Arriva in Manovra il Reddito alimentare: cos’è e chi può richiederlo

Non un bonus ma dei pacchi di beni: ecco cos'è il reddito alimentare, il beneficio per le famiglie inserito in Manovra.

Più che un bonus per le famiglie più bisognose, sarà una distribuzione di pacchi alimentari che verranno consegnati direttamente ai meno abbienti.

Il “reddito alimentare” è stato inserito nella Legge di Bilancio 2023 attraverso un emendamento proposto dal deputato del Partito Democratico Marco Furfaro.

Non sono state ancora determinate le modalità per l’attribuzione del reddito alimentare, ma ormai è certo che verrà introdotto fra le misure della Manovra. Vediamo quindi in cosa consiste, chi potrà riceverlo e quali saranno le modalità di attribuzione del beneficio ai meno fortunati.

Cos’è il reddito alimentare, il sostegno appena inserito in Manovra

Perché la misura venga specificata, ci vorrà un decreto attuativo, che verrà emanato nel tempo massimo di 60 giorni da quando la manovra verrà approvata.

Non sono ancora certe, quindi, le modalità precise attraverso le quali il reddito alimentare verrà erogato, così come le categorie di beneficiari coinvolte.

In ogni caso, il reddito alimentare andrà direttamente a beneficio dei nuclei familiari con reddito molto basso, e consisterà nella preparazione di pacchi alimentari da distribuire previa prenotazione tramite App.

Come funzionerà la nuova misura

Una prima sperimentazione della misura avverrà nelle città con una popolazione maggiore, solo in seguito verrà estesa a tutta la popolazione italiana.

La prima fase servirà a tracciare i contorni delle condizioni di bisogno della popolazione indigente, per poi applicare il provvedimento in maniera più efficiente a tutta la popolazione italiana.

Sebbene la misura non sia stata ancora specificata nei dettagli, lo stesso Furfaro spiega come dovrebbe funzionare la creazione dei pacchi alimentari.

Il deputato PD fa riferimento al cibo invenduto dei supermercati, che in prossimità della data di scadenza deve essere rimosso dagli scaffali e, quindi, smaltito.

Secondo Furfaro, questo smaltimento provoca lo spreco di oltre 230.000 tonnellate di cibo, che invece potranno essere devoluti alle famiglie più bisognose tramite il reddito alimentare.

Per la distribuzione dei pacchi, oltre al ritiro da parte dei futuri beneficiari, si parla anche di effettuare delle consegne a domicilio.

Quest’ultima modalità sarà probabilmente necessaria per garantire a disabili e anziani l’effettiva fruizione del reddito alimentare, rendendo la misura pienamente efficace anche nei confronti dei più fragili.

Leggi anche: Legge di Bilancio 2023: POS, pensioni, proroga Superbonus e 18app

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