Cassetta di sicurezza: ecco quanti soldi si possono tenere

Si possono custodire dei contanti all'interno di una cassetta di sicurezza? Quanti soldi possiamo mettere al suo interno? Quali rischi ci sono?

Si possono custodire dei contanti all’interno di una cassetta di sicurezza? Quanti soldi possiamo mettere al suo interno? Quali rischi ci sono? Nel caso in cui ci fosse un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, cosa rischiamo? Non sono solo i grandi evasori fiscali che hanno necessità di una cassetta di sicurezza per occultare del contante: a prendere questa decisione può essere il marito in crisi con la moglie, che vuole nascondere alla consorte un compenso extra ricevuto dal datore di lavoro. E che non vuole, in caso di divorzio, spartire questa somma.

Ci può essere il giocatore, che a seguito di una serie di scommesse fortunate è riuscito a mettere da parte una discreta somma. O soldi che hanno donato i parenti e che sono stati sempre gestiti in contanti. Ad un certo punto il denaro da gestire diventa alto e dato che ogni singolo versamento sul conto corrente deve essere giustificato all’Agenzia delle Entrate, i diretti interessarti cercano un modo alternativo per nascondere questi soldi.

A questo punto anche tu hai fatto la tua scelta: tra le tante soluzioni alle quali hai pensato la cassetta di sicurezza sembra quella migliore. Ma a questo punto ti sorge la domanda: è legale tenervi all’interno del denaro in contante? C’è qualcuno che è a conoscenza di cosa sia custodito all’interno di questo forziere? Le autorità ne possono controllare il contenuto? Ma soprattutto quando costa affittare una cassetta di sicurezza?

Cassetta di sicurezza: cosa prevede la legge

Per poter accedere ad una cassetta di sicurezza è necessario stipulare un contratto con la banca. All’interno di questo documento sono inserite le condizioni che lo regolamentano: generalmente le regole vengono stabilite unilateralmente dall’istituto di credito. Al momento vi è una sola norma che provvede a regolamentare ogni cassetta di sicurezza: è l’articolo 1839 del Codice Civile, con il quale è previsto che

nel servizio delle cassette di sicurezza la banca risponde verso l’utente per l’idoneità e la custodia dei locali e per l’integrità della cassetta, salvo il caso fortuito.

Fatte queste sostanziali premesse, è possibile confermare che all’interno di una cassetta di sicurezza il cliente ha la possibilità di custodire qualsiasi bene. Non importa che siano delle lettere, dei documenti o degli oggetti d’oro o di antiquariato. È possibile custodirvi al suo interno anche dei gioelli e del denaro in contanti. In nessun modo ed in nessuna occasione la banca potrà controllare cosa è contenuto all’interno della cassetta di sicurezza.

Generalmente, però, le banche chiedono al cliente quale sia il valore del contenuto della cassetta di sicurezza, questo serve a stabilire l’eventuale garanzia, nel caso in cui ci fosse un furto o una distruzione della stessa. La garanzia è prevista e viene riconosciuta fino ad un massimale, che è contenuto all’interno del contratto.

Cassetta di sicurezza: la Guardia di Finanza la può aprire?

Ai contenuti della cassetta di sicurezza non possono accedervi né la banca né le autorità pubbliche. Questo significa che la Polizia o la Guardia di finanza non la possono aprire, sempre che non ricevano un ordine scritto da parte di un’autorità giudiziaria. Sarà solo su richiesta diretta di un giudice – generalmente quando vi è un processo penale – ad imporre l’apertura della cassetta di sicurezza. Il cliente sarà obbligato, a questo punto, a mostrare alle autorità competenti il suo contenuto.

Ribadiamo, a questo punto, che il cliente all’interno della propria cassetta di sicurezza può custodire qualsiasi oggetto di valore, anche i contanti. Questo significa che è lecito tenervi all’interno dei soldi e non si commette alcun reato. Ma soprattutto questo non significa che questo sia ritenuto frutto di evasione fiscale. Come per il denaro depositato su un conto corrente, nel caso in cui ci sia un’ispezione fiscale, la Guardia di Finanza potrebbe chiedere la provenienza di quel denaro. A questo punto spetterebbe al cliente dimostrare di essere in regola con la dichiarazione dei redditi.

È bene, comunque, ricordare che nel momento in cui una persona apre una cassetta di sicurezza, l’operazione viene segnalata all’Agenzia delle Entrate. Come tutte le operazioni effettuate sul conto corrente finisce direttamente nell’archivio dei rapporti finanziari, ossia l’Anagrafe dei Conti Correnti. L’Agenzia delle Entrate non è quindi a conoscenza del contenuto della cassetta di sicurezza, ma è stata messa a conoscenza della sua esistenza.

Nel caso in cui vi siano gravi indizi di reato – anche di tipo fiscale – il giudice avrà la possibilità di disporne l’apertura. Quindi sia l’Agenzia delle entrate che la Guardia di Finanza possono accedere ai contenuti della cassetta di sicurezza solo dopo aver ottenuto un mandato dal giudice penale o se è in corso un controllo bancario per un sospetto di evasione fiscale. Per tranquillizzare i nostri lettori, comunque, possiamo aggiungere che è molto difficile che il fisco faccia partire dei controlli affidandosi unicamente all’Anagrafe dei Conti Correnti. È improbabile, quindi, che vengano eseguiti dei controlli su ogni cassetta di sicurezza, ma non è escluso che possa avvenire.

Cassetta di sicurezza: cosa succede se i ladri la aprono

Nel malaugurato caso in cui i ladri dovessero riuscire a svaligiare la cassetta di sicurezza, la banca è obbligata a risarcire il valore dei beni custoditi al suo interno, fino ad un valore massimo di 10.000 euro. Questo massimale viene a decadere e non si applica, nel caso in cui la rapina avvenga per colpa della banca, rea di non aver predisposto le misure di sicurezza idonee. Nel caso in cui i contanti dovessero superare il suddetto massimale, il diretto interessato potrà pensare a suddividere i contanti su più cassette di sicurezza in più banche.

In media, una cassetta di sicurezza di piccole o medie dimensioni può costare tra i 50 e i 200 euro l’anno. Si arriva a 500 euro per le cassette più grandi. Il costo può variare anche in base al valore degli oggetti custoditi nella cassetta e denunciato dal cliente alla banca. 

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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