Quando il contratto di locazione di una casa in affitto giunge al termine, si ritiene sempre necessario imbiancare le pareti che potrebbero essere deteriorate, tra sporco e umidità, o anche presentare fori nel muro, per esempio perché si sono appesi dei quadri al muro.
La domanda che si pone l’inquilino, in genere, è se le spese per la tinteggiatura delle pareti alla scadenza del contratto spetti a lui o se ne debba occupare il proprietario di casa.
Come sappiamo, infatti, vi sono delle spese che spettano al proprietario e altre che, invece, devono essere sostenute dall’inquilino. Ma la responsabilità delle spese varia da caso a caso e, in particolare, se il deterioramento dipende dal normale uso del bene o da negligenza da parte dell’inquilino.
Vediamo, allora, a chi spetta pagare la tinteggiatura delle pareti dell’appartamento.
Casa in affitto, gli obblighi dell’inquilino alla scadenza del contratto
Quando il contratto di locazione scade, l’inquilino è tenuto a restituire le chiavi di casa facendo trovare al proprietario l’appartamento così come gli è stato consegnato, quindi, in buone condizioni.
Eventuali danni, dovuti a negligenza o incuria dell’affittuario, dovranno essere riparati a sue spese. Di tutti gli altri segni di usura, che derivano dal normale uso dell’appartamento, invece, se ne dovrà occupare il proprietario a cui spetta pagare tutte le spese di manutenzione ordinaria.
Per approfondire, leggi: Chi paga i danni alla casa in affitto tra proprietario e inquilino
Chi deve imbiancare le pareti tra inquilino e proprietario
Quando si lascia una casa in affitto può capitare di notare segni di deterioramento, specialmente per quel che riguarda le pareti. Solo per fare un esempio, queste possono presentarsi, al termine del contratto, sporche o imbrunite a causa anche dell’inquinamento esterno.
Ciò, però, non significa che i costi per la tinteggiatura delle pareti debbano ricadere sulle spalle dell’inquilino. In questi casi, infatti, va fatta una doverosa distinzione tra:
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normale uso dell’appartamento e deterioramento dovuto allo scorrere del tempo;
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danni derivanti da negligenza o incuria dell’inquilino.
Nel primo caso, cioè quando le pareti risultano sporche o rovinate dall’umidità, per esempio, l’inquilino non è tenuto a sostenere le spese per la tinteggiatura, dal momento che tale deterioramento deriva semplicemente dall’utilizzo dell’appartamento e dal normale degrado dato dal tempo.
La stessa cosa vale anche nel caso l’inquilino abbia forato le pareti, per attaccare dei quadri, o anche segni derivanti dall’aver attaccato poster o altre decorazioni nelle camere. Anche questi casi, secondo la Corte di Cassazione, rientrano nel normale uso dell’appartamento, per cui il proprietario non può richiedere il risarcimento, né trattenere la cauzione.
Quando l’inquilino deve pagare per la tinteggiatura delle pareti
Diversa è, invece, la situazione se i danni presenti sulle pareti derivano da incuria o negligenza dell’inquilino. Come abbiamo accennato, questi ha il dovere di tenere la casa in affitto e, dunque, riconsegnarla al proprietario in buone condizioni.
Se i danni non derivano dal normale degrado dato dal tempo, bensì da un comportamento scorretto dell’inquilino, allora il proprietario può richiedere all’inquilino di farsi carico delle spese per imbiancare le pareti.
Tuttavia, è fondamentale che il proprietario sia in grado di poter dimostrare che il danno è stato causato dal comportamento scorretto dell’affittuario. Per esempio, potrebbe presentare delle foto che comparino le condizioni della casa all’inizio del contratto d’affitto e una volta che questo è scaduto.
Ancora, l’inquilino potrebbe essere tenuto a sostenere le spese per imbiancare casa nel momento in cui è presente una particolare clausola nel contratto d’affitto.
Qualora questa fosse presente, è chiaro che l’inquilino ne sarebbe consapevole sin dall’inizio del contratto, poiché una clausola di questo tipo deve essere accettata da entrambe la parti (inquilino e proprietario).
È sempre consigliabile, quindi, andare a rileggere il contratto d’affitto. Se presente la clausola, il proprietario ha ragione di chiedere che la tinteggiatura delle pareti venga effettuata dall’inquilino.
Conclusioni
In conclusione, possiamo dire che il proprietario ha il diritto di vedersi riconsegnata una casa in buone condizioni per poterla reimmetterla nel mercato o per occuparla in prima persona. Perché questo sia possibile, alla fine del contratto, è necessario imbiancare le pareti le quali potrebbero presentare fori, sporcizia o, in generale, essere rovinate.
La spesa per la tinteggiatura delle pareti spetta al proprietario se:
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i danni alle pareti sono frutto del normale uso dell’appartamento da parte dell’inquilino;
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nel contratto non è presente una clausola che impegni l’inquilino a pagare per la tinteggiatura delle pareti alla scadenza del contratto.
Deve sostenere i costi per imbiancare le pareti della casa in affitto l’inquilino se:
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i danni derivano da incuria o negligenza da parte dell’inquilino e il proprietario è in grado di dimostrarlo;
- •
nel contratto è presente una clausola che impegni l’inquilino a pagare per la tinteggiatura delle pareti alla scadenza del contratto.