Per epatite si intende l’infiammazione del fegato che può essere legata a diverse cause. Si tratta di un’infiammazione che può essere di origine infettiva e non. Esistono vari tipi di epatite: epatite A, B, C, D ed E. L’Istituto Superiore di Sanità ha lanciato un allarme per via di un brusco aumento dei casi di epatite in Italia e a destare preoccupazione è, in particolare, la causa: il contagio è dovuto a manicure, pedicure, piercing e tatuaggi.
Epatite, perché sono aumentati i contagi e cosa c’entrano manicure, tatuaggi e piercing
Rispetto all’anno precedente, nel 2023 in Italia si è registrato un considerevole aumento del numero di casi di epatite A, B ed E. Ma perché c’è questo incremento di contagi? A sorprendere gli esperti che si sono occupati di monitorare i nuovi casi è la causa che sta dietro al problema, da individuare nei trattamenti di bellezza. Pertanto, è bene prestare attenzione a manicure, pedicure, piercing e tatuaggi, da eseguire sempre con le dovute condizioni igieniche. Il principale problema in tal caso è la scorretta sterilizzazione degli strumenti usati per questo tipo di trattamenti. L’uso di droghe, i rapporti sessuali e infezioni dovute a contesti sanitari, che solitamente erano le principali cause di contagio, oggi sono più contenute.
Tra le altre cause che provocano il contagio va menzionato anche il consumo di molluschi crudi e viaggi in zone in cui l’epatite è molto frequente.
I sintomi dell’epatite
La sintomatologia dell’epatite prevede:
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febbre
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malessere
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vomito e nausea
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mancanza di appetito
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dolore all’addome
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colorito della pelle giallastro (il cosiddetto ittero)
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urine che diventano scure
Pertanto, capire e cogliere i segnali di sofferenza del fegato risulta essere di vitale importanza per agire in tempo.
I sintomi possono durare dalle due settimane fino ad alcuni mesi. Nei casi più gravi si parla di cirrosi epatica, che è un processo in cui gran parte del tessuto epatico normale viene sostituito da tessuto cicatriziale, con il rischio di sfociare nella fibrosi.
Inoltre, l’epatite può verificarsi in forma acuta e cronica. Nel primo caso i sintomi compaiono dopo poche ore dall’infezione, ma ci può essere anche un periodo di incubazione che dura dalle 3 settimane fino a 6 mesi (solo in alcuni casi). L’epatite cronica, invece, coinvolge i casi che non riescono a guarire del tutto, ma restano in uno stato di latenza, con il rischio che prima o poi si verifichi una riattivazione della malattia. In quest’ultimo caso, spesso si arriva alla cirrosi epatica.
La cura
L’epatite prevede un trattamento farmacologico specifico che dipende dal singolo caso. Tuttavia, è importante fare prevenzione. Il vaccino per l’epatite A è consigliato per tutti i soggetti a rischio, per i quali è invece obbligatorio il vaccino per l’epatite B. Chi per motivi di lavoro si trova a essere un soggetto a rischio, può fare il vaccino in forma totalmente gratuita grazie al Servizio Sanitario Nazionale.
In qualsiasi caso, si consiglia di mettere in atto una serie di comportamenti per evitare situazioni di contagio. In particolare:
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evitare tatuaggi e piercing in contesti poco igienici
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avere rapporti sessuali protetti
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in caso di viaggio in zone endemiche, effettuare tutto l’iter di vaccinazioni complete prima della partenza