Nella weekend pasquale del 2024, l’Italia e il Sud Europa sono state protagoniste di un fenomeno alquanto particolare. In diversi momenti della giornata, il cielo è sembrato coperto da una sorta di alone giallo. Questo fenomeno è riconducibile alle tempeste di sabbia del Sahara, che hanno portato sui cieli mediterranei delle polveri. Ecco cosa si intende quando si parla di polvere del Sahara e se fa male alla salute.
Cos’è la polvere del Sahara
Il fenomeno atmosferico a cui hanno assistito gli italiani è causato dalle tempeste di sabbia che si verificano nel Sahara.
Nel deserto africano, infatti, si sollevano milioni di tonnellate di polveri leggere che vengono trasportate dai venti, finendo con il depositarsi in aree distanti centinaia e centinaia di chilometri rispetto al punto in cui sono state prelevate.
I granelli di sabbia del Sahara, essendo molto fini, sono persino in grado di solcare gli oceani cavalcando i venti, fino a raggiungere l’Amazzonia. In Italia, la polvere è stata trasportata dai venti caldi che soffiano da sSud, lo Scirocco e il Libeccio.
La Società Metereologica Italiana ha commentato con queste parole il fenomeno sul proprio profilo Facebook:
Si tratta di un fenomeno naturale, perfino importante per gli assetti degli ecosistemi poiché la deposizione di polvere sahariana fertilizza il suolo con rilevanti apporti di fosforo, elemento chiave per lo sviluppo delle piante.
La polvere del Sahara fa male alla salute? Ecco quali sono i rischi
La sabbia del Sahara può avere diversi effetti sulla salute delle persone. In particolare:
- •
irritazione agli occhi
- •
irritazione alla pelle
- •
aggravamento di problemi respiratori (asma, tracheite, bronchite, polmonite)
- •
rischi per la salute causati da microrganismi e metalli pesanti.
Quali sono gli effetti sull’ambiente
Gli effetti visibili di questo fenomeno sono diversi. Sicuramente non è passato inosservato il fatto che queste particelle abbiano tinto il cielo di giallo, formando un filtro che copre la luce del sole e ne affievolisce l’intensità.
Inoltre, in caso di pioggia, la sabbia tende a depositarsi sugli oggetti come auto, vetri e panni stesi, creando poi un tipico strato di colore marroncino e rossastro.
L’arrivo delle polveri del Sahara in Italia ha contribuito all’innalzamento dei livelli di inquinamento nell’aria. Il comune di Roma tramite il proprio sito ha infatti spiegato:
In considerazione del fenomeno di trasporto di materiale particolato di origine naturale a lunga distanza (eventi sahariani) che ha interessato il territorio comunale di Roma, durante il ciclo di monitoraggio della qualità dell’aria è stato rilevato il superamento del valore limite giornaliero di pm10 previsto dalla normativa vigente.
Per diminuire il livelli di inquinamento, il Campidoglio ha ribadito quali sono le azioni volontarie che possono contribuire a rendere meno sporca l’aria delle città italiane. Ecco i consigli da seguire:
- •
optare per l’uso dei trasporti pubblici evitando il più possibile l’impiego del veicolo privato a motore
- •
utilizzare in modo condiviso l’automobile per contribuire alla riduzione dei veicoli circolanti (car pooling o car sharing)
- •
preferire veicoli elettrici, ibridi o alimentati con combustibili a basso impatto
- •
adottare comportamenti di guida volti alla riduzione di emissioni inquinanti
- •
limitare gli orari di accensione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima dell’aria negli edifici
- •
Optare per l’uso della bicicletta e preferire, ove possibile, spostamenti a piedi
Leggi anche Aria inquinata, cosa fare: 14 rimedi per vivere meglio dentro e fuori casa,