Anche in Italia arrivano le prime dosi del vaccino contro il vaiolo delle scimmie e, per un attimo, la mente va a quel lontano 1986 quando in tutti i Paesi l’OMS cessava l’inoculazione del vaccino antivaioloso. Quello per i nostri genitori o comunque quelli nati tra gli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80, portano ancora la cicatrice sul braccio. Ecco da quale Regione si parte e qual è la siuazione nel resto del mondo.
Vaiolo delle scimmie, in Italia le prime dosi del vaccino: quante sono e da dove si inizia
Sono 400 le prime dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie già arrivate in Italia. Con la speranza probabilmente, che non si ripeta la pandemia scatenata dalla SARS-Cov-2. Questa volta però, rispetto a quanto successo con il Covid i ricercatori hanno avuto un leggero vantaggio: si conoscevano già le origini del Poxvirus, ovvero il virus che colpisce i primati e che è in grado di infettare anche l’uomo.
Le prime dosi sono arrivate in Veneto, una delle Regioni italiane dove si sono già stati registrati molti contagi. Dopo questa prima distribuzione comunque, è già stata prevista una seconda. Presumibilmente verso metà agosto.
La Regione fa sapere inoltre che la profilassi vaccinale, allo stato attuale, è indicata in modo particolare per gli operatori sanitari a rischio, ovvero quello impegnato nello studio del virus nei laboratori. Non si hanno ancora indicazioni invece su quando e se i vaccini saranno destinati al resto della popolazione.
Le altre Regioni italiane pronte a riceverlo
Non solo il Veneto. Nei giorni scorsi erano state annunciate circa 16 mila dosi in arrivo dalla Commissione Europea e destinate all’Italia più in generale, il cui arrivo sarebbe previsto entro l’anno.
Le Regioni italiane che al momento risultano essere le prime della lista per via di una maggior concentrazione di contagi sono L’Emilia Romagna (dove è stato registrato anche uno dei primissimi casi), il Lazio, la Lombardia, la Toscana e il Piemonte.
Tra queste a preoccupare maggiormente sono la Lombardia e il Lazio, attualmente prima e seconda regione per numero di casi e per cui si era anche sfiorata l’ipotesi di un lockdown.
La situazione negli altri Paesi del mondo
Al di fuori dell’Italia, anche altri Paesi hanno già iniziato a muoversi per contrastare il vaiolo delle scimmie. Gli Stati Uniti, come annunciato dal segretario alla Sanità Xavier Becerra, avrebbero dichiarato lo stato di emergenza e sempre negli States sarebbero in arrivo oltre 1 milione di dosi di vaccino che però potrebbero non bastare.
Anche in Francia è già stato avviato un protocollo vaccinale per le categorie più deboli e proprio da questo Paese sarebbe anche partita una campagna di prevenzione su Twitter. Come è stato dimostrato infatti, uno dei modi in cui il virus contagia è attraverso rapporti sessuali. In Spagna invece la vaccinazione contro il monkeypox è già partita a luglio.
Insomma, sembra proprio che gran parte dei Paesi purtroppo tra i più colpiti dal vaiolo delle scimmie si stia già attivando per arginarlo il più possibile.