Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno archiviato una seduta caratterizzata dai rialzi. Ieri l’attenzione degli investitori è stata rivolta all’inflazione statunitense di maggio. Nel dettaglio, la rilevazione è scesa più delle attese e si è attestata al 4% a/a, meno delle attese al 4,1%, al 4,9% precedente e sui livelli più bassi da due anni. A livello di singole componenti, l’elemento che più ha aiutato la flessione è stato il -3,6% dei prezzi dell’energia. Il dato core ha invece segnato il 5,3%, leggermente oltre le previsioni al 5,2%, ma comunque inferiore rispetto al 5,5% di aprile.
Dopo il rilascio del dato, le probabilità che la Fed mantenga i tassi agli attuali livelli nel meeting di oggi secondo il CME FedWatch Tool si attestano al 100%. Su questo lato, anche in caso di uno stop temporaneo agli incrementi del costo del denaro, la Federal Reserve dovrebbe mantenere un tono “da falco”. Restando in tema Banche centrali, è da segnalare che la People’s Bank of China ha tagliato il tasso repo a 7 giorni portandolo dal 2% all’1,9% nel tentativo di stimolare l’economia.
Ulteriori informazioni saranno fornite anche dall’aggiornamento delle proiezioni economiche e del dot-plot. Nel frattempo, in Germania l’inflazione di maggio (finale) non ha sorpreso segnando un aumento su base annuale in linea con la rilevazione preliminare al 6,1%. L’indice ZEW tedesco di giugno sulle aspettative di business si è invece attestato a -8,5 punti, meglio rispetto al precedente -10,7 punti e dei -13,5 punti del consensus.
I MARKET MOVER
Oggi gli operatori dei mercati finanziari saranno concentrati sulla riunione di politica monetaria della Federal Reserve e sulla conseguente conferenza stampa del governatore Jerome Powell. Lato dati macroeconomici segnaliamo la produzione industriale dell’Eurozona (aprile), i prezzi alla produzione (maggio) e i dati EIA sulle scorte e la produzione di greggio per gli Stati Uniti.