Matrimonio in articulo mortis: cosa significa e quando si può avere

Il matrimonio in articulo mortis è una forma speciale di matrimonio civile realizzabile solo in uno specifico caso, ecco quale.

Il fatto di cronaca recente che ha visto l’annuncio da parte della scrittrice Michela Murgia del suo matrimonio civile “in articulo mortis”, ha scatenato la curiosità di tutti coloro che non hanno familiarità con la lingua latina o che comunque non erano a conoscenza del reale significato di questo rito celebrativo speciale.

Per chi non fosse a conoscenza del matrimonio “in articulo mortis” la scoperta del relativo significato non sarà stata certo un’iniezione di positività.

Come spiegato anche dalla scrittrice, infatti, quello “in articulo mortis” è un matrimonio capace di trascendere le classiche lungaggini burocratiche proprio per la necessità dei contraenti di unirsi quanto prima in matrimonio. La necessità, come nel caso della Murgia, è spesso dovuta a una malattia in fase avanzata che costringe i nubendi a non poter incorrere in eventuali ritardi nella celebrazione.

Vediamo dunque qual è il significato letterale dell’espressione “matrimonio in articulo mortis” e le differenze con il rito civile classico.

Come funziona il matrimonio civile

Il matrimonio con rito civile, rispetto al passato, è diventato una scelta sempre più frequente tra gli sposini italiani.

Per poter validamente contrarre matrimonio in sede civile (così come quello religioso) è necessario seguire un iter burocratico particolare, da un po’ reso più veloce con la Legge Bassanini.

Innanzitutto bisogna presentare richiesta di pubblicazione all’Ufficiale di Stato civile di uno dei due Comuni di appartenenza dei due coniugi. Insieme alla richiesta è necessario che i futuri sposi presentino una serie di autodichiarazioni attestanti alcuni requisiti come ad esempio assenza di interdizioni e libertà di stato.

Una volta recepite le dichiarazioni l’Ufficiale espone l’atto di pubblicazione fuori la Casa Comunale per 8 giorni interi e poi rilascia il certificato di avvenuta pubblicazione. Da questo momento gli sposi avranno possibilità di sposarsi dopo 4 giorni e fino a 180 giorni, al trascorrere dei quali se il matrimonio non arriva bisognerà ripetere l’iter.

Per l’intero iter possono servire, solitamente, tra i 25 e i 60 giorni.

Ci sono coppie, però, che non hanno certezza di avere tali tempi a disposizione ed è qui che viene loro incontro la formula del matrimonio “in articulo mortis”.Ecco cosa significa.

Matrimonio “in articulo mortis”: cosa significa e cosa dispone la legge

Letteralmente, matrimonio “in articulo mortis” significa matrimonio “in punto di morte” e la locuzione deriva dal frasario ecclesiastico.

Questo rito speciale di matrimonio, dunque, riguarda tutte le coppie che si trovano nell’impossibilità di affrontare le lungaggini dell’iter matrimoniale, in tutti quei casi in cui il ritardo potrebbe pregiudicare la realizzabilità stessa della celebrazione, come nel caso in cui uno dei nubendi sia affetto da una malattia che lo avvicina inesorabilmente alla morte.

Riguardo il matrimonio “in articulo mortis”, ecco cosa prevede l’art.101 del Codice civile:

nel caso di imminente pericolo di vita di uno degli sposi, l’ufficiale dello stato civile del luogo può procedere alla celebrazione del matrimonio senza pubblicazione e senza l’assenso al matrimonio, se questo è richiesto, purché gli sposi prima giurino che non esistono tra loro impedimenti non suscettibili di dispensa. L’ufficiale dello stato civile dichiara nell’atto di matrimonio il modo con cui ha accertato l’imminente pericolo di vita.

Il matrimonio “in articulo mortis” è quindi il matrimonio di chi non ha più tempo e vuole sfruttare l’ultimo momento concessogli da questa vita per giurarsi amore eterno.

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