Banche, chiuse numerose filiali nel 2023: ecco il perché della chiusura degli sportelli

Nel 2023 sempre più banche hanno chiuso le loro filiali: ecco perché numerosi sportelli hanno chiuso.

Continua la chiusura delle filiali delle banche in Italia: solo nel 2023 sono stati chiusi 823 sportelli fisici con la conseguenza che circa 3.300 Comuni sono rimasti senza.

In totale sono  362 mila in più rispetto al 2022 e il dato emerge dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria.

La chiusura delle filiali non è uguale per tutti ma dipende da regione a regione: ad esempio la maglia nera spetta a Marche, Abruzzo e Lombardia, dove le chiusure sono di più.

La situazione dovrebbe peggiorare nel 2024 e ciò preoccupa e non poco gli italiani. A pagarne il prezzo soprattutto gli anziani e chi non ha un elevato livello di istruzione, e scarse competenze con gli strumenti digitali.

Ma come mai sono sempre più sportelli a chiudere? Scopriamo i motivi alla base di questi tagli.

Banche, chiuse numerose filiali nel 2023: ecco il perché della chiusura di numerosi sportelli

Sempre più banche stanno chiudendo le loro filiali: lo dicono i dati diffusi negli ultimi giorni dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria.

Il motivo per alcuni è molto semplice: sempre più cittadini utilizzano i pagamenti elettronici.

Secondo i dati della Banca Centrale Europea, nel 2022 rappresentano le transazioni fatte con le carte sono certamente di più rispetto ai pagamenti in contanti.

Con l’innalzamento dei tassi d’interesse e l’affermazione del digital banking le banche e i clienti si sono ritrovate a fronteggiare la desertificazione bancaria, ovvero la riduzione di banche di riferimento sul territorio locale.

Ma perchè chiudono?

Un problema che si riflette sulle fasce deboli della popolazione rendendo inaccessibili i servizi base come ad esempio il ritiro del contante.

Se il digital banking coinvolge sempre più persone, è anche vero che la tecnologia in Italia è ancora più indietro se paragonata alla Francia e alla Spagna ma nel bel paese ancora molte persone usano il contante come metodo principale di pagamento.

Se in Spagna troviamo 41 sportelli “bancomat” per ogni 100 abitanti, in Francia 53, in Italia i numeri sono molto bassi, appena 36.

Se analizzata nel dettaglio la situazione è molto diversa da regione a regione: nel Nord Italia maggiore è la percentuale di persone che usa le banche digitali e numeri che si abbassano in Calabria per esempio dove solo il 27% della popolazione utilizza l’home banking.

Le banche hanno chiuso e chiudono le filiali per aumentare la loro redditività e reindirizzare gli investimenti, 

Quando chiudono?

In Italia, già nel 2023 sono stati chiusi 826 sportelli, mentre alla fine del 2022 a chiudere erano stati 677 sportelli.

Sommando i dati, è evidente che in due anni sono stati chiusi più di 1.500 sportelli e a farne le spese sono i cittadini.

Ad aumentare infatti il numero di persone che non hanno accesso ad una filiale nel Comune di residenza: rispetto al 2022 sono +362mila.

Il 65% dei dirigenti ritiene che le filiali saranno destinate a morire entro cinque anni.

Cosa sono le filiali di una banca?

Lo abbiamo appena detto, a chiudere in quest’anno sono sempre più filiali.

I moderni strumenti tecnologici consentono poter accedere alle banche  direttamente da casa grazie all’home banking.

Ma cos’è una filiale?

Si tratta di sedi distaccate dell’istituto centrale che operano in maniera autonoma, ma che seguono e dipendono dalla struttura centrale.

L’apertura delle filiali in Italia e in Europa è libera e la scelta di collocamento è strategica, grazie al principio della prossimità fisica, rendendosi vicine, anche materialmente, al potenziale cliente.


Quante sono le filiali bancarie in Italia?

In realtà i dati relativi alle filiali italiane dei vari gruppi bancari, al 31 dicembre 2021 sottolineavano che le banche S.p.A. possedevano oltre 16.000 sportelli operativi, circa il 75% per cento del totale nazionale.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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