Ecco quanto rende una casa in affitto al giorno d’oggi (al netto delle tasse)

Affittare sì o no? E a quale canone? Vediamo quanto rende una casa in affitto al giorno d’oggi, al netto delle tasse.

Ci domandiamo se conviene ancora affittare casa al giorno d’oggi, viste le tasse da pagare, non solo a livello municipale ma chiaramente anche sul canone percepito, al momento della dichiarazione dei redditi.

Per rispondere, dobbiamo calcolare quanto rende una casa in affitto al giorno d’oggi, ovviamente al netto delle tasse.

Perché è evidente che nessuno vuole addirittura rimetterci ma c’è anche da valutare con attenzione se vale la pena imbarcarsi nell’impresa per poche decine di euro al mese.

Ecco qualche considerazione al riguardo, soprattutto se si ha già una seconda casa di proprietà che, lasciata vuota, comporta comunque dei costi da sostenere a prescindere.

Quanto rende una casa in affitto oggi

A oggi il mercato degli affitti è più dinamico rispetto a quello delle compravendite. Sia l’inflazione che la nuova direttiva sulle case green hanno rallentato le trattative finalizzate alla vendita e all’acquisto di un immobile.

Oggi si preferisce quindi prendere in affitto una casa, per quanto i canoni di locazione, soprattutto nelle zone centrali e più residenziali della città, siano in crescita. Si stima che il proprietario riesca a incassare fino al 25-30% dell’affitto (ma molto dipende ovviamente dal canone stabilito).

Abbiamo già avuto modo di approfondire l’argomento riguardante l’acquisto di una seconda casa esclusivamente a fini di guadagno, chiedendoci se comprare casa per affittarla conviene.

In questa sede però ci soffermiamo solo sull’ipotesi che prevede già la disponibilità di una seconda casa (magari lasciata in eredità), per la quale ci si domanda se vale la pena cercare un inquilino e soprattutto secondo quale modalità affittarla.

Quanto si guadagna netto da un affitto

Per guadagno netto si intende la cifra che resta al proprietario, nel momento in cui paga le tasse dovute dal canone che percepisce.

C’è un calcolo preciso per capire a quanto ammonta la percentuale di tasse da pagare e l’importo netto di cui poter disporre, nel riscuotere un affitto. Ne consegue che, per potersi garantire realmente un’entrata mensile, si deve prima procedere a questi calcoli, in maniera tale da poter fissare la cifra da richiedere per il canone.

Ipotizzando un affitto di 700€ al mese, ecco la formula che permette di calcolare l’effettivo guadagno:

700€*12= 8.400€-5%= 7.980€

Laddove 700e è il canone da moltiplicare per i 12 mesi dell’anno, dal cui totale si toglie il 5%, che rappresenta un forfait sul canone lordo percepito annualmente. Si “perdono” dunque 420€.

A questo punto bisogna considerare il pagamento dell’Irpef, che avviene per aliquote, quindi continuando con questo esempio è del 23%:

7.980€ -23%= 6.144,60€.

Ecco dunque che si “perdono” altri 1.835,40€, in aggiunta ai 420€.

L’importo finale di 6.144,60€ rappresenta il netto annuale che, diviso per 12 mesi, fa sì che si possano intascare poco più di 500 euro al mese.

Il punto è che oltre all’Irpef, bisogna tener conto anche del pagamento dell’Imu e di una spesa una tantum (una volta all’anno) per la prima registrazione del contratto di locazione e poi man mano per il rinnovo annuale.

Conviene affittare casa? Ecco le differenti modalità disponibili

La questione è controversa e non esiste una soluzione unica che vada bene per tutti. Sostanzialmente, le possibilità da valutare, per affittare una casa sono tre:

  • contratto di affitto a inquilino privato (con o senza il tramite di un’agenzia)

  • affitto breve

  • affitto a studenti universitari.

Abbiamo già avuto modo di dedicare un articolo di approfondimento proprio per stabilire se e quando l’affitto breve conviene.

In linea di massima, è una soluzione che fa guadagnare molto di più e lascia libero il proprietario da legami a lungo termine con un unico inquilino, ma bisogna valutare se si tratta davvero di una zona turistica o comunque che offre un ampio giro di clientela.

L’affitto a studenti universitari presuppone ovviamente che vi sia un’Università vicina all’immobile da affittare. E ovviamente non per tutti è così.

Resta infine la strada più battuta, quella che prevede di scegliere un inquilino a cui affidare la propria casa, già arredata oppure no, questo dipende ovviamente dagli accordi e dalla prospettiva di guadagno.

La scelta di un inquilino affidabile e garantito, dal punto di vista della solvibilità, può spesso rivelarsi un grattacapo. In questo articolo, abbiamo dispensato alcuni consigli per trovare inquilini affidabili.

Solitamente, se si procede tramite agenzia, è quest’ultima che si occupa dell’aspetto burocratico della questione. Se invece si decide di avviare la ricerca in autonomia, probabilmente col passaparola si riesce ad evitare qualche brutta sorpresa, che non affidandosi a perfetti sconosciuti.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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