Arma in casa non denunciata? Ecco cosa rischi!

Custodire in casa un'arma senza essere in possesso di un regolare porto d'armi è un reato? Ma soprattutto bisogna dichiararla alle autorità?

Custodire in casa un’arma senza essere in possesso di un regolare porto d’armi è un reato? Ma soprattutto bisogna dichiararla alle autorità? Quanti avessero delle armi in casa, quali modalità devono adottare per custodirle nel modo corretto ed evitare che queste diventino un pericolo per sé stessi e per i conviventi.

Sono molti i dubbi e le domande, che i comuni mortali si pongono, quando hanno a che fare delle armi. Tra i dubbi che sorgono è come ci si debba comportare nel momento in cui si cambia la residenza: è necessario comunicarlo alla polizia? Cerchiamo di fare il punto della situazione e proviamo a capire cosa prevede la legge italiana sulle armi.

Possedere delle armi, le regole da rispettare

Prima di tutto è necessario fare una distinzione molto importante: una cosa è essere in possesso di un porto d’armi, un’altra è essere proprietari di un’arma. È necessario essere in possesso del primo per poter trasportare fuori casa un’arma, mentre il semplice possesso è un’altra cosa. Sono due situazioni completamente differenti, che, soprattutto, obbligano i diretti interessati ad adempimenti e comportamenti differenti. Se quando si parla di porto d’armi le cose diventano un po’ più complesse; più semplice è, invece, parlare del semplice possesso.

Ma prima di addentrarci nel vorticoso labirinto di obblighi e responsabilità per quanti siano in un possesso di un’arma, è necessario fare una distinzione molto importante. Il porto d’armi, come si potrà ben capire anche dal nome, è una vera e propria autorizzazione, che viene rilasciata dal questore o dal prefetto, la quale permette di portare l’arma fuori casa. Il porto d’armi può essere concesso per una serie di motivi, tra questi ci possono essere:

  • difesa personale;
  • uso venatorio;
  • tiro a volo.

Le autorità amministrative hanno ampia discrezionalità nel rilasciare o meno il porto d’armi. La licenza può essere negata nel caso in cui il richiedente abbia un particolare profilo di pericolosità sociale.

Custodire delle armi in casa

Discorso leggermente diverso è quello che prevede la custodia delle armi in casa. In questo caso sarà necessario fare una semplice comunicazione in Questura, senza la necessità di fare una vera e propria istanza. Non sarà necessario, quindi, attendere l’autorizzazione: è sufficiente la dichiarazione presentata all’autorità.

Fatte queste doverose premesse, i nostri lettori capiranno molto bene che c’è una netta distinzione tra l’essere proprietari di un’arma, per la quale non sarà necessario nemmeno essere in possesso di un porto d’armi. Altro discorso, invece, è se si vuole uscire di casa proprio con quest’arma: è a questo punto che è necessario essere in possesso di un vero e proprio porto d’armi.

È necessario ricordare che, in entrambi i casi, l’eventuale mancato adempimento degli obblighi previsti dalla legge è un reato. Questo significa che se si esce di casa con un’arma, senza essere in possesso di un porto d’armi si commette un reato. Ma lo si commette comunque se l’arma la si custodisce in casa, senza averne fatta l’opportuna comunicazione in Questura: in questo caso si parla di detenzione abusiva d’armi. Il Codice Penale è molto chiaro: l’articolo 697 prevede l’arresto da tre a dodici mesi o un’ammenda fino a 371 euro.

Lo stesso ragionamento vale per quanti abbiano ereditato delle armi, senza che queste siano state acquistate in prima persona. Il caso tipico potrebbe essere quello del figlio che eredita la casa in montagna dei genitori, dove sono custodite le armi per andare a caccia. L’erede dovrà, quindi, fare l’opportuna comunicazione in Questura. Uno degli obblighi prescritti dalla legge è proprio quello di denunciare immediatamente la detenzione di eventuali armi, munizioni o qualsiasi altro materiale esplodente alle autorità competenti.

Entro quando denunciare le armi

Quanti siano in possesso di un’arma, dovranno provvedere a denunciarne la proprietà entro e non oltre 72 ore dall’acquisto o dalla ricezione. La denuncia dovrà essere effettuata all’Autorità di Pubblica sicurezza presentare sul territorio. In linea di principio, gli uffici presso i quali effettuare la denuncia sono la Questura o il Commissariato. Nel caso in cui questi non dovessero essere presenti, la denuncia dovrà essere presentata alla stazione dei Carabinieri competente per territorio.

Presentare questa denuncia non è particolarmente complicato. Nella maggior parte dei casi, il cittadino sarà assistito dalla stessa autorità nella compilazione dei vari moduli. Non appena conclusa tutta la pratica, verrà apposto un visto ed una copia conforme all’originale sarà consegnata al diretto interessato. Sarà onere di quest’ultimo custodire il documento con l’autorizzazione, in modo da poterlo esibire alle forze dell’ordine nel caso in cui gli dovesse essere richiesto.

Ma le armi come devono essere custodite? A differenza di quanto si possa immaginare, la legge non fornisce indicazioni su come debba avvenire la custodia delle armi all’interno della casa. Quello che viene richiesto è che vengano custodite con la massima diligenza, nell’interesse della sicurezza pubblica. È possibile custodire l’arma in un logo diverso rispetto a quello della residenza, purché se ne dia comunicazione alla Questura.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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