Certificazione Unica entro il 16 marzo. Pesanti le sanzioni!

Certificazione Unica attenzione alla scadenza del 16 marzo 2022, data in cui tutti i sostituti d'imposta dovranno aver provveduto a presentare il modello.

Nel 2022 è obbligatorio, entro il 16 marzo infatti si dovrà necessariamente presentare la Certificazione Unica (ex Cud) dai sostituti di imposta che nella maggior parte dei casi sono rappresentati da datori di lavoro o istituti di previdenza ad autonomi e pensionati.

Sempre entro il 16 di marzo sarà obbligatorio presentare la Certificazione Unica in via telematica all’Agenzia delle Entrate .

La data da segnare in calendario infine per coloro che dovranno presentare il modello 770 è quella del 31 ottobre.

Per chi non lo conoscesse il mod.770 riguarda quei redditi diversi che non vanno inseriti nel mod.730 pre-compilato.

Per chi fosse interessato al tema di seguito un video pubblicato nel canale You tube di Servizi G.Horus in cui viene illustrato come i sostituti d’imposta utilizzino la Certificazione unica 2022 (Cu), per attestare i redditi di lavoro dipendente e assimilati, i redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi nonché i corrispettivi derivanti dai contratti di locazioni brevi.

La Certificazione unica va rilasciata al percettore delle somme, utilizzando il modello “sintetico” entro il 16 marzo, sempre entro il 16 marzo, deve essere effettuata in via telematica, la trasmissione all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modello “ordinario”.

Certificazione unica:  cosa è e chi deve emetterla?

La certificazione unica (ex CUD) è il documento fondamentale utile quando si esegue la dichiarazione annuale dei redditi. 

Si tratta di un documento che riepiloga i redditi percepiti e le ritenute fiscali subite e deve essere emesso dal datore di lavoro, per i dipendenti, o dal committente, per i lavoratori autonomi.

I sostituti d’imposta rappresentati nella maggior parte dei casi da quei datori di lavoro utilizzano la Certificazione Unica (Ca) per determinare i redditi erogati a lavoratori dipendenti, autonomi, per giustificare le provvigioni erogate ed i redditi diversi.

Numerosi i dati che vanno inseriti nella certificazione unica, oltre ai redditi e ad eventuali detrazioni ed imposte dovranno essere introdotte anche tutta una serie di indennità provenienti:

  • da eventuali pignoramenti;
  • da indennità di esproprio;
  • altri tipi di indennità.

Da sottolineare come nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro dovrà rilasciare al lavoratore la Certificazione Unica entro massimo 12 giorni dalla richiesta del dipendente.

Certificazione unica: si potrà emettere in formato cartaceo o elettronico, ma non per tutti

Una volta compilata ed entrati in possesso della Certificazione Unica andiamo a vedere quali sono le modalità di presentazione del modulo.

Facciamo un passo indietro e partiamo dall’inizio, il datore di lavoro nonchè sostituto d’ imposta potrà scegliere se consegnare la CU al lavoratore in forma elettronica o cartacea.

Questo è valido in tutti i casi tranne che per glie enti pensionistici per i quali è prevista la sola modalità elettronica.

La copia cartacea potrà essere emessa solo nel caso in cui fosse il pensionato a farne esplicita richiesta.

Come già scritto nel caso di lavoratori autonomi o dipendenti la Cu potrà essere rilasciata in un doppio formato cartaceo o elettronico, ma ce un puntualizzazione emessa dall’Agenzia delle entrate.

“La consegna della Cu in formato elettronico è subordinata alla verifica rispetto al quale il ricevente abbia la possibilità di poter ricevere elettronicamente e stampare il documento inoltrato.”

In sintesi il lavoratore che riceve la certificazione Unica 2022 in formato elettronico dovrà avere una casella mail attiva sulla quale riceverla e alla quale potrà accedere e visualizzare il documento ogni qual volta si presenti la necessità.

