Bonus 2022 lavoratori: 2.500 euro di affitto per trasferirsi!

Quali sono i bonus 2022 per i lavoratori? Di solito l'attenzione si concentra sempre su disoccupati o reddito di cittadinanza. Ecco le novità per chi lavora!

Parliamo sempre di bonus per disoccupati o sussidi economici come il reddito di cittadinanza. Ma quali sono i bonus 2022 per i lavoratori? Al di là dei più generici bonus per la casa e per i figli, ora il Governo mette a disposizione una serie di agevolazioni per incentivare chi lavora a trasferirsi nelle zone montane e nei borghi.

L’obiettivo principale di tale misura è quello di contribuire al ripopolamento di alcune aree in realtà abbandonate dai giovani nativi del posto e un po’ snobbate da chi invece è nato e cresciuto in città. Molti giovani freelance che lavorano online oppure chi desidera cimentarsi nella coltivazione della terra e la produzione di prodotti tipici della zona, possono cogliere l’opportunità di cambiare vita, lasciandosi alle spalle lo stress e l’inquinamento delle grandi città.

Questi bonus 2022 riguardano principalmente medici, infermieri e insegnanti. Sono però previsti incentivi economici anche per chi decide di avviare un’attività in proprio nonché prendere casa in affitto oppure acquistarla con specifiche agevolazioni.

È il disegno di legge approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri del 10 marzo 2022

che punta a valorizzare le zone montane e mira al loro sviluppo, promuovendo una serie di agevolazioni e benefici per chi stabilisce la nuova residenza in queste aree.

Bonus 2022 casa e lavoro per trasferirsi: 2.500€ d’affitto!

Il bonus per le zone montane è anche conosciuto ai più come bonus montagna, proprio in virtù del fatto che il Governo ha previsto agevolazioni per tutti coloro che decidono di trasferirsi in queste particolari aree geografiche del nostro Paese.

Si tratta di zone che di solito restano popolate da chi in quei luoghi è nato e cresciuto ma spesso vengono abbandonate per cercare fortuna altrove o una vita più movimentata. Ebbene, proprio con l’avanzare dell’età oppure per chi sceglie di svolgere una libera professione freelance, ad esempio lavorando da remoto, i piccoli centri di montagna diventano più appetibili. 

L’idea di trasferirsi nel relax e nella tranquillità, lontani dallo stress e dal ritmo veloce della città, non è poi così terribile, per molti.

Tra l’altro, è il Governo stesso a remare in tale direzione, offrendo per l’appunto stimoli e aiuti concreti al trasferimento nelle zone di montagna.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini ha approvato, in esame preliminare, un disegno di legge recante “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane“.

Uno dei punti di forza dell’iniziativa sta sicuramente nel fatto che è previsto un credito d’imposta fino a 2.500 euro per tutti i docenti, di ogni ordine e grado, che decidono per l’appunto di spostarsi nelle scuole di montagna, per insegnare.

Sono inoltre previsti punteggi di servizio extra per tutti questi insegnanti, con contratto di lavoro a termine.

L’incentivo prevede al massimo il 60% del credito d’imposta da applicare sul canone di locazione previsto dal contratto, per un limite massimo di 2.500 euro all’anno.

Ma non è tutto. Infatti è possibile applicare la stessa agevolazione fiscale anche nel caso in cui si decide di acquistare l’immobile. Le condizioni restano invariate, prevedendo un credito d’imposta, come accade per la locazione.

Bonus 2022 lavoratori: tutte le agevolazioni

Ma cosa prevede precisamente il decreto legge sulle zone montane? Iniziamo con l’analizzare i vari incentivi messi a disposizione delle diverse categorie.

Per quanto concerne la sanità, ad esempio, il Governo prevede degli aiuti per i medici e gli infermieri disposti a svolgere le loro funzioni in questi comuni.

Anche tutto il comparto della scuola, come già abbiamo avuto modo di sottolineare, aiuta i docenti che intendono lasciare la propria sede di lavoro in città, con sconti da applicare sull’affitto di casa oppure per l’acquisto di un immobile a uso abitativo.

Anche coloro che vogliono lavorare in proprio, hanno la possibilità di beneficiare di provvedimenti di favore nei loro confronti. Il Consiglio dei Ministri infatti ha previsto crediti d’imposta anche per gli imprenditori agricoli e forestali.

Inoltre ricordiamo che, proprio per quanto concerne i terreni agricoli, il Fisco prevede l’esenzione del pagamento dell’Imu.

Se invece i giovani imprenditori hanno meno di 36 anni, allora il credito d’imposta è garantito per i primi tre anni di attività. 

Per tutti coloro che hanno meno di 41 anni e decidono di acquistare casa in un comune con meno di 2 mila abitanti, allora si riconosce il vantaggio di detrarre gli interessi passivi del mutuo prima casa intestato a proprio favore. Si tratta dell’iniziativa “Io resto in montagna”.

Al di là di dipendenti statali e lavoratori autonomi, lo Stato ha pensato anche alla possibilità di trasferimento per chi lavora da remoto. Stando al computer per svolgere la propria attività professionale, senza dubbio si ha bisogno di una connessione veloce per poter navigare.

