Crazy Pizza, quanto costa il ristorante di Briatore

Mangiare una pizza in un locale chic non è cosa da tutti i giorni, specie se questo appartiene a Flavio Briatore. Ecco quanto costa mangiarla al Crazy Pizza.

La pizza è un piatto semplice, da consumare a spicchi con chi si desidera o da mangiare singolarmente morso dopo morso, ovunque. Allora perché non farlo in una delle pizzerie di Flavio Briatore che, nei mesi di febbraio e marzo hanno spopolato in Italia sollevando anche qualche critica in fatto di costi. Scopriamo i dettagli insieme.

Le pizzerie di Flavio Briatore

Chiedete a un turista qual è il suo piatto italiano preferito e prima ancora degli spaghetti al ragù vi dirà: la pizza!

E se lo chiedessero a noi italiani, la risposta non cambierebbe più di tanto. Questa pietanza gustosa e facile da preparare anche in casa potrà essere imitata in ogni parte del mondo, ma non sarà mai buona tanto quanto lo è qui. Le sapienti mani dei pizzaioli la impastano con vigore, la lasciano riposare per farla lievitare e la condiscono con gli ingredienti più impensabili per offrire ai propri clienti abbinamenti sempre diversi.

È in questo termine di semplicità che operano le pizzerie di tutta Italia e ancor di più i locali aperti dall’imprenditore Flavio Briatore in collaborazione con il gruppo di ristorazione di lusso Majestas.

Dopo Londra e Montecarlo, il Crazy Pizza è arrivato anche in via Veneto a Roma, per approdare poi a Milano in via Varese, nel cuore del distretto di Brera il 1° marzo. Lo spazio dedicato alla consumazione di questo piatto di fama internazionale è conviviale ma non manca certo di stile.

Sebbene l’approccio culinario possa sembrare classico e basico, il concept pensato per questi locali si esprime in un’ottica di luxury experience con lo scopo di proporre ai propri clienti un nuovo approccio al piatto tradizionale, restituendo allo stesso tempo luce e vitalità alle zone più spente dei più grandi capoluoghi d’Italia.

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Il Crazy Pizza di Briatore a Roma e a Milano

L’idea di aprire un locale chic e gourmet in una zona che tempo fa era simbolo della Dolce Vita e dello stile italiano nel mondo è stata un’ottima idea, sia per ridare energia sia per portare le persone a rivivere l’atmosfera di una Roma dimenticata.  Il Crazy Pizza di Flavio Briatore in via Veneto si evidenzia fra tutti i locali per il suo look inconfondibile, a cominciare dall’entrata contornata di fiori fino a seguire nell’accogliente sala arredata con materiali prestigiosi.

I tavoli circolari e le poltrone confortevoli in tessuto regimental infondono un senso di comodità e benessere mentre, decisamente di rimando antico ma perfettamente in palette con i colori dell’arredamento è il rosso impiegato per le pareti alle quali sono appesi quadri e lampadari.

Il locale conta in tutto 62 coperti all’interno e 42 all’esterno, un dehors che si affaccia sulla strada e che si accosta a una “gelateria al minuto”.

Dello stesso stampo anche il Crazy Pizza di via Varese a Milano, posizionato in una zona strategica in grado di collegarti l’anima più mondana della città lombarda a quella più autentica dei quartieri antichi. Situato a due passi da Piazza G.Aulenti non passa di certo inosservato e cattura sin da subito lo spirito dinamico del quartiere.

Gli interni sono gli stessi di tutte le pizzerie dell’imprenditore presenti nel mondo e la disposizione della sala avviene su due piani, mentre il bar e la cucina occupano i due lati dell’ingresso principale. Il dehors circondato da fiori contribuisce a rendere uno spazio altrimenti troppo urbano, decisamente più gradevole e colorato.

Quanto costa la pizza nei locali di Briatore

In ogni pizzeria che si rispetti il menu offerto ai clienti conta spesso e volentieri una lista infinita di abbinamenti, ma non è il caso di Crazy Pizza. Per rendere l’esperienza ancora più particolare e selettiva, il listino è piuttosto limitato.

Accanto alle pizze classiche compaiono delle selezioni interessanti tra cui spiccano:

  • la Crazy Pizza Focaccia (22€)
  • la Pata Negra (60€)
  • la Tartufo (31€)
  • la Focaccia Recco (19€)

L’impasto è basso, leggero e croccante e le esibizioni dei pizzaioli donano all’intera preparazione quel tocco di spettacolare che tanti ci invidiano. Nella pagina accanto tra gli “Starter and salads” vi sono molti piatti freddi della tradizione, dalla tipica accoppiata burrata e pomodoro fresco al salmone affumicato su toast e burro fino ad arrivare alle insalate più elaborate come la Ceasar Salad e l’insalata di granchio.

Tra i dessert spicca il tradizionale tiramisù e la Crazy cake ma nulla vieta di gustare una bella composizione di frutta per pulire il palato.

