Busta paga: come leggere e verificare le tasse

La busta paga è il documento principale che ogni lavoratore dipendente riceve ogni mese: ecco come sapere e verificare quante tasse stai pagando.

La busta paga è uno dei principali documenti di cui un lavoratore dipendente può disporre ogni mese. Si tratta generalmente di un foglio, che molto spesso viene inviato elettronicamente tramite email, con cui il datore di lavoro, o l’azienda, informano il dipendente a proposito dello stipendio del mese.

Sulla busta paga è però possibile anche individuare tutta una serie di informazioni aggiuntive che ti possono essere utili, rispetto alla paga mensile, su cui spesso non si pone l’attenzione. Tra queste informazioni, è possibile leggere anche la somma di denaro che viene effettivamente versata allo stato, tramite il proprio lavoro.

Saper leggere la busta paga consente di conoscere anche quanti giorni effettivi si è lavorato in un mese, e quanti contributi sono stati versati all’INPS, ovvero quanti soldi sono accantonati per la pensione. Come riporta Informazionefiscale.it, la busta paga è un documento molto importante per individuare diverse informazioni:

“Grazie alla busta paga, il lavoratore può verificare la congruità del proprio stipendio in relazione a quanto stabilito nel contratto individuale di lavoro oltre che nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL).”

Il documento quindi è anche uno strumento molto utile per vedere se il datore di lavoro sta effettivamente pagando quanto dovuto al lavoratore, e può esserti utile saper leggere questo documento per conoscere quanti contributi INPS hai già versato per la tua pensione.

Parlando di tasse, è possibile conoscere quali sono quelle che si versano allo stato ogni mese tramite questo strumento. Vediamo nell’articolo come leggere la busta paga e dove è possibile individuare le imposte che ogni mese il datore di lavoro sottrae allo stipendio lordo per versarle allo stato.

Busta paga e tasse: sai quanto paghi?

Se lavori per una ditta, impresa o azienda di qualsiasi tipo, tramite un contratto, è possibile che riceverai la busta paga in formato cartaceo, oppure tramite internet, ogni mese. Devi tenere presente che si tratta di un riassunto che riporta tutti i dati relativi al tuo lavoro. In questo documento infatti puoi trovare:

  • I tuoi dati anagrafici e quelli dell’azienda;
  • I dati relativi alla tipologia di lavoro svolto e al contratto di lavoro stabilito con l’azienda;
  • I dati che riguardano l’INAIL;
  • Lo stipendio effettivo del mese: qui puoi leggere quanto l’azienda ti paga per un determinato mese;
  • Le ore lavorate effettivamente, gli straordinari e gli eventuali permessi;
  • Il calcolo delle ferie: questa informazione è importante per conoscere quanti giorni di ferie hai cumulato, e quanti potrai quindi richiederne successivamente;
  • Dati sui contributi versati all’INPS, ovvero a quanto denaro hai accantonato nel mese per la tua pensione;
  • Dati sulle imposte versate allo stato, ovvero quanto denaro hai accantonato dallo stipendio complessivo per versarlo per obbligo di legge.

Versare le tasse allo stato è un obbligo di legge, ovvero tutti i lavoratori pagano una certa somma di denaro allo stato attraverso il proprio stipendio. Come puoi facilmente intuire, come lavoratore non guadagni la cifra complessiva, ovvero lo stipendio lordo, ma guadagni ogni mese uno stipendio a cui viene sottratto dall’azienda un certo importo per l’INPS e per le imposte.

Fatte queste premesse, sai effettivamente quanto paghi di tasse ogni mese? Per saperlo, è indispensabile sapere come leggere la busta paga. Le imposte vengono pagate mensilmente, e alla fine dell’anno questo importo può costituire un vero e proprio gruzzolo di denaro.

Tasse in busta paga: stipendio lordo e netto

Per poter comprendere al meglio quali e quante tasse paghi ogni anno lavorando come dipendente, è possibile leggere nel documento inviato dal titolare ogni mese le voci che riguardano:

  • Lo stipendio lordo: si tratta del guadagno complessivo, a cui devono ancora essere tolti i soldi da destinare allo stato, oppure ai contributi INPS;
  • Lo stipendio netto: in questo caso si tratta della cifra che effettivamente guadagni ogni mese, e che il titolare o l’azienda per cui lavori ti invia direttamente sul conto corrente. In questa cifra è già stato tolto l’importo per le imposte e per l’INPS.

Questa differenza a volte può essere anche considerevole: per fare un esempio se guadagni uno stipendio lordo di 1.200 euro, al netto potresti ricevere circa 880 euro. Si tratta di una differenza notevole, tuttavia è importante conoscere queste cifre, e si possono leggere direttamente in busta paga.

Quando inizi a lavorare per una nuova azienda, è importante verificare qual è il tuo stipendio netto prima di cominciare, in modo da conoscere l’effettivo guadagno che avrai svolgendo quella mansione. Il valore lordo da solo non ti basta per conoscere l’importo effettivo che riceverai dal lavoro.

Il documento riepilogativo che il tuo datore ti invia ogni mese costituisce un obbligo di legge: nel caso in cui la tua azienda non ti invii correttamente la busta paga, l’azienda sta andando contro la legge. Per questo motivo potrai richiederne l’invio, perché è un tuo diritto.

