Cos’è successo a Simona Ventura? Ecco le 5 cause della paresi del settimo nervo facciale

La paresi del settimo nervo facciale colpisce molti italiani: ecco quali sono le cause del problema che ha riguardato anche Simona Ventura.

Nella puntata di domenica 7 aprile 2024 i telespettatori di Citofonare Rai 2, il programma condotto da Simona Ventura e Paola Perego, hanno avuto un sussulto quando hanno visto la conduttrice in difficoltà. Il motivo è da individuare in una paralisi facciale che le ha immobilizzato una parte del viso. Ma quali sono le cause della paresi del settimo nervo facciale? E soprattutto, è possibile guarire? I fan della trasmissione non hanno nascosto la loro preoccupazione, ma Simona Ventura ci ha tenuto a tranquillizzare tutti: starebbe già seguendo una cura specifica per risolvere il problema quanto prima.

In questo articolo riportiamo le domande e risposte più chieste dalla nostra comunità.

Sommario:

  1. Le 5 cause della paresi del settimo facciale
  2. Quanto tempo ci vuole per guarire da una paralisi del nervo facciale?
  3. Cosa succede se non si cura la paralisi di Bell?
  4. Come si infiamma il nervo facciale?

Le 5 cause della paresi del settimo facciale

La paralisi facciale che ha colpito Simona Ventura ha un nome specifico. Si tratta della paralisi di Bell, altresì denominata paralisi del settimo nervo. Solitamente, colpisce 1 persona su 65. Le cause che possono portare all’insorgenza del problema sono diverse. In particolare:

  1. nel 90% dei casi l’origine della condizione è un’infezione virale, più precisamente l’herpes simplex
  2. tra gli altri fattori che possono concorrere alla formazione della paralisi del settimo nervo c’è il freddo, che aggrava la situazione, come nel caso di Simona Ventura
  3. un intervento chirurgico
  4. un trauma subito
  5. un tumore

Le ultime tre cause sono anche le meno comuni. Tuttavia, prima di procedere con la terapia di guarigione, è importante escludere queste ultime opzioni e individuare la vera causa che sta alla base del problema. Solo così, infatti, si potrà individuare la cura più opportuna per il singolo paziente.

Quanto tempo ci vuole per guarire da una paralisi del nervo facciale?

I tempi di guarigione sono variabili, ma in linea di massima si prevedono circa 2 o 3 mesi di cure. In alcuni casi, tuttavia, i tempi possono allungarsi, fino a un massimo di circa un anno. Nel 70% dei casi c’è un pieno recupero della mobilità facciale.

Diversa è anche la terapia farmacologica, che varia a seconda della causa. In caso di infezione batterica, si procede con una cura di cortisone per sgonfiare il viso e prevenire lesioni permanenti. Nei casi più gravi, può essere necessario anche un intervento chirurgico. In particolare, l’occhio è la parte più sensibile e può subire i danni più seri. Tra questi, difficoltà nel chiudere la palpebra, lesioni e ulcere oculari. In ogni caso, il tipo di intervento dipende dalla gravità del quadro clinico.

Cosa succede se non si cura la paralisi di Bell?

La cura della paralisi di Bell è importante per riuscire a riprendere pieno potere delle capacità di mobilitazione del viso. Se la terapia viene somministrata in tempo, il periodo di guarigione si accorcia. Tuttavia, se non si procede a una cura adeguata, il rischio è quello di avere danni permanenti al viso.

Come si infiamma il nervo facciale?

Quando il nervo si infiamma, si gonfia e viene schiacciato contro le pareti ossee. Il nervo schiacciato comporta il malfunzionamento dello stesso e la successiva paralisi.

I sintomi sono:

  • un angolo della bocca cade verso giù
  • un lato del viso diventa inespressivo
  • scarsa lubrificazione dell’occhio nella parte interessata dalla paralisi

Tuttavia, spesso i sintomi della paralisi di Bell sono confusi con quelli dell’ictus. La differenza risiede nel fatto che la prima interessa solo il viso, il secondo – invece – tutto il corpo. Quindi, se non si avvertono vertigini, difficoltà motorie degli arti e difficoltà comunicative, si tratta di una paralisi del settimo nervo.

Daniela Attanasio
Daniela Attanasio
Traduttrice e redattrice, classe 1991. Appassionata dell'arte a tutto tondo, nel mio tempo libero mi piace scoprire luoghi nascosti della mia amata Campania e farla scoprire a chi non la conosce attraverso le mie parole e le mie foto. Lo studio delle lingue all'Università mi ha permesso di conoscere e amare culture diverse dalla mia e di ampliare i miei orizzonti. Curiosa per natura, prolissa e attivista, cerco ogni giorno di dare il mio contributo per creare un mondo migliore.
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