Per chi invece preferisce potersi fermare giusto il tempo di un drink, il bar del locale si adopera per la preparazione di cocktail dai gusti davvero inusuali come il Sorrento, un mix composto da vino al basilico, frutto della passione, cognac all’albicocca e una rifinitura allo Champagne.

La carta propone anche Champagne al bicchiere (da 16 a 22€), vino bianco fermo al calice (da 8 a 9€) e vino rosso al calice ( da 9 a 10€). Poiché il Crazy Pizza è stato pensato come un locale per tutti gli eventi, è molto probabile che la proposta gastronomica si vada ad allargare ulteriormente per accogliere le pause pranzo e i brunch, ma anche i banchetti per le cerimonie importanti.

Ristoranti sempre pieni, nonostante le critiche 

Com’è possibile notare facendo due conti con carta e penna, una cena al Crazy Pizza può arrivare a costare molto più di 100€ e ovviamente, questa cosa non è andata bene a molti. Le polemiche, arrivate attraverso i social e riaccesesi con l’inaugurazione delle due sedi in Italia, non si soffermano solo sul prezzo ma anche sul metodo di preparazione dell’impasto, completamente diverso rispetto a quello napoletano tanto ammirato e ricercato. Flavio Briatore, che di fama e soldi ne ha anche troppi, ha veicolato il tutto dicendo semplicemente che tali critiche nascono solo perché c’è qualcuno che fa qualcosa di nuovo e ha successo.

Un modo per dire che ogni malalingua ricevuta finora è frutto esclusivo di un’invidia che non ha solide basi per palesarsi, visto che al Crazy Pizza ognuno può scegliere quanto spendere e cosa consumare senza alcun tipo di vincolo. Inoltre, in risposta al fatto che i locali possano o meno funzionare nel lungo periodo ci sono prenotazioni dei clienti, fitte almeno fino a giugno.

La clientela abituale è molto giovane e nessuno finora ha mai sollevato questioni relative al costo perché quest’ultimo è in proporzione al servizio, alla qualità e all’energia che c’è nel locale. Come ribadito dallo stesso Briatore, l’unica cosa che conta per il Crazy Pizza è il cliente e quando questi è contento, allora anche chi gestisce il locale lo è altrettanto. Un motivo in più per continuare a lavorare come si è sempre fatto e considerare le critiche “aria fritta”. Facendo una considerazione generale, queste polemiche assomigliano molto a quelle ricevute dai bar più rinomati di Venezia come il Caffè Florian in Piazza San Marco o i bar presenti lungo tutto il ponte di Rialto.

Moltissimi turisti (ma anche la stessa gente del luogo) si indignano di fronte ai prezzi esagerati di un caffè in tazzina che può’ arrivare a costare quasi 15€, se preparato con l’antica tecnica dell’infusione.

Questo prezzo però non deve sorprendere, come non deve sorprendere il costo di una pizza nel locale di Flavio Briatore perché in entrambi i casi si sta consumando in un posto di un certo livello.

Il Caffè Florian è il caffè più vecchio di Venezia, situato proprio nella piazza principale con vista a tutto tondo dei momenti più incredibili e importanti della storia della città. Il Crazy Pizza di Flavio Briatore è un locale interamente pensato secondo il gusto e le volontà di una persona celebre, o meglio, di un imprenditore e un dirigente d’azienda che è stato team manager della Formula 1 ed è stato capo del Gruppo internazionale di ospitalità di lusso Billionaire Life. Se il prezzo è così alto, lo si deve alla  “presenza” del nome della catena così come il costo del caffè è proporzionato all’importanza e alla storia del bar veneziano che lo prepara.

Perché è importante mangiare bene e spendere di più

Mangiare in un ristorante ricercato non è un’esperienza che si può fare tutti i giorni se non si ha una buona disponibilità economica ma, la questione dei prezzi elevati dei cibi italiani nel territorio italiano non è così poi tanto una stranezza.

All’estero è facile confrontarsi con piatti italiani a costi importanti ma per chi viaggia in Italia e si ferma in ristoranti italiani, la ricerca dell’economicità è quasi d’obbligo a meno che non si disponga di un budget illimitato.

La questione della variabilità dei prezzi è dovuta alla posizione del prodotto nel territorio.

Il prosciutto crudo di Parma costerà di più a Parma che non a Bologna, come l’Asiago costerà di più in Veneto che non in Molise e così via. Ciò che più preoccupa è che l’andamento crescente di questi costi scoraggi le persone a comprare prodotti di qualità, preferendo di gran lunga quelli di seconda mano provenienti da fuori e perciò molto più economici. Acquistando prodotti stranieri, il territorio italiano si trova inevitabilmente in deficit e la produzione (così come il commercio) ne risente. Vale la pena, dunque, risparmiare fino all’ultimo centesimo sull’unica cosa che invece, dovrebbe farci spendere di più per avere automaticamente di più? Forse varrebbe la pena provare una pizza che, seppur diversa da quella alta proposta dai napoletani, è comunque buona e guarnita da ingredienti italiani di prima qualità.

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