Caffe a 70 centesimi se porti la tazzina da casa: perché è nata questa iniziativa?

Se porti la tazzina, il cucchiaino e lo zucchero da casa, il caffe costa solo 70 centesimi: ecco perché è nata questa iniziativa.

Il caffè al bar costa 70 centesimi, a patto che porti la tazzina, il cucchiaino e lo zucchero da casa. E’ questa l’iniziativa di una famiglia di imprenditori di un piccolo centro in Valbormida: ecco com’è nata e perché difficilmente avrà successo.

Caffè a 70 centesimi se porti la tazzina da casa: ecco perché

Nel 2023, pagare un caffè al bar 70 centesimi è impossibile. Eppure, uno storico locale di Millesimo, in provincia di Savona, ha lanciato una singolare iniziativa che consente di pagare un espresso meno di un euro. Stiamo parlando della Bottega del Caffè della famiglia Venturino, che ha voluto spezzare in modo provocatorio la catena delle polemiche legate ai prezzi spropositati del settore della ristorazione.

Com’è possibile pagare un caffè 70 centesimi? Semplice, presentandosi al bar con tazzina, zucchero e cucchiaino. La famiglia Venturino, raggiunta da La Stampa, ha così spiegato l’iniziativa:

La nostra è una provocazione ma mettiamo davvero in pratica il prezzo speciale. L’iniziativa è nata da una battuta goliardica fatta in casa: da giorni non si parlava che dell’osteria di Finale Ligure, che aveva fatto pagare due euro un piattino per condividere la pasta. Un tema che mette in luce le difficoltà e le esagerazioni del mondo dei bar e della ristorazione. I costi vivi delle materie prime sono tutti in aumento, come la bolletta dell’elettricità o quella dell’acqua. Senza contare il personale.

Così, il capofamiglia Elio Venturino ha lanciato l’idea: “Perché non diciamo ai clienti di portare la tazzina da casa e mettiamo l’espresso a 70 centesimi?“. La figlia Valentina ha stampato le locandine e il servizio è partito.

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Caffè a 70 centesimi se porti la tazzina, giusto o sbagliato? Il dibattito è aperto

L’idea di mettere il caffè a 70 centesimi ai clienti che portano la tazzina da casa è una chiara provocazione. Eppure, una riflessione è d’obbligo. I titolari del bar di Millesimo hanno dichiarato:

Nel pomeriggio c’è stato chi ha aderito. Un signore di passaggio come molti altri in questi giorni d’estate, si è presentato con la tazzina nel borsello e ha persino fotografato lo scontrino. Era incredulo, ma questo non è uno scherzo.

Il fatto che qualcuno abbia pensato ad uno scherzo è indicativo. Al giorno d’oggi si assiste quotidianamente a dibattiti più o meno sensati tra imprenditori e clienti. Difficilmente, però, l’uno prova a mettersi nei panni dell’altro e viceversa. Prendiamo in esame proprio l’iniziativa della Bottega del Caffè. Il gestore propone al cliente un accordo vantaggioso: caffè a 70 centesimi portando tazzina, cucchiaino e zucchero da casa. In questo modo, il titolare va ad abbattere diversi costi, ossia: luce, acqua, detergente e brillantante della lavastoviglie e zucchero.

L’accordo, che tra l’altro è anche sostenibile, è vantaggioso sia per l’imprenditore che per il cliente, ma siamo pronti a scommettere che non avrà grande successo. Quanti avventori saranno disposti a portare da casa tazzina, cucchiaino e zucchero? Anche se questo esperimento è solo all’inizio, il fallimento è assai prevedibile. Lo ‘scomodo’, anche se è sbagliato definirlo tale, è troppo, soprattutto per i nostri giorni quando perfino gli interruttori della luce sono stati sostituiti da Alexa.

Fabrizia Volponi
Fabrizia Volponi
Copywriter, classe 1985. Laureata in Scienze Storiche presso l'Università La Sapienza di Roma, con una seconda laurea in Scienze Religiose alla Pontificia Università Lateranense, ho una passione per la scrittura e la lettura. Ideatrice di un blog dedicato ai libri, il mio motto è πάντα ῥεῖ, tutto scorre.
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