Importante sottolineare il caso particolare in cui il sostituto d’imposta si trovi ad inviare la Cu ad eredi o figli del lavoratore o del pensionato deceduto, in questo caso è ammessa solo la modalità di inoltro cartacea, consegna fisica o spedizione tramite posta raccomandata.

Certificazione unica: i 5 giorni di tolleranza per non ricevere sanzioni

In riferimento ai 5 giorni di tolleranza entro il quale è ancora permessa la presentazione della CU senza l’aggravio di ulteriori sanzioni è bene specificare:

  • nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate non prenda in considerazione la CU inviata a seguito di errori, i 5 giorni di tolleranza partono dal giorno della comunicazione da parte dell’A.d E.
  • nel caso è il sostituto di imposta ad accorgersi di un errore nella compilazione, successivamente all’invio del modulo alla Agenzia delle Entrate i 5 giorni di tolleranza partono dal 17 marzo 2022.

Si consiglia quindi massima attenzione in fase di compilazione del modello CU, casomai attraverso l’assistenza di un patronato o di un studio commerciale.

Nei successivi articoli continueremo ad approfondire altri aspetti per quanto rigurada le novità apportate alla Certificazione unica 2022.

Certificazione Unica: Le sanzioni previste per chi salta la scadenza del 16 marzo

Nel caso in cui il datore di lavoro si dimentichi di emettere la Certificazione Unica o nel comunque nel caso di omessa consegna sono previste delle sanzioni.

Sanzioni che in alcuni casi si fanno pesanti che vanno da un minimo di 100 euro ad un massimo di 50mila euro.

Nel caso in cui invece la Certificazione Unica emessa entro il 16 di marzo fosse soggetta a correzioni a causa di alcuni errori riscontrati questa potrà essere apportata entro i successivi 5 giorni a partire dal 16 del mese.

Coloro che riusciranno a correggere la Cu rispettando questi tempi non saranno soggetti a multe o sanzioni.

Al contrario superati i 5 giorni di tolleranza scattano le sanzioni.

Per correzioni e modifiche alla Certificazione unica eseguite dopo i 5 giorni di tolleranza ma entro 60 giorni dalla data di emissione si andrà in contro a multe comprese tra i 33 euro ed i 20.000 euro ovviamente destinate al sostituto d’imposta.

C’è un modo che però da la possibilità ai sostituti d’imposta di pagare qualcosina in più, ma evitare la pesante sanzione, si tratta del ravvedimento operoso.

Cioè la regolarizzazione spontanea della propria posizione di irregolarità con il Fisco.

In sintesi il ravvedimento operoso è una procedura attraverso cui puoi segnalare e riparare ad una irregolarità nel versamento dei tributi pagando sanzioni ridotte.

Nel caso della Certificazione Unica 2022 il ravvedimento potrà essere effettuato solo nel momento in cui venga fatto entro 60 giorni dalla data di emissione del documento.

Certificazione Unica per redditi da lavoro autonomo

Andiamo ora a vedere come è composto e come va compilato il modulo della Certificazione Unica 2022 per quanto riguarda le ritenute d’acconto.

Il modello è suddiviso in due sezioni principali rivolte rispettivamente ai lavoratori dipendenti ed ai lavoratori autonomi.

Il sostituto d’imposta potrà scegliere se compilare ed inviare separatamente le due sezioni o al contrario compilare contemporaneamente le due sezioni ed inoltrare un solo documento.

La scelta della compilazione distinta solitamente ha lo scopo di facilitare il lavoro di Consulenti del lavoro e commercialisti riguardo la successiva trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate.

Il focus in questo paragrafo lo andremo a mettere nell’area riservata ai lavoratori autonomi.

Bisognerà fare attenzione ad una serie di aspetti che vanno dal recupero dei documenti necessari per la compilazione al controllo per il controllo che tutte le ritenute d’acconto siano state operate nei termini da parte del sostituto d’imposta.

Inoltre bisogna tenere conto di alcune peculiarità legate alla tipologia di prestazione oggetto di certificazione. 

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