Ftse Mib: pericoli altissimi. Focus su Unicredit e Intesa

Il Ftse Mib mostra un trend al ribasso e non si vede ancora un punto di arrivo: meglio attendere tempi migliori? La view di Enrico Malverti.

Di seguito riportiamo un’intervista realizzata a Enrico Malverti, Quant Analyst Ematrend SRL, con domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib è sceso su nuovi minimi di periodo, riportandosi su livelli di inizio febbraio 2021. Avremo nuove vendite a breve?

Sì purtroppo c’è questo concreto pericolo. Le notizie sul fronte ucraino non sono rassicuranti, l’attacco alla centrale nucleare ucraina della notte tra giovedì e venerdì ha rafforzato il trend ribassista dei mercati europei che dal 24 febbraio pagano un gap di 11 punti percentuali rispetto ai mercati americani.

Il Ftse Mib ha ceduto il supporto a 23.600 punti e in un lampo è sprofondato verso i 22mila punti.

E’ possibile che si possa andare verso una fase di rimbalzo al primo accenno di tregua, ma farei attenzione, i pericoli rimangono altissimi, il trend è al ribasso e non si vede ancora un punto di arrivo.

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Unicredit e Intesa Sanpaolo e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

L’esposizione dei titoli bancari verso la Russia ne ha determinato un vero e proprio tracollo e al momento dal punto di vista tecnico non si vedono spiragli di inversione. Unicredit ha rotto il supporto a 9 euro, quasi dimezzando il suo valore in due settimane.

Intesa Sanpaolo ha ceduto di schianto sui 2 euro e potrebbe proseguire la discesa senza più grosse barriere a fermarla.

Telecom Italia è crollato sui minimi storici, mentre ieri STM si è difeso meglio del Ftse Mib. Qual è la sua view su questi due titoli?

Purtroppo i chiari di luna non sono buoni, soprattutto per Telecom Italia che, cedendo quota 0,28 euro, ha toccato nuovi minimi storici. Anche in questo caso è difficile azzardare dove potrebbe fermarsi questo vero e proprio tracollo del titolo.

Anche STM è a forte rischio di proseguire nella discesa, andando a testare il supporto a 34 euro. In caso di cedimento di questa soglia, il titolo potrebbe arrivare in area 30 euro.

Come valuta l’attuale impostazione di Azimut e Finecobank e quali indicazioni ci può fornire per entrambi?

Nella giornata di giovedì sembrava che Azimut avesse potuto risalire verso i livelli di metà febbraio, ma la discesa intraday e la chiusura di ieri sotto i 20 euro, fornisce un nuovo segnale ribassista verso i 17,50 euro, salvo l’improvvisa interruzione del conflitto che riporti ottimismo, cosa non preventivabile al momento.

Situazione simile per Finecobank che ha un supporto prossimo ai 12,5 euro.

Quali sono i titoli che sta seguendo con più interesse in questa fase di mercato? A quali consiglia di guardare ora?

Purtroppo nessuno in ottica multiday. Per ora privilegio l’intraday e prevalentemente in short. Per i non professionisti c’è solo da stare il più liquidi possibile. Cash is king. Attendiamo tempi migliori.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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