Pagamenti con Pos: 3 nuovi incentivi per imprese in arrivo!

Il governo italiano si sta muovendo sempre di più per incentivare al massimo l'uso dei pagamenti elettronici, scopriamo quali sono le nuove iniziative!

È stato pubblicato recentemente all’interno della Gazzetta Ufficiale, il 30 aprile 2022, il decreto-legge numero 36 ovvero il decreto PNRR 2, che fa riferimento alle ulteriori misure urgenti per attuare il piano nazionale di ripresa e resilienza.

All’interno di questo decreto vengono introdotti innumerevoli provvedimenti, che serviranno ad aiutare il nostro paese in alcuni settori che sono ancora particolarmente in difficoltà dopo la crisi economia dovuta alla pandemia da COVID 19.

Un punto fondamentale del piano riguarda sicuramente la lotta contro l’evasione fiscale che come ben sappiamo è un punto fondamentale di tutte le novità introdotte dal governo di Mario Draghi.

All’interno di questo decreto si discute principalmente di transizione digitale e anche di misure in ambito finanziario e fiscale, i due settori si muovono di pari passo all’interno di questo decreto, in quanto uno dei punti fondamentali per la lotta all’evasione è proprio quello di incentivare tutti i pagamenti elettronici.

Non è il solo modo con cui il governo sta procedendo nella sua lotta contro l’evasione fiscale; infatti, oltre ad incentivare i pagamenti elettronici vengono anche disincentivati tutti i pagamenti in contanti, introducendo perfino delle sanzioni per tutti coloro che non accettano i pagamenti elettronici.

Vediamo assieme nel corso dell’articolo quali sono le novità introdotte dal governo in merito ai pagamenti elettronici, in riferimento a quest’anno e all’anno prossimo, vedremo anche cosa cambia non solo per i contribuenti ma anche per tutte le imprese che hanno un’attività nella quale è coinvolta la vendita diretta. 

Pagamenti Pos: il nuovo decreto 

All’interno del decreto del 30 aprile 2022, ovvero il decreto PNRR 2 vengono affrontate misure in tantissimi ambiti differenti, che, come abbiamo visto, servono per aiutare la ripresa economica e non solo del nostro paese.

Vediamo assieme quali sono gli ambiti presi in considerazione dal nuovo decreto: 

  • aiuti in ambito finanziario e fiscale;
  • aiuti per nuove misure nel settore ambiente, fonti rinnovabili, efficientamento energetico e salute;
  • cambiamenti in ambito transizione digitale;
  • nuovi incentivi in ambito infrastrutture e beni culturali;
  • nuovi incentivi per il turismo;
  • nuove disposizioni per il settore della giustizia.

Come abbiamo già anticipato in precedenza uno dei settori all’interno della quale si va ad orientare il nuovo decreto è proprio quello fiscale, che si lega inevitabilmente al settore dei pagamenti elettronici.

Uno dei punti principali della sezione fiscale del nuovo decreto PNRR 2 parla proprio di nuove sanzioni che verranno applicate a tutti gli esercenti o professionisti che non vogliono accettare per la vendita del proprio prodotto o servizio i pagamenti elettronici.

Questa proposta era già stata fatta in passato ma si pensava potesse a partire nel 2023, è stata invece anticipata alla prossima estate 2022. 

Un altro punto importante del decreto riguarda la fattura elettronica argomento della quale si è parlato molto negli ultimi mesi per via dell’entrata in vigore del suo obbligo per tutti i possessori di partita IVA nel 2022, con il nuovo decreto quest’obbligo viene esteso anche a coloro che si trovano all’interno del regime forfettario

Nello specifico però è stato annunciato che per il terzo trimestre del 2022, nel confronti di tutti i soggetti per la quale il nuovo obbligo di fatturazione elettronica coincide con il 1 luglio 2022, non sono previste ulteriori sanzioni nel caso in cui non siano state emesse in precedenza le fatture elettroniche, l’obbligo è previsto a partire dal mese successivo. 

Questi sono solo due dei punti introdotti all’interno del decreto in materia fiscale, nel corso dei prossimi paragrafi analizzeremo nel dettaglio tutte le proposte che sono contenute, tutte con il solo obiettivo di andare a contrastare l’evasione fiscale nel nostro paese. 

Pagamenti Pos: limite pagamenti in contanti 

È ormai da diverse legislature che nel nostro paese si combatte fermamente contro l’evasione fiscale, uno dei punti fondamentali è sicuramente quello relativo a incentivare i pagamenti elettronici.

Il decreto ideato per aiutare la ripresa economica del nostro paese non è la prima manovra che il governo italiano attua in termini fiscali, e di cambiamenti rispetto all’utilizzo dei pagamenti elettronici.

Pochi mesi fa è stato attuato un altro decreto che fa riferimento sempre all’incentivare i pagamenti elettronici e di conseguenza ad eliminare l’uso dei contanti, stiamo parlando del decreto milleproroghe.

Proprio all’interno di questo decreto viene introdotto un nuovo limite relativo all’uso dei contanti nel nostro paese, se prima del gennaio 2022 la soglia era stata riportata a 1.000 euro, ad oggi si è rialzato fino a 2.000 euro, e rimarrà tale fino al 2023.

L’applicazione di questo limite fa riferimento a tutto il trasferimento di contanti, sia tra due soggetti differenti che nei confronti della medesima persona.

Il limite si applica non solo per l’acquisto di beni e servizi, ma anche per esempio nel caso di donazioni, soprattutto se riferite ad un nostro parente. 

