Eleazaro Rossi: chi è il nuovo presentatore de Le Iene

Il palco de Le Iene torna a colorarsi di una sana e onesta comicità. Grazie alle performances di Eleazaro Rossi, il pubblico va in delirio! Vediamo chi è.

Dal palco di un cabaret a quello de Le Iene è un attimo e chi è riuscito a salirci compiendo un solo passo è stato Eleazaro Rossi, uno stand up comedian dallo stile particolare che ha saputo trattare i temi più scottanti con una onestà tagliente. Ma come ha fatto ad arrivare in televisione? Che cosa gli ha permesso di sbarcare il lunario?

Eleazaro Rossi: chi è e come ha raggiunto il successo a Le Iene

Eleazaro Rossi (un nome, un programma) è uno dei più grandi volti della comicità contemporanea. Romagnolo d’origine, nasce a Forlimpopoli nel 1982 e sin dall’età di 5 anni si diletta nella recitazione di monologhi biblici fino ad appassionarsi al teatro, unico luogo che lo vedrà crescere, impegnarsi e sudare per diventare un vero stand up comedian. Nel 2010 scopre il talento e le performance di Bill Hicks e Doug Stanhope fino ad impazzire per Louis CK che con questo modo di esibirsi e di parlare al pubblico si è costruito il proprio impero.

Dal 2011 in poi Eleazaro inizia a buttar giù i primi monologhi ma forse per colpa della timidezza o più per la paura di non piacere, sale per la prima volta sul palco di un cabaret solo 8 anni più tardi. Nello stesso arco di tempo si diletta nella realizzazione di video YouTube per prendere sempre più confidenza con un’arte che non è per niente facile e con un pubblico sempre più esigente. Studia la parlata, le parole da usare, i temi da affrontare per colpire in modo giusto l’attenzione degli spettatori fino a quando si rende conto che l’arma migliore per fare quel lavoro che tanto ama è semplicemente essere onesti fino all’osso.

Il suo primo pezzo racconta della sofferenza che egli prova per le file, un argomento di una banalità disarmante che purtroppo non fa ridere nessuno e che diventa un ricordo da accantonare. I pezzi successivi però iniziano a funzionare, entrando nel complesso meccanismo della comicità in un modo del tutto inaspettato mentre le battute scadenti vengono strategicamente accantonate. Prima di salire sul palco ripassa scrivendo a mano una scaletta di quello che farà e riscrive i passaggi più cruciali, come uno studente che si prepara al primo esame universitario della sua vita. Scalda la voce, fa degli esercizi di respirazione e subito dopo essersi esibito si accende una o due sigarette per scaricare tutta la tensione.

Fa le stesse cose che, più o meno, farebbero i comici tradizionali ma diversamente da questi propone un repertorio sempre diverso e sempre più difficile da comprendere, così che gli spettatori vengano stimolati ad interessarsi anche alle cose serie. Il suo debutto arriva con i video pubblicati sul canale di Comedy Central che dopo tanto duro lavoro e fatica, gli consentono di conquistare il palco di un programma importante come quello de “Le Iene” a fianco di Max Angioni.

Ogni martedì sera su Italia 1 sale sul famoso quadrato bianco a led vestendo il classico completo bianco e nero e raccogliendo i capelli biondi in una coda dietro la nuca. Una mano in tasca e l’altra che dà il ritmo al suo monologo mentre sembra non prendere mai fiato dall’inizio fino alla fine. L’applauso finale del pubblico gli basta per sentirsi soddisfatto. Chi lo ascolta da casa, anche se non ride subito, rimane a pensare a quanto sia vero ciò che dice.

Lo stile irriverente e la chiacchiera facile, misurata e per niente noiosa contribuiscono a renderlo uno dei comici più rivoluzionari e divertenti della contemporaneità, in un mare di altrettanti improvvisatori che ancora non riescono a sbarcare il lunario.

Di cosa parlano le esibizioni di Eleazaro Rossi?

Eleazaro Rossi sale sul palco e tutta la platea ammutolisce fino a quando non inizia a parlare. Ma esattamente, di cosa inizia a parlare? Di fate? Di scene al ristorante? Neanche per idea.

Lo stand up comedian più seguito di sempre si esibisce su pezzi scritti per sorprendere e far riflettere, spaziando dal sesso alla femminilità, dalla paternità alle difficoltà che un padre cerca di gestire quando ha in casa una piccola donna (situazione che conosce molto bene avendo una figlia). Parla delle domande spiazzanti dei bambini fino ad arrivare alla religione e alla creazione.

In occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transofobia celebrata il 17 maggio 2022 ha voluto trattare il tema delle teorie di un eterosessuale rispetto all’omosessualità, un argomento che aveva già potuto proporre negli ambienti del cabaret ma che ha voluto approfondire ed allargare per la televisione. Dopo il servizio sul cristianesimo e la sessualità, Eleazaro Rossi non attende un secondo di più e attacca subito denunciando quanto, secondo la maggior parte delle persone, il cristianesimo sia la religione migliore di tutte dal momento che lascia entrare chiunque purché credente nel figlio di Dio.