Ebbene, a tal proposito, è previsto un piano di potenziamento delle linee telefoniche e dell’accesso a internet.

i contratti di programma relativi alle concessioni della rete stradale e ferroviaria nazionali dispongano interventi sulle infrastrutture di competenza idonei a garantire la continuità dei servizi di telefonia mobile e delle connessioni digitali.

Una buona occasione da ponderare con attenzione, visto il costo della vita e la passione di molti (e il sogno per alcuni) di potersi ritirare a vita privata e dedicarsi all’autoproduzione, limitando gli spostamenti nel traffico e lo stress cittadino.

Bonus 2022: strategia nazionale per il ripopolamento montano

Il Fosmit è il Fondo di 100 milioni di euro per il 2022, istituito per finanziare il Ddl montagna. Altri 200 milioni arriveranno per il 2023.

La strategia nazionale messa in atto è su base triennale e si pone come obiettivo principale quello del ripopolamento di tali aree. Basti pensare che il 49% della superficie dell’Italia è classificato come montano.

Alcune zone risultano a oggi completamente abbandonate mentre quelle che ancora sono abitate, presentano una densità di 61 persone per chilometro quadrato, contro i 197abitanti/kmq del resto del Paese.

Un divario considerevole, a cui si aggiunge il fatto che la quasi totalità della popolazione si addensa nella metà delle superficie del territorio a disposizione.

Non c’è da stupirsi dunque che le grandi città siano così inquinate, che la possibilità di occupazione scarseggi sempre più e la qualità di vita, in una metropoli, si abbassi in maniera inevitabile.

Se è vero che alcune zone montane, soprattutto di alta montagna o di crinale risultano obiettivamente inospitali, per tante altre località invece il fatto di potenziare i servizi, le infrastrutture, la connessione a internet possono realmente raggiungere l’obiettivo di attirare una parte dei cittadini, convincendoli a trasferirsi.

Motivo per cui appunto il Governo ha pensato anche ad incentivi per chi vuole aprire un’attività in proprio oppure benefit per i dipendenti pubblici che richiedono il trasferimento verso queste aree geografiche.

Bonus 2022: incentivi per gli agricoltori nel Ddl sulla montagna

Per tutti coloro che intendono dedicarsi all’agricoltura e alla selvicoltura, il Governo ha previsto il 10% di credito d’imposta su tutti gli investimenti messi in atto tra il 2022 e il 2025.

Il contributo si applica per tutte quelle attività condotte da imprenditori agricoli e forestali che lavorano nei comuni classificati come montani e si impegnano in coltivazioni benefiche per l’ambiente e pratiche di gestione a tutela del territorio e del clima.

Per quanto concerne i fondi rustici in territori montani, si escludono le agevolazioni fiscali

applicate unicamente ai territori montani con terreni situati ad un’altitudine non inferiore a 700 metri sul livello del mare, ai terreni compresi nell’elenco dei territori montani e ai terreni facenti parte di comprensori di bonifica montana.

Ogni regione infine riceverà dal Ministero per le Politiche agricole, le linee guida atte a valorizzare i pascoli montani.

Bonus 2022: la legge salva borghi

Su un binario parallelo viaggiano invece gli incentivi per chi desidera trasferirsi in alcuni dei borghi più belli d’Italia. 

Anche in questo caso, come avviene per le zone montane, l’obiettivo è quello di attirare più persone possibili verso delle piccole cittadine, spesso poco lontane dalle grandi città metropolitane, che però sono in grado di accogliere tutti coloro che aspirano a una vita più a dimensione d’uomo, come si suol dire.

Anche in questi casi, sono previste agevolazioni per il trasferimento, come ad esempio sconti sull’affitto della casa o addirittura un contributo una tantum, una volta stabilita la residenza nel comune, come avviene ad esempio in Puglia. Infatti, chi decide di stabilirsi nel piccolo borgo di Roseto Valforte, riceve 5 mila euro a fondo perduto.

E per quanto riguarda il lavoro? Il quadro può essere l’ideale per chi ad esempio vuole imparare un mestiere, come avviene in Calabria. Nelle cittadina di Conflenti infatti, si apprende a conciare le pelli, a realizzare manufatti artigianali, imparare l’arte dell’intarsio e della lavorazione del legno. Motivo per cui c’è spazio per ebanisti e conciatori ma anche per chi vuole diventare apicoltore o imparare a lavorare la cera.

Oppure può rappresentare la situazione ottimale per coloro che lavorano sul web, che dunque hanno bisogno del computer e della connessione a internet per poter svolgere la propria attività professionale.

In altri casi, l’amministrazione comunale ha stabilito addirittura di offrire un contributo mensile, senza nulla pretendere, per il fatto stesso che si sposti la residenza nel loro comune. È ad esempio il caso dei comuni del Molise con meno di 2 mila abitanti: il contributo riconosciuto mensilmente è di 700 euro.

Lo stesso avviene nel Lazio, a Civita di Bagnoregio, dove il comune prevede 500 euro al mese per le famiglie a basso reddito. E in Liguria, a Bormida, gli affitti di casa oscillano tra 50 euro e 120 euro al mese, in base alla metratura di cui si ha bisogno.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
788FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate