Superbonus, arriva il decreto per lo stop alla cessione del credito: cosa succede adesso

Il governo approva il decreto legge per lo stop alla cessione del credito Superbonus, ecco tutti i dettagli del provvedimento.

Secondo il ministro Giorgetti, il costo della cessione del credito derivante dei bonus edilizi è stato di almeno 2.000 euro per ogni italiano, dunque lo stop di questa pratica diventa indispensabile per diminuire il debito pubblico.

Il decreto legge varato nella tarda serata del 16 febbraio, non permetterà più di avere lo sconto in fattura, quindi il superbonus e gli altri bonus edilizi daranno solo la possibilità di ottenere credito d’imposta.

Inoltre, lo stesso decreto introduce l’esclusione della colpa del cessionario qualora il cedente abbia commesso frode verso il fisco per ottenere superbonus. Ma vediamo in dettaglio il provvedimento.

Cessione dei crediti, lo stop del governo

Chi vuole ottenere il Superbonus, d’ora in poi non potrà più cedere il proprio credito d’imposta in cambio di uno sconto in fattura.

Col decreto da ultimo varato, inoltre, è stato imposto il divieto di cessione del credito alle amministrazioni pubbliche, che quindi non potranno più rendersi cessionari del credito d’imposta.

Quest’ultima pratica, in tempi recenti era stata seguita da molte amministrazioni pubbliche, e il ministro Giorgetti ha fatto notare che anche l’Eurostat è del parere che questa pratica ha avuto un impatto diretto sulla crescita del debito pubblico.

Chi può ancora avere la cessione

Ad ogni modo, non tutti dovranno rinunciare alla cessione del credito per ottenere lo sconto in fattura. In particolare, con riferimento ai i lavori per i quali è stata presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata prima del 25 di novembre 2022, si potrà continuare a ricevere lo sconto in fattura.

Questa osservazione è valida sia per per le villette sia per i condomini che hanno presentato la Cilas entro il 25 novembre. A questo proposito bisogna ricordare che il 25 novembre era la data ultima anche perché l’assemblea di condominio emanasse la delibera di inizio lavori, insieme alla presentazione della Cilas.

Stop cessione per altri bonus edilizi

Il provvedimento del governo interviene anche sui bonus relativi alla riqualificazione dell’immobile contro i rischio sismico nonché quello derivante dei lavori di riqualificazione energetica.

In particolare, non si potrà più cedere più il credito per usufruire del Sisma bonus, ossia i lavori effettuati per ridurre il rischio sismico nelle zone classificate come uno, due e tre, ma anche nelle parti comuni dei condomini.

Allo stesso modo, non sarà possibile effettuare cessione del credito per riqualificare il proprio immobile con ristrutturazione di primo livello, che comporta un miglioramento della propria prestazione energetica dell’immobile, qualora abbia un importo dai 200.000 euro in su.

Esclusa la responsabilità solidale

Per quanto riguarda invece la responsabilità solidale dei cessionari, questa viene esclusa se possono provare di essere estranei al raggiro.

In particolare, nel momento in cui sia stata accertata la mancata sussistenza dei requisiti fiscali per usufruire del Superbonus, potrà essere esclusa la responsabilità in solido, sia per i cessionari del credito sia per i fornitori che hanno concesso lo sconto. Per essere sollevati dalla responsabilità solidale, questi dovranno essere in grado di presentare la documentazione sui lavori svolti, necessaria riuscire dimostrare di avere effettivamente realizzato le opere.

Ad ogni modo se non ci dovesse essere la documentazione il cessionario potrebbe ancora fornire la prova della propria estraneità ai fatti illeciti con qualsiasi mezzo.

Leggi anche: Superbonus e altri bonus edilizi, allo stato costano una cifra record: ecco quanto

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