Silicon Valley Bank, il fallimento può “contagiare” altre banche? Gli scenari possibili

Nonostante il panico sui listini azionari, per molti esperti è improbabile un contagio mondiale da parte di Silicon Valley Bank. Ecco perché.

Molti esperti di settore ritengono che, nonostante i timori e le preoccupazioni che in questi giorni affliggono i listini azionari, è improbabile che il caso Silicon Valley Bank contagi l’intero sistema bancario mondiale, sfociando in una pandemia bancaria.

SVB non è Lehman

Alla notizia del fallimento di Silicon Valley Bank, il primo pensiero di molti si è rivolto alla Lehman Brothers Holdings Inc. il cui fallimento nel 2008 ha dato vita ad un imponente crisi finanziaria globale.

In risposta a questi pensieri, molti analisti ed esperti hanno ritenuto opportuno precisare che Silicon Valley Bank non è una nuova Lehman, e, anche se la crisi derivata dal fallimento della banca statunitense ha tutte le carte in regola per essere un vero e proprio terremoto finanziario i cui effetti possono intaccare gran parte del sistema finanziario, vi è una profonda differenza tra ciò che sta accadendo in questi giorni e ciò che è accaduto nel 2008, a partire dalla mobilitazione del governo.

Il governo USA non salverà SVB

L’intervento del governo USA nel caso Silicon Valley Bank è un elemento centrale per comprendere l’evoluzione della crisi, ed è un elemento indispensabile per arginarla prima che possa eventualmente contagiare altri istituti bancari.

A tal proposito, il segretario del Tesoro ha sottolineato che l’intervento del governo nella vicenda non è un salvataggio di SVB, ne il governo, ne la Federal Reserve, ne la Sec, l’autorità che vigila sui mercati finanziari, ha interesse nel salvare la Silicon Valley Bank, il loro interesse, ha sottolineato il segretario, è impedire un contagio del sistema bancario.

La crisi di Silicon Valley Bank

Le crisi di Silicon Valley Bank è iniziata per effetto di alcune scelte derivate dal boom del settore high tech e l’aumento dei depositi bancari durante la pandemia da covid-19 che hanno portato la Banca ad acquisire una serie di investimenti e acquisizioni in titoli legati ai mutui e treasury, per oltre 91 miliardi di dollari, titoli che per effetto dell’inflazione sono stati svalutati fino a 15 miliardi di dollari.

Per arginare la crisi interna SVB ha tentato un aumento di capitale volto a recuperare capitale per coprire tutti depositi, tentativo che non ha avuto molto successo ed è stato percepito come un campanello d’allarme per i clienti della banca che quindi hanno provato a liquidare i propri conti presso l’istituto.

L’emorragia di capitali dalla banca e l’impossibilità dell’istituto nel coprire tali richieste, ha provocato il fallimento della stessa banca. Fallimento che ha intaccato i mercati finanziari, soprattutto per i titoli high tech, bancari e di aziende legate al settore delle criptovalute, causando, nella giornata di lunedì 13 marzo, perdite su gran parte dei listini azionari mondiali.

Si cerca un compratore per SVB

Tra i primi effetti della crisi di Silicon Valley Bank vi è l’acquisizione da parte di HSBC di SVB UK, la filiale britannica di Silicon Valley Bank, per un importo nominale di 1 sterlina.

Ciò che è accaduto nel regno unito potrebbe ripetersi anche negli USA, attualmente infatti, a promuovere l’acquisizione di Silicon Valley Bank, negli USA oltre all’istituto bancario, vi è anche la Casa Bianca.

Il governo USA è attivo nel cercare un possibile compratore per l’istituto bancario, anche se, ad ora, la maggior parte degli istituti bancari e finanziari statunitensi sembrano poco interessati ad acquisire e rilavare la maggioranza di Silicon Valley Bank.

Improbabile contagio mondiale

Anche se il panico imperversa sui listini statunitensi ed europei in primis, ed il governo USA è impegnato in prima linea per evitare che la crisi di SVB possa contagiare altri istituti bancari, la maggior parte degli analisti ritiene improbabile un contagio globale della crisi.

Anche se Silicon Valley Bank è una delle 16 banche più grandi degli USA, la sua attività fuori dagli USA è minima, in Europa è presente con la filiale SVB UK, già rilevata da HSBC e poche altre attività, e le banche europee hanno pochi interessi legati alla banca, di conseguenza il suo fallimento non intacca il mercato europeo o quello asiatico.

Non direttamente almeno, ciò che colpisce l’Europa, non è il fallimento bancario ma la matrice del suo fallimento. Silicon Valley Bank non è l’unica banca che durante la pandemia ha visto un incremento dei propri depositi dovuto, tra gli altri motivi, alla riduzione dei consumi, e non è l’unico istituto bancario ad aver investito in titoli legati a mutui e treasury, che, con l’aumento dell’inflazione e le politiche di contenimento dell’inflazione, hanno perso valore, e la possibilità che altri istituti bancari possano avere problemi simili a quelli di Silicon Valley Bank, non è da escludersi a priori.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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