Cashback fiscale: arriva il nuovo rimborso sulle spese!

Arriva il nuovo cashback fiscale, una nuova forma di rimborso proposta recentemente su diverse spese sostenute dagli italiani. Ecco come funziona!

Il cashback fiscale potrebbe presto diventare realtà: il governo sta attivamente lavorando ad introdurre un meccanismo di rimborso sulle spese quotidiane degli italiani, per determinati beni o servizi. E questa volta il rimborso sarà garantito dallo stato direttamente sui conti correnti, e avrà a che vedere direttamente con la componente fiscale.

Come riporta Ilsole24ore.com in un articolo recente, il cashback fiscale verrà corrisposto in base alla scelta del cittadino, in caso di pagamento con metodi tracciabili:

“Le detrazioni su medicine, analisi, visite, cure, assistenza e le altre spese sociosanitarie saranno erogate direttamente sul conto corrente tramite piattaforme telematiche nel caso di spesa sostenuta con strumenti di pagamento tracciato.”

In parole semplici, il cittadino potrà scegliere se ricevere lo sconto al momento dell’acquisto, direttamente sul conto corrente, o se procedere nel modo tradizionale, ovvero ricevendo una detrazione fiscale al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.

La misura attualmente al vaglio si discosta dal cashback di stato, e vuole garantire un approccio totalmente diverso alle normali agevolazioni fiscali sulle spese che i cittadini sostengono durante l’anno. Vediamo in questo articolo quali sono le prime ipotesi sul funzionamento del cashback fiscale, come dovranno procedere i cittadini e per quali spese.

Cashback fiscale: il rimborso immediato

Parlando di cashback fiscale, sorge l’ipotesi di un rimborso immediato, ovvero di una restituzione di una certa somma di denaro direttamente al momento in cui il cittadino si appresta ad acquistare un determinato bene o servizio. Il cashback fiscale, così come è stato ipotizzato dal governo fino ad ora, potrebbe orientarsi verso tutti i cittadini italiani, nessuno escluso, ed essere legato in particolar modo a determinati acquisti.

Il fisco attualmente prevede la possibilità di rimborsare le spese effettuate dagli italiani per una parte, circa il 19%, in sede di dichiarazione dei redditi. Questo significa che i cittadini, secondo le attuali norme, presentano una volta all’anno tutte le spese sostenute insieme alla dichiarazione dei redditi.

Da queste spese poi, il fisco andrà ad accreditare un contributo applicandolo direttamente sull’IRPEF, ovvero le imposte che normalmente i lavoratori pagano lavorando. L’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche si applica ogni qual volta che il cittadino svolge un lavoro, di tipo autonomo o dipendente, superando una certa soglia di guadagno annuo.

Il rimborso fiscale solitamente arriva proprio a seguito della dichiarazione dei redditi. Per intenderci, quando il cittadino si rivolge ad un CAF o ad un commercialista per dichiarare i redditi percepiti durante l’anno, può anche presentare tutte le spese effettuate per sé e per i famigliari a carico, ricevendo in restituzione un credito di imposta. Un esempio sono le spese mediche, per cui si possono ricevere crediti del 19% rispetto alla spesa sostenuta.

La novità assoluta del cashback fiscale sta proprio nella nuova possibilità di ricevere un rimborso immediato sulle cifre spese per determinati beni, come prodotti farmaceutici, visite mediche e prestazioni assistenziali.

Secondo la nuova proposta, le famiglie italiane non dovranno più attendere di procedere con la dichiarazione dei redditi per vedersi accreditare gli importi dovuti, ma potranno ricevere la somma direttamente sul conto corrente.

Cashback fiscale e pagamenti elettronici

Uno dei fattori di cui tenere conto quando si parla di cashback fiscale è il pagamento tracciabile. Secondo le prime ipotesi, questa misura di rimborso immediato sarà possibile solamente se il cittadino provvede al pagamento delle spese tramite strumenti che rendono tracciabile la transazione.

La carta di pagamento è il primo degli strumenti che viene in mente quando si parla di tracciabilità dei pagamenti, ma hanno funzione similare anche il bonifico bancario, e i pagamenti effettuati tramite app su smartphone. I pagamenti elettronici vengono ancora una volta messi al primo posto dal fisco italiano: la motivazione è piuttosto semplice.

I pagamenti elettronici garantiscono la tracciabilità, e implicitamente una trasparenza totale delle transazioni tra cittadini e fisco, e di conseguenza tramite pagamenti tracciabili è impossibile ingannare il fisco o evadere le imposte. Lo stato negli ultimi anni è intervenuto numerose volte per incentivare i cittadini all’utilizzo di metodi di pagamento elettronici, tracciabili. 

Tutto questo a discapito del denaro in contante, la cui circolazione è disincentivata dalle iniziative del governo. Il cashback fiscale potrebbe essere un’altra di quelle misure che inducono i cittadini ad un utilizzo maggiore di strumenti elettronici per i pagamenti.

Ma la misura potrebbe anche essere molto vantaggiosa per i cittadini stessi, che, provvedendo all’acquisto di determinati prodotti tramite pagamenti elettronici, potranno accedere subito ai rimborsi. Come è facile intuire, il cashback fiscale non è possibile nel caso di pagamenti in contante.

