Chi convive ha diritto a ricevere l’assegno di mantenimento? Ecco i vari casi

In base alla legge, in alcuni casi, in caso di convivenza continua a spettare l'assegno di mantenimento.

In base alle ultime statistiche, quasi la metà delle coppie divorzia: un dato che fa riflettere molto sulla crisi generale che sta attraversando la famiglia, nella sua accezione tradizionale.

Dall’altra parte, però, si tratta di un dato significativo che evidenzia l’importanza delle cause di separazione e di divorzio, oltre che gli aspetti delicati che vanno a coinvolgere: il mantenimento, l’affidamento dei figli, l’assegnazione dell’abitazione familiare.

Il diritto all’assegno di mantenimento, soprattutto nel momento in cui si verificano casistiche particolari, continua a generare molti dubbi. Per esempio, rispetto all’incidenza di una nuova famiglia sull’assegno divorzile.

Nel testo andremo a vedere se, in caso di una nuova convivenza, spetta l’assegno di mantenimento.

Chi convive ha diritto al mantenimento?

Secondo l’orientamento dei giudici, non tutte le convivenze determinano l’immediata cessazione del diritto a ricevere l’assegno di mantenimento.

Chi convive stabilmente, ovvero quando la convivenza è basata sui vincoli e sui criteri di una solidarietà familiare, perde il diritto al mantenimento. Si tratta, in termini giuridici della convivenza more uxorio, notoriamente conosciuta con il nome di convivenza di fatto.

Avviene nel momento in cui una coppia, non legata dal vincolo del matrimonio o dall’unione civile, decide di vivere insieme e lo fa stabilmente in funzione di un legame sentimentale consolidato. Parliamo di tutti quei casi in cui due persone condividono la stessa casa, le spese e le decisioni.

Tuttavia, la legge stessa non fornisce una vera e propria definizione di stabilità e la giurisprudenza ha individuato alcuni criteri per determinare la presenza di convivenza more uxorio:

  • Coabitazione;

  • Affettività;

  • Reciproca assistenza.

Naturalmente, non basta la presenza generale di questi aspetti di vita quotidiana, ma è sempre il giudice a verificare i casi e stabilire se si tratta di convivenza stabile o no. La prova della presenza dei suddetti elementi, comunque, deve essere fornita dalla parte tenuta al pagamento dell’assegno di mantenimento.

Cosa spetta a un convivente in caso di separazione?

Un altro caso molto interessante, invece, riguarda una coppia di conviventi che si separa. La parte della coppia che non ha un lavoro o che percepisce uno stipendio che non gli consente di essere autosufficiente non ha diritto all’assegno di mantenimento, come accade per le coppie sposate.

Tuttavia, c’è sempre un’alternativa. È possibile sempre rivendicare gli alimenti, qualora dovesse sopraggiungere una situazione caratterizzata da un grave e reale diritto di bisogno.

Cosa sono gli alimenti? Quando una persona si trova in stato di bisogno, la legge ha stabilito che ha diritto a chiedere un sostegno economico o in natura ai familiari più stretti. Lo stato di bisogno deve derivare, per esempio, da una grave malattia che non gli permette di lavorare o che ne riduca le capacità.

Il diritto agli alimenti viene limitato al necessario e vengono assegnati per un periodo proporzionale alla durata della convivenza. In modo più specifico, i conviventi possono anche regolare liberamente i propri rapporti in caso di separazione, sottoscrivendo un contratto di convivenza, nel quale fissano:

  • La misura degli alimenti;

  • Un eventuale diritto al mantenimento.

Quando spetta il mantenimento alla compagna?

Ritorniamo al discorso sull’assegno di mantenimento. Naturalmente, non si tratta di un diritto che si acquisisce automaticamente alla separazione. Ma per diventare beneficiario di questo diritto, si devono soddisfare alcune condizioni.

Spetta alla compagna se:

  • Non le è stata addebitata la separazione;

  • Non dispone di redditi adeguati o non è in grado di guadagnarseli per ragioni oggettive;

  • Se al coniuge cui è stata addebitata la separazione dispone dei mezzi necessari per pagare l’assegno;

  • Se è stata presentata una richiesta esplicita al giudice per ottenere l’assegno di mantenimento.

Quindi, si presuppone che l’assegno spetta quando esiste una reale disparità economica tra le due parti e la parte con il reddito inferiore non è in grado di sostenersi autonomamente.

Quali sono i diritti di un convivente?

Non può mancare un ultimo accenno alla convivenza di fatto. La Legge Cirinnà del 2016 ha stabilito che la famiglia non è fondata in modo esclusivo sul matrimonio, ma su una comunione di vita materiale e spirituale.

Quindi, anche le coppie di fatto, ovvero i conviventi, possono godere di molti diritti. La convivenza di fatto può essere formalizzata. In questo caso, si pone in essere un nucleo familiare che, nonostante sia diverso da quello matrimoniale, deve essere tutelato.

Vengono, quindi, riconosciuti alcuni diritti. Facciamo solo qualche esempio:

  • Il diritto reciproco di visita, di assistenza e di accesso alle informazioni personali, in caso di malattia o di ricovero del convivente di fatto.

  • La facoltà di nominare il convivente come proprio rappresentante in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e di volere;

  • Il convivente di fatto può essere nominato tutore, curatore o amministratore di sostegno, se il partner venga dichiarato interdetto, inabilitato o beneficiario dell’amministrazione di sostegno.

Leggi anche: Assegno di mantenimento, in alcuni casi spetta al marito: ecco quando

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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