Il Giappone alza i tassi i interesse: ecco le possibili conseguenze per Europa e Italia

Il Giappone mette fine alla politica dei tassi negativi e dopo 17 anni dall'ultimo rincaro, torna ad aumentare il tasso d'interesse.

Lo scorso 19 marzo 2024 il Giappone ha annunciato un aumento dei tassi d’interesse. Si tratta della prima iniziativa in questa direzione, da parte del paese asiatico, da quasi venti anni.

L’ultima volta che il Giappone ha aumentato i propri tassi d’interesse è stato nel 2007; da allora, il Paese del sol levante ha adottato una politica di tassi negativi. Cosa rappresenta questa svolta per il mercato e per il Paese? Cosa c’è dietro questa decisione della Bank of Japan e quali conseguenze potrebbe avere?

Panoramica sull’economia giapponese

Prima di entrare nel merito della decisione del Giappone di aumentare i propri tassi di interesse è importante fare una premessa sull’economia giapponese. Il Giappone, così come molti altri paesi dell’estremo oriente, ha un economia incentrata prevalentemente sulle esportazioni. Il Giappone in altri termini è un grande esportatore, si pensi all’industria robotica, automobilistica, all’informatica, al mercato videoludico, ecc. Tutti settori in cui il paese nipponico gioca un ruolo da protagonista globale.

Avendo un economia di esportazione, il Giappone trae vantaggio, sulla bilancia dei pagamenti, da una valuta debole, motivo per cui il cambio Euro-Yen Giapponese è di circa 1:163, ovvero, ad 1€ corrispondono circa 163 Yen, e al contrario ad 1 Yen corrispondono circa 0,006€.

Un aumento dei tassi d’interesse rende lo Yen più costoso, e questo incide sul cambio con le altre valute.

Il Giappone aumenta i tassi d’interesse sullo Yen

La Bank of Japan ha annunciato un aumento del tasso d’interesse sullo Yen che mette fine alla politica dei tassi negativi che passa dal precedente -0,1% allo 0%.

Oltre all’aumento dei tassi il Giappone ha annunciato anche un progressivo abbandono del programma di controllo dei rendimenti, noto come YCC, attivo dal 2016, anno in cui i tassi d’interesse sono scesi sotto lo 0%. Tra gli altri annunci di martedì 19 marzo anche l’interruzione di acquisti massicci di attività rischiose come fondi negoziati di investimento (EFT).

Il motivo di questa significativa inversione di marcia da parte del governo giapponese è legato alla nuova strategia per il rilancio di una crescita sostenuta. Secondo quanto riferito dalla BoJ, l’economia del paese è al momento in un circolo vizioso in cui si intrecciano salari e prezzi, nello specifico i salari sono aumentati in modo significativo, permettendo ai giapponesi di coprire l’aumento dei prezzi, ma non abbastanza da far calare i profitti delle aziende.

L’effetto di questa crescita si è tradotto in un economia stagnante che ha provocato un calo del PIL di quasi un punto percentuale nel terzo trimestre del 2023 e di 0,1 punti percentuali nel quarto trimestre del 2023. Due ribassi consecutivi che hanno fatto registrare al Giappone una recessione tecnica.

La debolezza dello Yen, generalmente a vantaggio dell’economia del paese, si è trasformata in una zavorra che ha reso l’economia giapponese stagnante. Si è quindi manifestata la necessità di aumentare il valore dello Yen per permettere al paese di importare merce in dollari o in euro.

Le conseguenze sulle obbligazioni giapponesi

La nuova politica monetaria del Giappone ha immediatamente sollevato i primi dubbi su conseguenze ed effetti, positivi e negativi, in particolare gli effetti in materia di obbligazioni.

Secondo Tomoyo Masanao, co responsabile della gestione del portafoglio Asia-Pacifico di PIMCO Giappone, le implicazioni a medio e lungo termine potrebbero essere significative, poiché la portata potenziale di questo cambio di politica monetaria attuato dalla BoJ, potrebbe essere superiore a quella attualmente prevista dai mercati finanziari.

Molti investitori inoltre ritengono che il mercato obbligazionario giapponese, dovrebbe offrire maggiori premi di rischio e in generale rendimenti più elevati, in risposta agli aggiustamenti della politica della BoJ.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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