Vengono controllati anche tutti i trasferimenti che sono definiti come artificiosamente frazionati, ovvero quei trasferimenti di denaro che avvengo nel breve periodo e sempre nei confronti del medesimo soggetto, in questi casi sarà l’Agenzia delle Entrate a provvedere a fare degli accertamenti. 

Nel caso in cui questo limite venga superato sono previste delle sanzioni; infatti, il governo ha deciso di imporre questo limite a tutti i cittadini italiani e per scoraggiare chiunque a commettere un’effrazione ha pensato a delle sanzioni anche piuttosto cospicue. 

Pagamenti Pos: bonus POS 

Un altro intervento pensato dal governo italiano per andare ad incentivare ancora di più i pagamenti elettronici, è il bonus POS.

Questo bonus è stato ideato per tutti gli imprenditori e lavoratori autonomi che nel corso dell’anno precedente hanno ottenuto dei ricavi inferiori ai 400.000 € complessivi.

La vera novità di questo bonus consiste nel fatto che è previsto fin da subito un rimborso complessivo pari al 10% fino al 70% rispetto all’acquisto di un POS tradizionale, ma non solo anche rispetto al noleggio, e sarà valido fino al 30 giugno 2022.

Il vantaggio aumenta ulteriormente se parliamo di un POS di ultima generazione, i cosiddetti POS Smart, che grazie alla loro tecnologia possono collegarsi direttamente al registratore di cassa telematico ed inoltrare quotidianamente i dati degli incassi.

Per quest’ultima tipologia di POS il rimborso previsto dall’iniziativa prevede un risarcimento pari al 40% fino al 100% sull’acquisto di un POS Smart. 

Pagamenti Pos: la lotta contro l’evasione fiscale  

È ormai noto che il governo di Mario Draghi sia particolarmente propenso ad abolire completamente l’evasione fiscale nel nostro paese, lo dimostrano soprattutto le scelte attuate negli ultimi mesi. 

È circolata pochi giorni fa la notizia che si sta per introdurre da parte dell’Esecutivo un nuovo portale ideato per combattere contro il lavoro nero, e che servirà in futuro per l’introduzione dell’obbligo per tutte le amministrazioni centrali di utilizzare solo la piattaforma InPa.

La tematica più importante che è invece già entrata in vigore riguarda un anticipo della quale abbiamo già parlato negli scorsi paragrafi, ovvero le sanzioni previste per tutti gli esercenti che non permettono ai propri clienti di utilizzare i pagamenti elettronici con POS

Queste sanzioni entreranno in vigore a partire dal 30 giugno 2022, e non come si pensava all’inizio da gennaio 2023, l’anticipo di sei mesi rispetto a quanto previsto è stato annunciato proprio durante l’ultimo Consiglio dei Ministri.

Avere obbligatoriamente un POS all’interno della propria attività non è una novità al 100%, quest’ipotesi era già stata introdotta nel 2013 con il governo di Mario Monti; era stato proprio lui a rendere operativa la proposta di introdurre una multa a partire da gennaio 2023 per tutti coloro che non fossero in possesso di un POS.

La multa prevista sarà pari a 30 euro, ma sarà aumentata del 4% in riferimento al valore della transazione per la quale è stato rifiutato il pagamento elettronico, per esempio se un esercente rifiuta un pagamento elettronico per il valore di 25 euro, questo dovrà pagare una multa pari a 31 euro. 

Un ulteriore punto importante contenuto all’interno del decreto PNRR 2 riguarda la decisone di rendere obbligatorio l’inoltro all’Agenzia delle Entrate di tutte le transazioni che avvengo attraverso il pagamento con moneta digitale.

Quest’ipotesi è stata introdotta per andare a combattere ulteriormente l’evasione fiscale, nei confronti di tutti gli esercenti che ancora oggi lavorano consapevolmente senza l’emissione di scontrini o ricevute fiscali. 

Pagamenti Pos: i controlli sugli scontrini

La lotta contro l’evasione fiscale si muove soprattutto grazie agli interventi dell’Agenzia delle Entrate che per i prossimi mesi sta ideato un metodo per controllare in modo incrociato tutti gli scontrini emessi. 

Questo perché in base ad un recente studio nel nostro paese è molto diffusa la pratica del “pre-conto” ovvero emettere la ricevuta del POS senza emettere però il suo relativo scontrino fiscale

Questa pratica è purtroppo molto diffusa, lo dimostra il fatto che nel nostro paese annualmente vengono effettuati all’incirca 3,2 milioni di POS, cifra nettamente lontana dal numero di operazioni annue con la moneta elettronica. 

Per questi motivi sarà proprio l’Agenzia delle Entrate ad introdurre un particolare controllo che obbligherà tutti gli esercenti ad inoltrare quotidianamente i dati relativi a tutti i pagamenti con moneta elettronica all’Agenzia stessa. 

Grazie a questo metodo l’Agenzia potrà rilevare le eventuali divergenze tra l’emissione degli scontrini e le somme effettivamente incassate con bancomat o carta di credito, scoprendo facilmente chi ancora evade con questo sistema. 

I dati che gli esercenti dovranno inoltrare giornalemte all’Agenzia saranno inviati anche grazie al sistema di PagoPA, e comprendono:

  • i dati identificativi dello strumento per il pagamento elettronico in nostro possesso e utilizzato per quella giornata;
  • l’importo di tutte le transazioni effettuate con gli stessi strumenti nel corso di quella stessa giornata. 
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