Tasse in busta paga: dove si trovano

Ogni mese, come lavoratore dipendente, ricevi il documento riepilogativo contenente tutte le informazioni sul tuo lavoro, svolto nel mese. In base a quante ore hai lavorato, e in base al tuo stipendio, vengono applicate alcune tasse, in base ad una certa percentuale.

Che si tratti di un lavoro part time, o full time, ovvero svolto per mezza giornata o a tempo pieno, in entrambi i casi dovrai pagare le imposte. Nella pratica non sari tu ad occupartene, perché ci pensa il tuo titolare. Nonostante questo, puoi leggere nel documento che ti invia ogni mese, qual è la cifra che è destinata allo stato per il pagamento delle imposte.

Anche senza essere esperti nella lettura di questo documento, è possibile individuare piuttosto facilmente la voce relativa al totale dello stipendio del mese, mentre può risultare più complesso individuare le voci relative alle tasse e ai contributi versati all’INPS.

Generalmente con la sigla “Tot.Rit.Prev.” , presente in basso in busta paga, è possibile individuare il totale dei soldi inviati all’ente previdenziale INPS per il mese. Alla voce invece “Tot.Rit.Fisc.” è possibile individuare quali sono stati i soldi versati nel mese per le imposte, ovvero quali sono stati destinati allo stato.

Lo stipendio che ricevi dal datore di lavoro ogni mese è già privo di questi importi, e viene indicato come salario “Netto”. Non ti stupire se vedrai, nelle voci viste sopra, diverse centinaia di euro: le imposte e i contributi INPS che si pagano ogni mese allo stato non sono indifferenti! Questi importi sono calcolati in base a specifiche formule matematiche, che applicano alcune percentuali al reddito totale, ovvero allo stipendio “lordo”.

Annualmente ogni lavoratore dipendente corrisponde allo stato diverse somme di denaro, e una parte di queste è destinata proprio alla pensione. Versando queste cifre infatti potrai andare in pensione all’età di 67 anni, ricevendo una somma di denaro ogni mese, oppure con soglie di età diverse in base a specifiche opzioni.

Busta paga più alta e meno tasse: è possibile?

Molti si chiedono se sia possibile ricevere uno stipendio maggiore, se le tasse vengono modificate. La risposta è affermativa, ma su questi aspetti influiscono le scelte fiscali dello stato e del governo. Tuttavia negli ultimi anni ci sono state alcune modifiche alle imposte che vengono applicate sugli stipendi.

In particolare queste somme rientrano nell’imposta IRPEF, che negli ultimi anni ha visto da vicino un cambiamento che riguarda le percentuali per il calcolo. Queste variazioni comportano indubbiamente effetti collaterali sugli stipendi.

Qualcuno ci guadagna, e qualcuno ci rimette, in base a come vengono applicate le modifiche. Un taglio al fisco effettivamente è avvenuto, per chi riceve uno stipendio più basso, tuttavia per alcuni questo non ha comportato un aumento dello stipendio. Come riportava Orizzontescuola.it gli ultimi cambiamenti del sistema di tassazione hanno comportato dei vantaggi solamente per alcuni lavoratori:

“Chi ha redditi fino a 30.000 euro annui ed è lavoratore dipendente, rappresenta l’identikit perfetto di colui che maggiormente trarrà beneficio da questa riforma.”

Gli stessi vantaggi sono anche stati garantiti ai pensionati, dato che anche queste persone pagano ogni mese le imposte. A provvedere al versamento della pensione è l’INPS, che risulta anche l’ente responsabile a pagare le tasse allo stato per conto dei pensionati.

Nonostante le novità recenti, molti continuano a chiedere una nuova modifica alle tasse, per permettere ai lavoratori di guadagnare importi più alti. Questo tema è ampiamente discusso, per cui si parla in alcuni casi anche dell’ipotesi di introdurre un salario minimo garantito a tutti.

Quante tasse pagano gli italiani?

In busta paga i cittadini italiani che lavorano possono vedere quante tasse pagano durante ogni mese, per cui è possibile vedere su carta le imposte sui guadagni del lavoro. Tuttavia non si tratta delle uniche somme di denaro che gli italiani versano allo stato ogni anno.

Esistono anche alcune tasse quasi invisibili, di cui non ci accorgiamo. Un esempio sono le accise sui carburanti: sono cifre che prendono parte alla somma complessiva che ognuno paga quando fa il pieno di benzina al distributore. E forse non tutti sanno che queste accise possono raggiungere anche cifre molto alte, applicate insieme, per cui la benzina risulta anche molto costosa.

Nell’ultimo periodo infatti il governo ha deciso di diminuire queste accise, ovvero queste imposte che indirettamente tutti i proprietari di un veicolo pagano allo stato. La diminuzione è stata applicata per diversi mesi, e ad oggi continua per almeno fino a luglio, per aiutare i cittadini nel pagamento dei carburanti di fronte agli ultimi aumenti di prezzo, che hanno fatto schizzare la benzina a prezzi anche oltre i due euro al litro.

Oltre a queste imposte, si pagano anche le tasse su prodotti e servizi acquistati, in base all’IVA, che in Italia è al 22%, e in base a piccole imposte di bollo applicate anche in alcune procedure burocratiche. Le imposte sulla casa infine sono una delle maggiori preoccupazioni dei cittadini: tuttavia queste non le paghi per la casa di prima abitazione.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
785FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate