Ci possono essere diversi motivi per cui una coppia di fatto è senza residenza. Uno dei motivi più comuni è la volontà di mantenere la propria indipendenza o di rispettare le proprie abitudini personali.
Ad esempio, uno dei partner potrebbe aver già stabilito la propria residenza in un determinato luogo per motivi di lavoro o studio e preferisce mantenere quella residenza anziché trasferirsi. In questo articolo analizzeremo gli obblighi previsti dalla legge del 2022.
Coppia di fatto senza residenza, i casi previsti dalla normativa 2022
Secondo le leggi 2022, non è obbligatorio per due persone legate da un rapporto affettivo avere la stessa residenza se decidono di convivere. Questo significa che una coppia di fatto senza residenza può vivere insieme senza che entrambi abbiano l’obbligo legale di avere la residenza nella stessa casa.
Un esempio comune è quando uno dei due partner decide di vivere nella casa in cui avviene la convivenza, ma mantiene comunque la residenza presso la casa dei propri genitori o il luogo di lavoro.
Le conseguenze e i rischi legali
Dal punto di vista legale, non ci sono conseguenze o rischi associati al fatto di avere residenze diverse pur essendo conviventi. Non è richiesto per legge di modificare o comunicare il proprio cambio di residenza quando si decide di convivere con il proprio partner.
Tuttavia, è importante notare che il fatto di non avere la stessa residenza può influire su alcuni aspetti legali. Ad esempio, potrebbero esserci delle complicazioni nell’ottenere determinati benefici o diritti condivisi, come l’accesso a una determinata assistenza medica o sociale.
Inoltre, è fondamentale chiarire che la residenza non è l’unico elemento che definisce legalmente una convivenza. Ci sono altri fattori da considerare, come l’intenzione di vivere insieme come una coppia stabile e con la volontà di condividere gli aspetti economici, sociali e affettivi della vita.
Casi in cui i conviventi devono possedere la medesima residenza
La legge 2022 giustifica sempre una coppia di fatto senza residenza? Se, per legge, è possibile per due conviventi avere residenze differenti e non è obbligatorio avere lo stato di famiglia, vi sono situazioni in cui diventa necessario che i conviventi abbiano la stessa residenza, specialmente quando ci sono figli di mezzo.
Lo stato di famiglia è un documento che attesta la composizione anagrafica di un nucleo familiare e la relativa residenza. Esso riporta le persone che vivono nella stessa casa, e dunque, nel caso dei conviventi, certifica la presenza di una convivenza di fatto.
Quando due persone decidono di convivere, sia che abbiano formalizzato l’unione in Comune o meno, lo stato di famiglia non è obbligatorio. Tuttavia, può diventare necessario quando si costituisce un nucleo familiare e si devono richiedere una serie di adempimenti, come ad esempio l’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).
In conclusione, le coppie di fatto non hanno diritti uguali a chi è unito in matrimonio. Inoltre, nel caso in cui i conviventi abbiano dei figli, la situazione si complica ulteriormente. Infatti, per ottenere determinati diritti e benefici per i figli, come l’affidamento condiviso o l’assegni di mantenimento, è richiesta la presentazione dello stato di famiglia. Inoltre, lo stato di famiglia è richiesto anche per iscrivere i figli a scuola o in altri enti pubblici. Per tutte le ragioni elencate cosa conviene scegliere tra matrimonio o convivenza in termini di diritti.