempo, per esempio gli stranieri con permesso di soggiorno vedranno scadere la lorotessera prima.

Coma avere la nuova tessera sanitaria

La tessera sanitaria è un diritto di tutti quelli che possono accedere al nostro servizio sanitario nazionale, e viene rilasciata in modo gratuito. Per averla bisogna avere un codice fiscale ed essere iscritti all’azienda sanitaria competente per territorio.

Il codice fiscale viene rilasciato in modo automatico a tutti i neonati al momento in cui sono registrati all’anagrafe del comune di residenza. Chi non lo avesse, invece dovrà richiederlo all’Agenzia delle Entrate.

Fatte queste operazioni la tessera arriverà direttamente a casa con posta ordinaria, spedita da Agenzia delle Entrate. L’indirizzo dell’invio è quello che risulta dai registri dell’anagrafe tributaria, quindi attenzione in caso di cambio recente di indirizzo a verificare che ci sia stato l’aggiornamento.

Dopo la prima richiesta, prima delle scadenze successive, arriverà a casa in automatico la tessera nuova, senza necessità di fare alcuna richiesta.

Quali dati contiene la tessera sanitaria

La tessera sanitaria contiene dei dati sia sul fronte che sul retro del tesserino magnetico, che ci identificano e ci danno informazioni sui servizi a cui possiamo accedere.

Sul fronte troviamo il codice fiscale e i dati anagrafici: nome, cognome luogo e provincia di nascita. Per i nati all’estero sarà indicato lo stato di provenienza. Questo dato non subirà modifiche neppure se nel frattempo il titolare abbia acquisito la cittadinanza italiana.

Questi dati vanno verificati al momento in cui si riceve la tessera, perché se errati probabilmente avremo difficoltà ad usufruire dei servizi. La segnalazione va fatta a un ufficio di Agenzia delle entrate presentando un documento di identità in corso di validità.

Più sotto sul tesserino è indicata la data di scadenza, da tenere sott’occhio, solo nel caso non ci arrivasse in tempo quella nuova, ma come detto in genere ci arriva con un certo anticipo a casa, se non abbiamo cambiato indirizzo di recente, in quel caso potrebbe essere arrivata a quello vecchio.

Sul retro troviamo una barra magnetica dove sono contenuti i dati anagrafici del titolare, un codice a barre che riproduce nuovamente il codice fiscale utilizzato per esempio in farmacia quando chiediamo che uno scontrino sia fatto rientrare tra le spese detraibili della nostra dichiarazione di redditi.

Infine i dati della TEAM. Quelli che servono anche per avere diritto al servizio sanitario all’estro. Chi trovasse questa parte coperta da asterischi non avrà diritto a quel tipo di assistenza.

La tessera sanitaria contiene il codice fiscale

Precisiamo subito che la tessera sanitaria non vale come documento di identità. Pur contenendo i dati anagrafici del titolare infatti non è dotata di foto e quindi non è mai un sostituto della carta di identità o del passaporto.

Vale invece come certificazione del codice fiscale. Ricordiamo che questo codice alfanumerico di 16 caratteri è quello che ci identifica in modo univoco davanti alla pubblica amministrazione e ai privati, rimane sempre lo stesso ed è associato solo a una persona anche in caso di omonimia o stessa data di nascita.

Esistono online dei programmi che generano i codici fiscali, ma gli unici validi sono quelli che provengono da Agenzia delle Entrate.

In passato per certificare questo codice a ogni cittadino veniva fornito, dapprima di un documento in carta e poi da un tesserino verde. Quest’ultimo è ancora valido per chi lo abbia conservato, ma già da alcuni anni non viene più rilasciato e il suo compito è svolto dalla tessera sanitaria.

Rimanendo lo stesso per tutta la vita, non segue le vicissitudini della tessera che lo contiene, in termini di scadenza. Quindi anche se il tesserino è scaduto continuerà ad essere valido per certificare il codice fiscale, anche se in ipotesi quella persona non abbia più diritto ai servizi di tipo sanitario.

Servizi gestiti dal sistema tessera sanitaria

Dietro alla nostra tessera sanitaria ci sono tutta una serie di servizi che sono gestiti dallo stesso sistema. Si tratta di attività legate alle prestazioni di tipo sanitario che coinvolgono molti operatori.

Tra le più difuse ricordiamo le spese detraibili che vengono registrate in modo automatico dalla farmacia, solo scannerizzando il codice a barre sulla nostra tessera. Ma anche per esempio la gestione delle esenzioni relative a ticket o spese sanitarie previste per tipologie di malattia o fasce di reddito.

Altre attività gestite anche dal nostro medico di medicina generale sono quelle dei certificati di malattia, o delle ricette elettroniche, o ancora della gestione del nostro fascicolo sanitario elettronico.

Da ultimo questo sistema è servito anche a gestire, magari all’inizio in modo un po’ traballante, ma in seguito con una maggiore efficacia, tutto quanto è girato attorno alla pandemia, partendo dalla gestione di quarantene e periodi di malattia fino ai tamponi, per poi arrivare alla gestione dei dati necessari a rilasciare il green pass semplice o rafforzato.  

Il numero della tessera sanitaria è associato al green pass

Veniamo adesso all’altra ragione per cui è saggio conservare la tessera sanitaria anche dopo la scadenza e anche se abbiamo ricevuto in modo regolare a casa quella nuova. Come abbiamo visto questa tessera viene usata ogni volta che usufruiamo di una prestazione di tipo sanitario. Ci è stata chiesta ed è stata registrata anche nel momento in cui ci siamo sottoposti alle vaccinazioni contro il Covid19.

Il numero e la data di scadenza, poi ci sono state chieste nel momento in cui abbiamo scaricato dal portale del Ministero della Salute il nostro green pass. Questo è successo perché a quel numero è associata la nostra pratica.

Tutti noi abbiamo la nostra certificazione verde sullo smartphone in formato digitale o nel portafoglio in formato cartaceo e probabilmente non avremo bisogno di scaricarne uno nuovo.

Gli imprevisti però capitano e un documento cartaceo logoro, la perdita del telefonino o altro potrebbe metterci nella necessità di recuperare il green pass.

In quel caso ci saranno chiesti i dati della nostra tessera. Digitando quelli del nuovo tesserino, se gli aggiornamenti del sistema non sono stati tempestivi non è detto che riusciamo in modo immediato ad avere la certificazione.

Quindi a titolo di cautela, meglio continuare a conservare il vecchio tesserino, almeno fino a quando la situazione di emergenza non sarà passata, e saremo lasciati liberi di circolare senza la necessità di certificare il nostro stato di salute.

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