A questo abbina l’ironico fatto che un prete di Bologna possa sentirsi in permesso di escludere da questa religione chi è diverso quando invece, la stessa Bibbia (contenente 31.102 versetti di cui 23.145 nell’Antico Testamento e 7.957 nel Nuovo testamento) ha un solo riferimento che condanna l’omosessualità, peraltro scritto da San Paolo.

Nelle parole di Cristo, dunque, non c’è traccia di una condanna dell’omosessualità e non vede perché la gente comune dovrebbe essere così discriminante nei confronti di altre persone che hanno scelto di vivere la propria vita secondo la libertà che gli appartiene. Se Cristo, potente com’è non si è permesso di dire una A in proposito, perché dovrebbero dirla gli uomini comuni? Coloro che discriminano hanno perso, quindi, su tutti i fronti ed Elazearo conclude esortandoli a farsi da parte. Il pubblico esplode e il programma Le Iene si arricchisce di un altro contributo notevole.

Eleazaro Rossi: perché piace al pubblico 

Per fare ciò che fa Eleazaro Rossi non serve solo avere una buona parlantina, ma saper argomentare il tema da proporre il pubblico senza portare una maschera. La stand up Comedy differisce dal cabaret classico proprio per questo: i comici non interpretano un personaggio, non utilizzano una quarta parte ma si esibiscono portando in scena un monologo o una serie di battute, anche disconnesse tra loro.

La stand up comedy necessita, quindi, di soli due elementi per essere ciò che è: il comedian e il microfono.  

Influenzata da diverse correnti artistiche come il vaudeville (commedie leggere con prosa alternata da strofe cantate su arie conosciute), il burlesque e il dadaismo, questa forma d’arte ha radici nei primi anni del XIX secolo, negli Stati Uniti d’America. Uno degli argomenti più trattati durante questo tipo di esibizione sul palco è la satira politica e sociale dal punto di vista dell’autore, sempre soggetto di disavventure e pertanto portato a riflessioni molto elaborate.

Fare stand up comedy non è facile ed è necessario non dimenticare mai alcuni limiti da non sorpassare.

Occorre dare un determinato peso alla parola tabù, al tema intoccabile e al soggetto innominabile, una cosa che il famoso monologo di Lenny Bruce intitolato “C’è qualche negro in sala stasera?” non fa altro che violare. La ripetizione continua della parola “negro” comporta la sua perdita di significato e svuotare una parola già di per sé offensiva, è il primo passo per mandare in malora tutto il lavoro sul palco e la propria reputazione come comedian.

Eleazaro Rossi fortunatamente si discosta da questo caso, è sé stesso con il pubblico e non punta alla risata alla fine dell’esibizione, bensì al risultato nel lungo termine.

Tramite la risata viene veicolato un pensiero, un contenuto diverso e al tempo stesso, un ritratto amaro ma veritiero della realtà contemporanea.

Eleazaro Rossi piace al pubblico perché non utilizza mezzi termini per spiegarsi e il programma Le Iene, che di mezzi termini non ne ha neanche un po’, lo preferisce a moltissimi altri stand up comedian che sono ancora molto limitati e casti nelle performance.

Dove fare stand up comedy: 5 luoghi perfetti

Esistono 5 luoghi dove poter fare stand up comedy e approcciarsi ad un’arte del tutto nuova.

Il primo fra questi è Toastmasters, ovvero l’organizzazione internazionale che si impegna a parlare in pubblico mediante riunioni regolari in tutto il mondo, alle quali si aggiunge un numero enorme di ospiti.

Oltre ad essere un luogo dedicato, è anche un buon punto di partenza per chi vuole fare della stand up Comedy il proprio lavoro e inserirsi nella routine di commedia. Il secondo luogo consigliato sono proprio le riunioni di club, messe a disposizione per sostenere la comunità in modo che alcuni degli stand up comedian al loro interno offrano al pubblico un’opportunità di intrattenimento.

Gli eventi sociali poi, sono occasioni davvero imperdibili! In questi incontri è possibile utilizzare le conversazioni per provare il materiale e lanciare battute in modo che nessuno sa che in realtà si sta eseguendo.

All’interno di locali notturni e bar si può ottenere un buon inizio. Tutto ciò che occorre è prestare attenzione ai punti di vuoto durante la serata, parlarne con il gestore e lanciare l’idea di volersi esibire.

I parchi pubblici e le strade, sebbene siano un terno al lotto, sono i luoghi più in voga tra gli artisti che preferiscono l’aria aperta ed un raggio più ampio di ascolti.

Per fare stand up comedy non basta scrivere su un foglio alcune battute improvvisate, ma studiare il posto in cui ci si intende esibire, il tipo di pubblico e come relazionarvi con chi si ferma ad ascoltare.

Non si sa mai, magari potreste essere voi i prossimi Eleazaro Rossi a comparire sul palco de Le Iene e a debuttare in televisione facendo riflettere (e ridere) un pubblico vastissimo. 

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