Con il nuovo price cap le nostre bollette aumentano o scendono? Stime e prezzi a confronto

Col nuovo price cap è lecito chiedersi se le nostre bollette aumenteranno o scenderanno. Ecco tutte le stime in rapporto agli attuali prezzi.

In Europa si festeggia per il nuovo accordo sul price cap, il famoso tetto al prezzo del gas che dovrebbe impedire ulteriori rimbalzi del prezzo come quelli avvenuti nei mesi precedenti.

Il Consiglio Europeo ha deciso di fissarlo intorno alla cifra di 180 euro al megawattora, al momento più alto rispetto ad oggi (da settimane il prezzo oscilla intorno ai 120-130 euro al MWh), ma decisamente più basso rispetto ai picchi di agosto 2022, quando arrivò oltre ai 370 euro al MWh.

Tralasciando la questione dei mercati, se accetteranno o meno questo price cap, c’è da chiedersi invece come si tradurrà questo tetto per le nostre bollette energetiche, se aumenteranno o diminuiranno.

Con il nuovo price cap le nostre bollette aumentano o scendono?

Purtroppo l’introduzione del price cap non si tradurrà in immediati risparmi o nel crollo del prezzo del gas. A sottolineare questo aspetto è il presidente dell’ARERA, Stefano Besseghini, per la Stampa.

Al momento, a dettare i prezzi sono le fluttuazioni del mercato, e di conseguenza la formazione del prezzo indicato dall’Autorità dell’Energia.

E ad oggi la situazione non si prospetta rosea. Se da una parte il prezzo dell’energia elettrica, aumentato solo del 15% a ottobre, dovrebbe rimanere stabile nel prossimo trimestre, grazie ai prezzi medi relativamente bassi, per il prezzo del gas invece si teme un nuovo rincaro.

Ma non si tratta di un rincaro improvviso, dovuto a varie contingenze, ma solo al semplice fatto di entrare “nella parte vera dell’inverno in cui le temperature sono più rigide e la domanda è più alta“, come precisa Besseghini. Infatti, anche se abbiamo già stoccato oltre il 90% del gas, se aumentano i consumi, il prezzo aumenterà.

In caso di rincari improvvisi, lo stesso price cap potrebbe non essere così celere. Perché si attivi il tetto, servono le seguenti condizioni “dinamiche”.

Oltre al tetto a 180 euro al MWh, serve anche uno spread tra prezzo del gas riferito al TTF olandese e prezzo medio dei mercati globali (GNL) superiore a 35 euro per tre giorni lavorativi. Se prezzo di riferimento GNL inferiore, il tetto rimane sui 180 euro al megawattora, somma dettata dall’offerta dinamica a 145 euro al megawattora e dal limite dello spread.

Tale tetto, una volta attivato, potrà durare solo 20 giorni, salvo sospensioni in caso di rischi alle forniture.

Stime e prezzi a confronto sulle bollette energetiche

Infatti le prime stime non sono incoraggianti. Con un price cap a 180 euro sul gas, l’energia elettrica risulterebbe intorno ai 390 euro al MWh, stando a quanto stimato dal vicedirettore di Energy & Strategy Davide Chiaroni. Ad oggi il prezzo di riferimento dell’ARERA a ottobre 2022:

  • per il gas è a 1,0764 euro al metro cubo;

  • per l’energia elettrica è a 0,51 euro al KWh.

E questo dopo tre mesi in cui il prezzo del TTF olandese è passato da 147 euro al MWh (1 luglio 2022) a 188 euro al MWh (30 settembre 2022), con i famosi picchi nelle ultime due settimane di agosto 2022.

Per il quarto trimestre si temeva in un raddoppio, ma ARERA è intervenuta e ha ridotto il rincaro, con un aumento del 15% per la luce e un 45% per il gas.

Per quanto riguarda i prezzi a confronto sono poco più superiori al prezzo di riferimento dell’ARERA.

Guardando solo al prezzo, e tralasciando eventuali proposte e benefit extra, abbiamo le seguenti offerte al SMC (standard metro cubo di gas):

  • Edison World Plus, a 1,19 euro al SMC,

  • AGSM Green, a 1,22 euro al SMC,

  • e Wekiwi (Alla Fonte 12 mesi), a 1,24 euro al SMC,

  • Eni Plenitude (Trend Casa), a 1,4 euro al SMC,

  • Sorgenia (Next Energy Sunlight), a 1,44 euro al SMC.

Sono tutte offerte che cercano di venire incontro sia al cliente, anche con proposte quali prezzi fissi e bloccati per un anno o più, e alle fluttuazioni di mercato, che possono rendere il prezzo della componente energia più caro.

Leggi anche: Bollette, la truffa: come riconoscere i rincari illeciti e farsi rimborsare

Il nuovo price cap potrebbe non funzionare

Il nuovo price cap potrebbe non garantire gli effetti sperati sulle bollette, o anzi diventare un arma a doppio taglio per l’Europa.

Si attende infatti la risposta dei mercati nei prossimi giorni, per vedere se questo tetto possa diventare un problema anche per nuovi contratti e forniture.

Lo stesso presidente di ARERA suppone che, con la sua introduzione, “in qualche maniera gli scambi saranno mitigati“, pur essendo un price cap troppo alto per i prezzi industriali, abituati da anni ad un prezzo del gas sei volte inferiore a quello attuale.

Di parere opposto è Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, molto scettico sulla sua efficacia del price cap sulle bollette.

Oltre ad essere lontanissimo dalla media ventennale, non garantirà effetti concreti al pari dei supporti diretti alle bollette.

Se questo tetto al momento sarà applicato solo sui contratti a termine (futures) scambiati nelle borse istituzionalizzate (ICE), niente sarà fatto sugli scambi OTC (Over the Counter), che rappresentano il 66% degli scambi odierni.

Qualora non dovesse funzionare il nuovo price gap, e le bollette dovessero aumentare di nuovo, per Tabarelli l’unica soluzione sarebbe nella “militarizzazione della crisi, […] con interventi massicci“.

Anche a costo di tagliare i consumi, e andare in recessione.

Leggi anche: Gas, prezzo aumenta nel 2023: ecco di quanto e come pagare di meno

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