Come investire con i tassi in rialzo? Ecco le migliori scelte da fare

Ecco alcune idee per investire in un contesto finanziario in cui i tassi sono in aumento

I mercati finanziari stanno attraversando una fase in cui le performance sono positive quasi ovunque, unica eccezione il settore energetico che perde quota rispetto all’anno precedente. Ecco alcune idee per muoversi in un settore in cui in questo momento non si può far altro che navigare a vista.

Le opportunità dei listini azionari

Rispetto agli anni passati, i listini azionari stanno registrando condizioni favorevoli per gli investitori, che nel computo generale vedono i listini azionari un punto d’ingresso favorevole rispetto al passato. Nello specifico, sottolinea Michele Morra, portfolio manager di Moneyfarm, i listini azionari, offrono, in questo momento, valutazioni meno care e rendimenti più alti, rispetto agli ultimi anni.

Morra si chiede, se una temporanea e limitata frenata dell’economia, possa in qualche modo innescare un crollo dei mercati azionari e nel farlo ricorda che, nel corso del 2022 abbiamo assistito ad una forte contrazione dei margini, dovuta, tra gli altri fattori, agli elevati livelli di inflazione in contrapposizione al crescente valore del dollaro.

Morra ipotizza che un inversione di tendenza di questi due fattori, potrebbe riequilibrare positivamente la situazione.

Le opportunità dei titoli di stato

I tassi di interesse dei titoli di stato sono in crescita un po’ ovunque, si tratta di un effetto dipendente in pare alle manovre correttive nei confronti dell’inflazione, tra cui, più di tutti, spicca l’incremento dei tassi di interesse delle Banche centrali. In particolare FED e BCE, i cui rincari, è improbabile termineranno a breve.

Il nodo inflazione

L’inflazione rimane un elemento centrale nel dibattito economico, con diverse interpretazioni e proposte per contrastarla. Sul tema dell’inflazione si è espresso Giovanni Folgori, responsabile investimenti di Euclidea, osservando che il rischio principale, legato all’inflazione in questo momento, è che la sua contrazione sia in realtà temporanea, e che questa possa presto ricominciare a risalire. La posizione di Folgori è molto condivisa tra operatori del settore tra cui Michael Burry.

Proteggersi dall’inflazione, precisa Folgori dovrebbe essere un punto fermo di ogni portafoglio di investimenti, indipendentemente dalla strategia che si utilizza. Sia essa di matrice più difensiva o aggressiva, ogni portafoglio dovrebbe inglobare al proprio interno strumenti anti inflazione.

Strategie difensive

Per chi intende attuare strategie difensive, sottolineano gli esperti del settore, sarebbe opportuno limitare al minimo l’esposizione alle borse. Per Folgori di Euclidea, in caso di strategia difensiva, è opportuno orientarsi a favore del reddito fisso, ma, con le opportune precisazioni.

Nello specifico, Folgori ha dichiarato che “Siamo positivi e in sovrappeso sul credito societario, in sottopeso sulla componente governativa, che potrebbe ancora mostrare qualche sofferenza. Soprattutto sul versante europeo, che è rimasto più indietro nel percorso della stretta monetaria, rispetto all’America”.

La conclusione a cui giunge Folgori è che, visto il momento storico particolare, in cui la direttrice generale è il navigare a vista, l’ideale è muoversi su scadenze a breve.

Per massimizzare l’efficienza di una strategia difensiva, precisa Folgori, bisognerebbe privilegiare titoli ad alto rendimento, procedendo con un approccio cauto nella prima parte dell’anno, per poi aggiungere rischio, nella seconda metà dell’anno, sia sulla componente obbligazionaria che su quella azionaria.

Strategie aggressive

Per chi intende seguire una strategia aggressiva, fanno tesoro le parole di Michele Morra, portfolio manager di Moneyfarm, per il quale un portafoglio aggressivo dovrebbe avere un esposizione azionaria del 75% circa, o meglio compresa tra il 70% e l’80%, mentre lo spazio riservato alle materie prime, dovrebbe coprire non più del 10%.

Diversamente da Moneyfarm, Cassa Lombarda propone una strategia aggressiva, con uno spazio maggiore riservato alle materie prime, nello specifico, propone una soluzione con il 55% di esposizione azionaria, ovvero titoli azionari, e il 25% riservato alle materie prime, privilegiando le commodity industriali ed energetiche.

Suggerimenti per un portafoglio equilibrato

Per trovare un punto intermedio tra strategie difensive e strategie aggressive, è necessario un portafoglio equilibrato.

Su questo tema è intervenuta Cassa Lombarda, che propone un portafogli di investimento in cui vi è un 30% circa relativo a titoli borsistici, equamente distribuiti tra Stati Uniti, Europa e Mercati emergenti, vi è poi un 20% circa legato alle materie prime, ripartite tra commodity industriali, energetiche, metalli preziosi e prodotti agricoli.

Questa ripartizione permette al portafoglio di essere pronto ad una futura inversione del ciclo economico e una progressiva ripresa dell’economia. I metalli preziosi fingono da copertura, in caso di imprevisti, mentre le materie agricole, riflettono i vari trend di lungo periodo, dal clima ai rischi geopolitici, fino alla crescita della popolazione, con conseguente carenza di cibo.

Il restante 50% di questo portafoglio invece, si muove su livelli di rischio intermedi, e prevede investimenti su bond e obbligazioni legate all’inflazione, bond societari di qualità, titoli di paesi emergenti e ad altro rendimento.

Quello proposto da Cassa Lombarda è uno dei tanti modelli di un possibile portafoglio equilibrato. Vi sono tuttavia, diverse altre interpretazioni il punto di equilibrio potrebbe essere più o meno alto. Nel caso di Moneyfarm le equity rappresentano il 53% mentre per Euclidea si collocano al 44%.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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