Regime forfettario, arriva la flat tax. Come funziona

Arriva la flat tax per il regime forfettario, ossia un vero e proprio scivolo di due anni per quanti abbiamo superato i limiti per potervi rimanere dentro.

Arriva la flat tax per il regime forfettario, ossia un vero e proprio scivolo di due anni per quanti abbiamo superato i limiti per potervi rimanere all’interno. Questa, in estrema sintesi, è una delle principali novità che sono contenute all’interno della Legge Delega sulla riforma fiscale, che sono state proposte dal Mef. La Commissione Finanze della Camera ha iniziato ad esaminare queste modifiche ieri, 5 aprile 2022.

Ma in cosa consiste questa nuova flat tax per il regime forfettario? La proposta in esame prevede la permanenza nella tassazione agevolata del 15% per quanti abbiano superato i limiti di permanenza nel regime forfettario, che sono fissati a 65.000 euro l’anno. Ma scopriamo nel dettaglio cosa prevedono queste importanti novità.

Regime forfettario, arriva la flat tax

A mettere direttamente nero su bianco le novità che coinvolgono i contribuenti, che hanno aderito al regime forfettario, è direttamente il Ministero dell’Economia. Via XX Settembre ha voluto introdurre alcune modifiche alla Legge delega fiscale, che verranno discusse alla Camera, in Commissione Finanze, proprio a partire da ieri 5 aprile 2022. Per il momento, purtroppo, non sono ancora molti i dettagli che ruotano intorno alla flat tax per i titolari di partita Iva.

Nel corso dei prossimi diciotto mesi saranno direttamente i decreti delegati, che usciranno successivamente all’approvazione della delega fiscale, a stabilire nel dettaglio chi possa accedervi, ma soprattutto quale sarà la tassazione prevista per quanti siano fuoriusciti dal regime forfettario. Alcune indiscrezioni farebbe presupporre che possa rimane al 15%, ma sono soltanto delle indiscrezioni, che non hanno ancora trovato un riscontro certo.

Per il momento tra le novità più importanti proposte direttamente dal Mef ci sarebbe anche il cosiddetto cashback fiscale, il potenziamento della lotta all’evasione fiscale e la riduzione delle sanzioni previste per quanti abbiano commesso delle violazioni formali.

Regime forfettario, cosa cambia d’ora in poi

Proviamo a scoprire cosa cambierà per i professionisti che hanno aderito al regime forfettario. La nuova flat tax verrà applicata per due anni a quanti abbiano superato la soglia di 65.000 euro di fatturato, dopodiché i diretti interessati dovranno necessariamente passare al regime ordinario di tassazione, contraddistinto da scaglioni ed aliquote Irpef.

Il Mef ha provveduto a proporre alcune modifiche alla Legge Delega fiscale, in modo da definire meglio i contorni del nuovo regime sostitutivo di tassazione, il cui scopo dovrebbe essere quello di far emergere le basi imponibili e, successivamente, accompagnare gradualmente professionisti ed imprese verso il regime ordinario.

Entro diciotto mesi dall’approvazione della legge delega, dovranno essere emanati degli appositi decreti, con i quali definire con precisione i dettagli della nuova flat tax opzionale. Quello su cui i tecnici hanno attenzione di prestare la massima attenzione sono le soglie massime di ricavi, sui quali applicare la nuova tassazione sostitutiva e le eventuali aliquote.

Quello che inizia ad apparire evidente è che ci si sta avviando verso un nuovo regime di tassazione sostitutivo dell’Irpef, che andrà a coinvolgere i titolari di partita Iva. Il nuovo percorso che sta intraprendendo il nostro fisco somiglia molto alla flat tax del 20%, così come è stata prevista dalla Legge di Bilancio 2019, che doveva essere applicata a quanti superavano i 65.000 euro di fatturato, ma rimaneva sotto i 100.000 euro. Purtroppo questa sorta di tassazione di passaggio per i titolari di una partita Iva fuoriusciti dal regime forfettario è stato abolito ancor prima di vedere la luce. Oggi torna di nuovo agli onori della cronaca con la nuova riforma fiscale.

Non solo flat tax, ma anche cashback fiscale

Come abbiamo visto, tra le novità proposte dal Mef non vi è unicamente la flat tax riservata ai titolari di partita Iva che hanno optato per il regime forfettario. L’idea è anche quella di potenziare la lotta all’evasione fiscale ed introdurre quello che è già stato battezzato come cashback fiscale.

Per la lotta all’evasione fiscale si ipotizza il pieno accesso ai dati che sono presenti nell’anagrafe tributaria. Si pensa ad un potenziamento dell’analisi di rischio e un maggiore utilizzo delle tecnologie digitali. Questo vero e proprio contrato agli evasori, comunque, non dovrà costituire un aggravio degli adempimenti da parte dei contribuenti. Il Mef ha messo in evidenza che l’amministrazione finanziaria sarà tenuta a rispettare completamente il divieto di richiedere ai contribuenti documenti già in possesso della pubblica amministrazione.

Un capitolo importante sarà occupato dal cosiddetto cashback fiscale, che introdurrà una graduale trasformazione delle detrazioni in rimborsi erogati tramite piattaforme telematiche, a partire dagli sconti spettanti per spese di natura socio sanitaria sostenute con mezzi di pagamento tracciabili. In favore di lavoratori autonomi e imprenditori individuali, tra i principi e i criteri specifici che dovranno guidare l’attuazione della delega c’è inoltre il meccanismo di progressiva mensilizzazione dei versamenti di acconti e saldi delle imposte e l’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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