Caso Ripple ancora aperto? Incredibile, ma vero la SEC ci riprova

Lo so, sembra incredibile, ma, nonostante il giudice USA abbia stabilito che Ripple non sia un titolo, la SEC non cede e vuole appellarsi.

Abbiamo aspettato a lungo che il giudice Torres chiudesse il caso Ripple-SEC e quando sembrava tutto finito, con $XRP non ritenuto un titolo, invece sembra ricominciare tutto daccapo.

In una svolta sorprendente degli eventi, infatti, la comunità crypto è stata messa in fermento quando la notizia del presunto rigetto di un appello da parte della SEC nella causa in corso contro la società di criptovalute Ripple ha ottenuto una rapida diffusione sul gigante dei social media Twitter.

Tuttavia, questa frenesia virale è stata presto messa a tacere quando è stato rivelato che l’ordinanza ampiamente diffusa che estingueva l’appello era, in realtà, un falso.

Che cosa sta succedendo davvero?

SEC respinta a luglio

Ecco un breve recap che ha permesso ai sostenitori di Ripple di tirare un sospiro di sollievo.

Proprio il 13 luglio 2023, il giudice Annalisa Torres aveva dichiarato che $XRP non poteva essere definita un titolo.

Più nello specifico, però, il giudice Torres ha respinto la richiesta di Ripple di dichiarare il caso inammissibile, stabilendo che la SEC non aveva fornito prove sufficienti per sostenere le sue accuse di violazione della legge sul mercato azionario del 1933.

In pratica è stato stabilito che la SEC non aveva fornito prove sufficienti per sostenere le sue accuse secondo cui $XRP è un titolo e che l’ente aveva usato una definizione troppo ampia di “investimento” nel suo tentativo di classificare la crypto come titolo.

Ma non è finita qui: la Torres ha fissato la data del processo per l’11 febbraio 2024.

Da qui sono nate le false speculazioni per cui la Securities and Exchanges Commission avrebbe presentato appello.

False notizie in circolazione

Illustri esperti legali rinomati nella sfera delle criptovalute hanno valutato la situazione.

Jeremy Hogan, una figura di spicco nel panorama legale delle criptovalute, ha infatti respinto il falso messaggio sulla SEC e ha sottolineato che se dovesse essere perseguito un ricorso interlocutorio, il suo deposito avverrebbe probabilmente entro la prossima settimana.

È stata rilevata l’assenza di una scadenza rigorosa, ma la tempistica oltre i 30 giorni è illogica.

John Deaton, un’altra figura influente nel campo, concorda con l’idea che un appello potrebbe essere all’orizzonte (e non già stato presentato), pur esprimendo scetticismo sulle intenzioni della SEC di perseguire un simile corso.

Cosa farà la SEC?

In precedenza, un altro esperto legale, James “MetaLawMan” Murphy, ha chiarito vari potenziali percorsi per la SEC.

Questi includono la presentazione di un ricorso interlocutorio, un processo sulla richiesta di favoreggiamento contro figure chiave di Ripple, un ritiro strategico di tale richiesta o persino la controversa prospettiva di un accordo.

L’analisi di Murphy ha sottolineato la complessa rete di considerazioni che la SEC deve affrontare, in particolare le implicazioni di vasta portata di ogni decisione sul panorama normativo del settore delle criptovalute.

Insomma attualmente l’ente USA sembra in svantaggio.

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Processo ultimo nel 2024

Un giudice federale ha emesso una tempistica per quando possiamo aspettarci di ascoltare le argomentazioni della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti contro Ripple Labs e i suoi dirigenti attuali ed ex davanti a una giuria.

Il caso dovrebbe essere processato nel distretto meridionale di New York durante il 2024, secondo le dichiarazioni del tribunale pubblicate mercoledì. Entrambe le parti hanno due settimane per presentare al tribunale le date di blackout.

Tutte le parti poi hanno tempo fino al 4 dicembre 2023 per presentare tutti i documenti preliminari, i documenti esposti e le mozioni per escludere le prove dalla giuria, ha aggiunto il giudice.

L’ultimo deposito arriva settimane dopo che il giudice Analisa Torres ha emesso il suo giudizio sommario parziale sul caso.

Per essere chiari della situazione attuale della crypto: il tribunale ha stabilito che mentre le vendite istituzionali di $XRP sono risultate costituire un’offerta di titoli non registrata, le vendite programmatiche non lo erano.

Futuro di Ripple

La SEC continua ad affondare colpi nel mondo crypto, ultimo, ma forse non per molto, l’exchange Bittrex pagherà $24 milioni per porre fine al suo caso.

Tuttavia Ripple sembra non volerla dare vinta.

Il prossimo processo determinerà la responsabilità legale del fondatore ed ex CEO di Ripple Christian Larsen e dell’ex chief operating officer e attuale CEO Brad Garlinghouse.

I due sono stati accusati di favoreggiamento e favoreggiamento delle violazioni delle leggi sui titoli per quanto riguarda $XRP. Tuttavia Ripple Labs non deve affrontare accuse di favoreggiamento.

Mentre molti nella comunità delle criptovalute e nel campo pro-Ripple hanno visto la sentenza come una grande vittoria, il giudizio sommario non costituisce un precedente per altre criptovalute ed emittenti al momento.

La sentenza di Torres non ha determinato se sia richiesto o meno un contratto scritto fisico come parte del test Howey, dal momento che la criptovaluta accusata sostiene che, poiché non aveva un contratto scritto, non si qualifica come titolo.

In pratica tutto da vedere, ma Ripple sembra poterne uscire vincitore al momento.

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