Banche a due velocità dopo meeting BCE. Cosa aspettarsi?

Banche sotto la lente dopo la riunione della BCE: cosa è stato deciso e quali le prossime mosse.

Quest’ultima seduta della settimana prosegue a due velocità per i bancari quotati sul Ftse Mib, che non riescono a muoversi tutti nella stessa direzione di marcia.

Bancari a due velocità sul Ftse Mib

A seguire lo spunto timidamente positivo dell’indice di riferimento è Banco BPM, che riesce a fare meglio di tutti con un rialzo dello 0,73%, mentre Bper Banca e Intesa Sanpaolo salgono rispettivamente dello 0,48% e dello 0,32%.

Poco sotto la parità Mediobanca, con un frazionale calo dello 0,12%, mentre restano più indietro Banca Monte Paschi e Unicredit, con un rosso rispettivamente dello 0,79% e dell’1,23%.

Banche miste: sale lo Spread, bene i BTP

I bancari non riescono certo a beneficiare delle indicazioni contrastanti che arrivano dal mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund sale dell’1,48% a 132,44 punti base, mentre gli acquisti sui BTP favoriscono un calo dei tassi, tanto che il rendimento del titolo a 10 anni scende dello 0,88% al 3,586%.

BCE: tassi invariati. Riviste stime inflazione e crescita UE

Intanto i titoli del settore bancario viaggiano lungo sentieri diversi all’indomani del meeting della BCE, che ha mantenuto invariati i tassi di riferimento dell’Eurozona. Nello specifico, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali è stato confermato al 4.50%, quello di rifinanziamento marginale al 4,75% e il tasso sui depositi presso la banca centrale al 4%.

Nel comunicato stampa viene evidenziato che, sebbene le proiezioni di inflazione siano state ridotte, passando dal 2,7% al 2,3% per quest’anno e dal 2,1% al 2% per il prossimo, con un dato invariato all’1,9% per il 2026,, le pressioni sui prezzi rimangono elevate.

Il Consiglio Direttivo manterrà il suo approccio dipendente dai dati per assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione al target del 2%.

Contestualmente, inoltre, gli economisti hanno rivisto le loro proiezioni di crescita economica per l’Eurozona, passando da 0,8% a 0,6% per l’anno in corso, lasciando invariata la stima all’1,5% per il 2025 e rivedendola al rialzo dall’1,5% all’1,6% per il 2026.

Ecco cosa ha detto Christine Lagarde

Durante la conferenza stampa, la Presidente Christine Lagarde si è più volte soffermata sul fatto che la direzione dell’inflazione è buona, ma non ancora abbastanza forte per dare confidenza al Consiglio Direttivo per un primo taglio dei tassi.

Nello specifico, l’inflazione domestica è la componente che si sta mostrando più resiliente del previsto.

Sul percorso futuro di politica monetaria, il Consiglio Direttivo non ha discusso a marzo un taglio dei tassi, ma ha iniziato a valutare la sua posizione di politica monetaria verso una progressiva normalizzazione, suggerendo quindi una discesa non repentina dei tassi di riferimento.

La Presidente Lagarde ha evidenziato, infine, come pochi dati rilevanti saranno disponibili per la riunione di aprile, mentre maggiori elementi sono attesi per il meeting di giugno.

Le attese sul taglio dei tasssi

Infine, nelle decisioni future, la BCE rimane completamente indipendente dall’operato della FED.

Gli analisti di Equita SIM, in una nota diffusa questa mattina evidenziano che la curva dei tassi sconta un primo taglio a giugno, con una probabilità salita dal 71% al 77% e un tasso a fine 2024 in area 3%.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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