Cashback fiscale: le spese incluse

Attualmente il governo sta lavorando a perfezionare la misura del cashback fiscale, secondo quello che è un piano di riforme più ampio attivo già dalla Legge di Bilancio 2022. Per il momento l’iniziativa prevede di essere estesa a tutti i cittadini italiani, e di includere spese che normalmente si possono presentare in sede di dichiarazione dei redditi per ricavarne agevolazioni:

  • Spese per l’acquisto di farmaci e medicine;
  • Spese per analisi, visite e cure mediche;
  • Spese di tipo socio sanitario.

Per il momento queste sono le prime spese ammesse alla possibilità del cashback fiscale, ma si prevede che non saranno le uniche, in quanto in futuro la misura potrà coinvolgere molte altre tipologie di acquisto. Da quando la misura sarà attiva, il cittadino potrà quindi recarsi in farmacia e acquistare un medicinale specificando di voler aderire al cashback fiscale.

La richiesta del cittadino dev’essere correttamente presentata al farmacista, oppure, nel caso di cure mediche, all’ospedale che offre le cure. Altrimenti il rimborso avverrà normalmente tramite credito fiscale con la dichiarazione dei redditi. Ovviamente il cittadino non può scegliere per lo stesso acquisto di procedere con entrambe le soluzioni.

Per il momento queste sono le spese incluse, e le modalità per ricevere lo sconto, che sarà accreditato direttamente sul conto corrente del cittadino interessato. Tuttavia si attende ancora un decreto attuativo specifico che possa indicare il funzionamento pratico del cashback fiscale, per cui saranno anche necessarie alcune tecnologie apposite per la trasmissione dei dati.

Come detto prima, fino qui si parla solamente di ipotesi, perché tutto potrebbe cambiare quando verrà confermata la misura del cashback fiscale per tutti.

Cashback e riforma fiscale

Il cashback fiscale non va confuso con il cashback si stato introdotto lo scorso anno. La nuova misura infatti si rivolge a tutti i cittadini italiani in sostituzione di un rimborso che già esiste, ovvero quello sugli acquisti agevolabili secondo normativa italiana, sull’IRPEF.

Nulla di nuovo quindi per quanto riguarda le cifre da erogare ai cittadini, per cui non verranno introdotti fondi appositi per garantire una percentuale di risparmio, come era invece accaduto per il cashback di stato. Il cashback fiscale può diventare una misura strutturale che prende parte della più ampia riforma fiscale dell’ultimo periodo.

Il fisco italiano infatti nell’ultimo anno, grazie anche alla Legge di Bilancio 2022, è stato riformato sotto diversi punti di vista, prima tra tutti l’IRPEF, ovvero l’imposta sui redditi per cui si è assistito ad una modifica delle aliquote. La riforma fiscale è passata anche attraverso diverse iniziative, come la correlata riforma del sistema di riscossione, l’eliminazione di alcune micro imposte e la riduzione dell‘IRAP.

Si può dire che la riforma fiscale non si fermerà a queste misure, e che se verrà introdotto presto un meccanismo di cashback fiscale sui prodotti farmaceutici e le spese mediche, sarà successivamente esteso con molta probabilità anche ad altre tipologie di prodotti e servizi che abitualmente i cittadini acquistano.

Per quanto riguarda le modalità con cui potrà funzionare il cashback fiscale, c’è chi ipotizza che verranno istituite delle piattaforme virtuali apposite, e che la tecnologia e la digitalizzazione risponderanno ancora una volta alle esigenze dello stato. Alcuni ipotizzano che potrà essere utilizzata la stessa applicazione che gli italiani già usano per altre tipologie di servizi e per comunicare con la pubblica amministrazione, ovvero l’App “IO”.

Quando arriverà il cashback fiscale?

Per il momento il cashback fiscale è in discussione al governo, soprattutto per il suo funzionamento e utilizzo. Tuttavia non è ancora chiaro quando questa misura verrà attivata e resa strutturale, per cui c’è chi ipotizza che si dovrà attendere almeno fino al 2023.

Inoltre per il momento si ipotizzano rimborsi diretti sul conto corrente solamente per beni e servizi in ambito medico e assistenziale, mentre per altri servizi o prodotti si dovrà ancora attendere. Nulla toglie però che questa iniziativa possa essere introdotta in via sperimentale già nel 2022, insieme ad altri provvedimenti di natura fiscale attualmente in discussione.

La possibilità di un cashback fiscale in sostituzione del credito di imposta sulle spese, ha ottenuto già i primi consensi, in particolare da parte di Altroconsumo.it:

“Misura che Altroconsumo ha sempre fortemente caldeggiato e sostenuto perché permette di semplificare la vita dei contribuenti e va nella direzione della lotta all’evasione, prevendendo come punto fermo il non utilizzo dei contanti.”

I vantaggi dell’utilizzo di questa misura in modo strutturale, sarebbero quindi diversi, secondo le prime ipotesi sul cashback fiscale:

  • Semplificazione dei rimborsi fiscali sulle spese sostenute dai cittadini;
  • Contribuisce alla lotta all’evasione fiscale;
  • Incentiva l’utilizzo di metodi di pagamento tracciabili;
  • Garantisce ai cittadini un rimborso immediato sulle spese.

Le prime previsioni per questa misura sono sostanzialmente positive, non resta che attendere le nuove disposizioni e eventuali modifiche rispetto alle prime indicazioni.

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