Duro colpo alle criptovalute dalla SEC: Gary Gensler le dichiara titoli, non valute

Un annuncio che tramortisce il mercato delle criptovalute. Sembra che Gary Gensler abbia un'idea chiara sulla loro natura: si tratta di titoli.

Giorni fa un altro terremoto ha colpito il mondo delle criptovalute.

Stavolta la questione sollevata sembra abbastanza seria, eppure non sta avendo effetti immediati.

Probabilmente è una situazione talmente difficile da credere che gli investitori e le compagnie preferiscono evitarla come la peste.

Ma di che si tratta?

Il protagonista è Gary Gensler, facente parte della SEC, e avversario assai agguerrito degli altcoin.

Per chi non lo sapesse, gli altcoin sono tutte quelle criptovalute riconosciute e diversificate dal Bitcoin.

E questa precisazione ha motivo di esistere per una semplice ragione che a breve scoprirete.

Dichiarazioni di Gary Gensler

Per chi fosse stato lontano dal Web3 negli ultimi giorni, sappiate che vi siete persi una dichiarazione importante.

E non viene da una persona qualunque o da una delle tante società facente parte del gruppo dei “big tech”, ma dal presidente della SEC, Gary Gensler.

Gensler ritiene che la sua commissione abbia tutti gli strumenti legali necessari per supervisionare il settore delle criptovalute e ha spiegato come ogni tipo di transazione crittografica ricade già sotto la giurisdizione della SEC, ad eccezione delle transazioni spot in Bitcoin stesso e l’effettivo acquisto o vendita di beni o servizi con criptovalute.

Ma la dichiarazione specifica del presidente è stata una:

“Ma alla fine, questi token sono titoli perché c’è un gruppo nel mezzo e il pubblico si aspetta profitti basati su quel gruppo.”

Questa frase ha destato preoccupazione ed è cominciato a serpeggiare il timore che la SEC possa sposare l’idea di Gary Gensler.

Un opinione, certo, ma pur sempre l’opinione del presidente della SEC.

SEC vs criptovalute

Non è un segreto che la commissione statunitense si sia spesso scontrata con le società crypto.

Le cose inoltre sembrano non migliorare e l’accanimento della commissione sembra senza fine.

Ma è un bene o un male? Se ci riflettiamo abbastanza scopriremo che si tratta di una cosa positiva.

Dopo Ripple, anche BUSD è finito nel mirino della commissione di Gensler, ma si spera che questo avvenga solo per fornire agli utenti tutele aggiuntive in un mercato assai altalenante.

Tuttavia il fatto che le criptovalute possano essere considerate al pari di titoli azionari potrebbe creare non pochi problemi.

In pratica sarebbero tassati e controllati come qualunque titolo in circolazione, dovendo sottostare alle leggi in merito. Ma per chi è davvero un problema? Per gli utenti o le società?

Criptovalute? C’è solo Bitcoin

La cosa che spinge a riflette, però, è un’altra parte della dichiarazione di Gary Gensler.

Il presidente SEC ammette che tutte le criptovalute sono da considerare titoli perché alla base hanno un team, una società e ci si aspetta profitti dalla loro esistenza.

Tuttavia questo non sembra valere per Bitcoin.

Già, avete capito bene: Gary Gensler ha ammesso che l’unica crypto che si possa considerare tale è proprio BTC.

Il fatto che il re delle criptovalute sia al di là del controllo di qualunque ente (o almeno così sembrerebbe) e privo dell’interesse primario di generare profitti, fa di lui l’unica crypto realmente esistente.

Tuttavia la bufera è solo cominciata. Ora sembra che la commissione abbia cominciato a prendere di mira anche i crypto provider come gli exchange.

Exchange crypto custodi: forse no

Molte piattaforme di crypto trading si sono dichiarate custodi di criptovalute.

Ma che cosa vuol dire?

La custodia delle crypto è una soluzione utilizzata dai privati quanto dalle grandi istituzioni che permette di conservare in modo sicuro e offline fondi in valuta digitale.

Questo permette di mantenere i propri fondi al sicuro da frodi e furti.

Tuttavia Gary Gensler ha affermato che gli exchange non possono semplicemente decidere di essere custodi.

Per questa una norma recentemente proposta obbliga i consulenti per gli investimenti di rivolgersi a custodi qualificati per l’archiviazione dei fondi, compresi quelli in valute digitali.

L’affermazione del Chair SEC descrive gli exchange di criptovalute non adatti al compito e questo solleva un ulteriore polverone sul futuro di queste società.

Gary Gensler guadagna consenso

Alcuni non sono affatto d’accordo ovviamente con quanto affermato dall’esponente della commissione statunitense, ma altri sono concordi.

Gary Gensler sta sferrando duri colpi contro le criptovalute, evitando frodi diffuse, manipolazioni, crimini e altre attività di corruzione tipiche del settore.

Questo è quanto hanno dichiarato 13 gruppi guidati da Public Citizen in una lettera usata per ringraziare il presidente.

L’idea attorno cui ruota tutto il contenuto è che le valute digitali abbiano fallito nel dimostrare il loro valore dopo quasi 15 anni di distanza dal lancio di Bitcoin.

Questi gruppi incentivano inoltre eventuali finanziamenti alla SEC per fare in modo che combatta in modo sempre più serrato il settore crypto, evitando problemi come già accaduto prima.

Leggi anche:”Bitcoin: la criprovaluta vola verso i 25 mila dollari, toccati i massimi da agosto

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