Su Netflix arriva un film drammatico (e d’azione) sulla seconda guerra mondiale

Una forsennata caccia al tesoro oppone i soldati nazisti ad un disertore e una contadina: ma la posta in gioco è molto più alta del previsto.

Dopo lo straordinario successo di “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, che ha trionfato anche agli ultimi premi Oscar (miglior film straniero, miglior scenografia, miglior fotografia e miglior colonna sonora), Netflix apre il suo catalogo ad una nuova produzione tedesca di argomento bellico, anche se questa volta l’orologio della Storia si sposta in avanti di qualche decennio.

Con un progetto artistico e commerciale totalmente diverso, infatti, questo nuovo film tedesco disponibile su Netflix racconta una vicenda di violenza, azione e speranza alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Un film drammatico sulla Seconda Guerra Mondiale, ora su Netflix

Questo film drammatico sulla Seconda Guerra Mondiale, ora su Netflix, parte da un espediente narrativo molto semplice, per costruire una trama avvincente e ricca di colpi di scena, in cui l’umanità stessa dei protagonisti sarà messa costantemente a dura prova.

La storia gira infatti intorno ad una sorta di tesoro nascosto, una grande quantità di oro ebreo, su cui vorrebbe mettere le mani un gruppo di soldati nazisti, che sul finire della guerra hanno bisogno di tutte le risorse possibili.

Sul loro camminano incontrano un giovane disertore, Heinrich, stanco della guerra e della “nazione di assassini” di cui si trova a fare parte, desideroso soltanto di rivedere la figlia, che ha dovuto lasciare poco dopo la sua nascita.

Accusato di aver tradito la patria ed Hitler, Heinrich viene presto impiccato, per poi essere prontamente salvato dalla contadina Elsa, che cerca un valido alleato per salvare il suo amato Paule, in mano ai nazisti.

Ben presto però anche Heinriche ed Elsa si ritroveranno coinvolti nella caccia all’oro, che si trasformerà ben presto in una lotta senza esclusione di colpi in cui non sarà sempre facile comprendere da che parte stia la ragione.

Pur trattandosi di una produzione tedesca, è facile cogliere in “Blood and Gold” numerosi (forse fin troppi) riferimenti al cinema americano, dal mito della caccia all’oro fino alla mancata impiccagione, che richiama alla tradizione western, così come al tema dei “nazisti bastardi”, che non può che riecheggiare il celebre ritornello dei “Bastardi senza gloria” di Tarantino.

Se a tutto questo si sommano le numerose scene di azione, lotta, cadute dai tetti e così via, è facile comprendere come il film miri innanzi tutto a conquistare un pubblico internazionale, inserendosi in un solco ormai ben consolidato. Ma proprio, per questo il rischio di “già visto” è davvero dietro l’angolo.

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Un cast in forma per un film con grandi ambizioni

Per quanto riguarda il cast, è ovviamente composto principalmente da attori tedeschi, poco noti in Italia, ma con carriere anche molto interessanti alle spalle. Come avviene quasi sempre per i doppiaggi di film non anglofoni, si consiglia però di guardare il film il lingua originale con sottotitoli, dato che non sempre il risultato italiano è all’altezza.

Ad interpretare il protagonista Heinrich c’è Robert Maaser, ex campione del mondo di ginnastica e con una lunga filmografia alle spalle, fra cui spicca un piccolo ruolo in “Mission impossible: rouge nation”.

Nei panni di Elsa, invece, c’è l’attrice Marie Hacke, che ha recitato in diverse serie tv e film tedeschi, e si è fatta conoscere al pubblico internazionale con un ruolo nella serie “Outlander”, in cui interpretava la giovane madre Petronella Mueller.

La regia è infine di Peter Thorwarth, celebre soprattutto come montatore de “L’onda”, il disturbante film che ripercorreva un esperimento sociale sulle dinamiche di potere e oppressione fra individui (mostrando dunque anche la preoccupante facilità di diffusione di ideologie nazifasciste).

In seguito, Peter Thorwarth ha lavorato a diversi altri lungometraggi, firmando nel 2021 “Bloody red sky“, una delle produzioni tedesche di maggior successo negli ultimi anni, e certificando il suo interesse per il cinema d’azione.

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Margherita Cerri
Margherita Cerri
Redattrice, classe 1998. Appassionata di letteratura e di scrittura, mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul rapporto fra Italo Calvino e il gruppo Oulipo. Dopo alcune esperienze come aiuto bibliotecaria e insegnante, ho svolto un periodo di studio a Parigi, e infine mi sono unita a Trend Online tramite uno stage curriculare. Scrivo principalmente di cinema, spettacolo, attualità e viaggi. Motto: Qualunque cosa sogni d'intraprendere
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