Case green, quanto costa l’adeguamento per un appartamento di 120mq

Case green, quanto costa il salto di classe energetica considerando che in Italia molti edifici hanno condizioni energetiche scadenti.

Case green, quanto costerà agli italiani il salto di classe energetica? Che l’adeguamento degli immobili italiani alla direttiva europea rappresentasse per i proprietari un investimento tutt’altro che trascurabile era ormai noto a tutti. Il report laborato da Cresme in collaborazione con Symbola ha però cercato di calcolare il costo effettivo dell’adeguamento di un ipotetico appartamento di 120 mq con la previsione delle singole voci di spesa: vediamo a quanto ammonta il salatissimo conto totale e perché è indispensabile una lungimirante politica di incentivi statali.

Quanto costa una casa green: il report di Cresme

Come è noto, l’Italia è il primo Paese in Europa per numero di abitazioni pro-capite. La sfida della decarbonizzazione di questo immenso patrimonio edilizio è una sfida che la politica deve essere in grado di affrontare con lungimiranza. A sottolinearlo il report “La riqualificazione energetica del patrimonio abitativo italiano” elaborato da Cresme in collaborazione con Symbola e promosso da Assimpredil Ance e European Climate Foundation.

Il lavoro, presentato a Milano il 25 marzo, ha cercato di prevedere in modo dettagliato il costo per unità immobiliare dell’adeguamento alla direttiva UE con una simulazione per singole voci di spesa, di un ipotetico appartamento di 120mq e di una villetta unifamiliare. Occorre precisare che lo studio calcola i costi relativi al doppio salto di classe energetica, così come prospettato dalla prima stesura della proposta di direttiva.

Non solo per il pianeta

Secondo il report proprio un doppio salto di classe energetica consentirebbe una riduzione media del 40% della bolletta di una famiglia – pari a un risparmio annuo di 1.067 euro rispetto al 2022 – e un incremento del valore delle abitazioni. Senza una politica di incentivi si assisterebbe infatti alla riduzione del valore del patrimonio immobiliare , considerando che il 72% degli edifici ha più di 43 anni e che il 68,5% delle abitazioni hanno una classe energetica compresa tra la E e la G.

La simulazione di una villetta

La prima simulazione è stata condotta su un edificio monofamiliare, isolato, costruito tra il 1961 e il 1975 in muratura portante, di 120 mq equamente distribuiti su due livelli “con tetto a falde in laterizio, orientamento ottimale lungo l’asse est-ovest, aperture prevalenti a sud (3 finestre e 1 portafinestra) e nessuna apertura ad ovest”. Non entrando nei dettagli del complesso e dettagliato calcolo di spesa, ci limitiamo a riportare l’ammontare complessivo costi relativi all’impianto di climatizzazione invernale a biomasse, pompa di calore e cappotto termico alle pareti e la sostituzione dei serramenti. Il conto totale può variare dai 72.726 ai 106.980. Il conto totale medio è di 89.853 euro.

La simulazione per un appartamento in condominio

Notevole anche il costo totale dell’adeguamento di un ipotetico appartamento – sempre di 120 mq -facente parte di un condominio di 32 interni distribuiti su 8 piani, costruito sempre tra il 1961 e il 1975 in cemento armato e laterizi. L’installazione di una pompa di calore e serramenti nuovi comporta un costo che si aggira intorno ai 23.600 euro (senza Iva) mentre l’intervento con cappotto termico alle pareti, sostituzione serramenti e caldaia a condensazione comporta un esborso di 48.464 euro (sempre senza Iva).

La necessità di una politica di incentivi

Dalla simulazione emerge chiara la necessità di una politica di incentivi statali mirata e di ampio respiro:

“Occorre pensare a modalità di intervento che garantiscano il raggiungimento degli obiettivi che ci vengono posti dall’Europa per gradi partendo dagli edifici più energivori” ha affermato Lorenzo Bellicini, direttore CRESME”. “Per rispettare le tempistiche e gli obiettivi – ha puntualizzato Regina De Albertis, presidente Assimpredil Ance – sarà necessario prevedere incentivi fiscali adeguati e rimodulati anche in base alla qualità tecnica degli interventi da effettuare”.

Vera Monti
Vera Monti
Giornalista pubblicista e precedentemente vice- presidente di un circolo culturale, scrivo di arte e politica - le mie grandi passioni - su varie testate online cercando sempre di trattare ogni argomento in tutte le sue sfaccettature. Ho intervistato vari personaggi della scena artistica nazionale e per Trend online mi occupo principalmente di politica ed economia
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