Investigatore privato: 7 regole per non commettere reato

Hai bisogno di un investigatore privato? Sappi che non può spingersi oltre questi limiti imposti dalla legge.

Un investigatore privato, stando a quanto stabilito dalla legge italiana, è un privato cittadino che ha acquisito la licenza che gli consente di svolgere la mansione di investigatore.

Le ragioni più comuni che spingono un individuo a rivolgersi a un investigatore sono: casi di sospettato tradimento oppure la verifica di comportamenti illeciti di uno dei dipendenti della propria azienda. Il tal caso l’individuo che si sente leso ha tutto il diritto di chiedere allo 007 di pedinare un’altra persona.

I 3 reati causati dal pedinamento

Secondo la normativa esistono alcuni casi in cui il pedinamento può causare l’insorgere di 3 reati:

  1. 1.

    Molestia;

  2. 2.

    Stalking;

  3. 3.

    Condotta reiterata.

Quando il pedinamento si trasforma in molestia

La molestia insorge nel caso in cui il pedinatore mostra palesemente l’intenzione di disturbare la serenità di un dato soggetto. In tal caso, la persona che si sente minacciata e che, di conseguenza, vive un disagio psicologico ha tutto il diritto di denunciare il pedinamento. Va precisato che in questo caso non ci si riferisce all’investigatore privato, il quale non avrebbe nessun motivo personale per disturbare il soggetto passivo, ma al comune cittadino.

Al contrario, il soggetto passivo non può sporgere denuncia se, dopo essersi accorto di essere seguito, il pedinatore cessa di pedinarlo. Ciò, infatti, per la legge è sufficiente a far decadere l’attività criminosa.

Quando il pedinamento si trasforma in stalking

L’investigatore privato conosce bene le regole da rispettare per non cadere in reato. Al contrario il comune cittadino, coinvolto emotivamente dai dubbi insorti, rischia di commettere il reato di stalking. È il caso, ad esempio, di un uomo che segue insistentemente la moglie anche dopo che lei se né accorta. L’insistenza e l’ossessione dell’uomo potrebbero quindi portare la donna a cambiare le proprie abitudini, nel tentativo di seminarlo, per paura di subire anche delle violenze.

Cos’è la condotta reiterata

Se il pedinatore, oltre a effettuare l’inseguimento, ricorre a telefonate insistenti e moleste sta avendo una condotta reiterata. Questa condotta costituisce, l’appena menzionato, reato di stalking. È sufficiente che venga messo in atto 2 volte per costituire reato.

Le 7 regole per non commettere reato durante un pedinamento

Chiarito che il pedinamento è una delle tecniche maggiormente utilizzate da parte di ogni investigatore privato ma anche da ogni comune cittadino, facciamo luce su un altro aspetto: in Italia il pedinamento non costituisce reato, ma ci sono alcune regole che bisogna rispettare. Va comunque sottolineato cosa dice la legge italiana:

È importante, quindi, che il pedinamento venga effettuato nel rispetto di 7 regole:

  1. 1.

    Il pedinamento deve essere saltuario;

  2. 2.

    È consentito solo in luogo pubblico;

  3. 3.

    Deve basarsi su un interesse privato (come ad esempio il sospetto di un tradimento);

  4. 4.

    Il soggetto passivo può essere fotografato solo in luogo pubblico;

  5. 5.

    Si può registrare una conversazione, anche telefonica, solo se si è insieme al soggetto passivo.

  6. 6.

    è vietato registrare la conversazione se ci sono terzi soggetti estranei ai fatti.

  7. 7.

    È vietato lasciare una microspia nell’abitazione.

Anche se la legge riconosce a ogni cittadino di gestire l’investigazione per conto proprio, è consigliabile affidarsi a un professionista per evitare di commettere errori che possano causarci problemi con la giustizia. Si rischia infatti di spingersi oltre con gesti come la localizzazione del cellulare e la violazione della privacy con l’uso delle nuove tecnologie. Ma allo stesso tempo è consigliabile per il soggetto pedinato che, avvertendo un senso di pericolo, si rivolga alle autorità competenti per denunciare l’accaduto.

Luana La Camera
Luana La Camera
SEO Copywriter, classe 1986.Vivo nella città di Cosenza, in Calabria. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università della Calabria, sono appassionata di scrittura. A febbraio 2022 ho pubblicato “La Carta che non si ricicla” con la casa editrice 4 Punte Edizioni. Si tratta di un piccolo manuale dedicato ai principi fondamentali dello Stato italiano. Inoltre sono ideatrice del corso “Diritto costituzionale da zero” presente sulla piattaforma di Udemy. Collaboro con professionisti dell’ambito giuridico nella realizzazione di testi per siti web.
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