Banche ko sul Ftse Mib dopo la BCE. I dati di Bankitalia

I titoli del settore bancario finiscono nella rete dei ribassisti e ampliano le perdite dopo il meeting della BCE.

A Piazza Affari si appesantisce strada facendo il bilancio dei bancari che scivolano nelle ultime posizioni tra le blue chip, accusando una evidente debolezza relativa rispetto al Ftse Mib.

Banche sotto scacco sul Ftse Mib

A pagare il conto più salato è Banca Monte Paschi che lascia sul parterre il 4,18%, seguito da Bper Banca e Banco BPM che registrano un ribasso rispettivamente del 3,28% e del 2,91%,

Di pari passo Unicredit e Banca Popolare di Sondrio, che viaggiano in flessione del 2,66% e del 2,53%, mentre Intesa Sanpaolo perde l’1,78% e si difende meglio Mediobanca, con un ribasso dello 0,99%.

Banche penalizzate da andamento Spread e BTP

I titoli bancari perdono terreno sulla scia delle negative indicazioni che arrivano dal mercato obbligazionario, dove lo Spread BTP-Bund sale dell’1,78% a 137,17 punti base, mentre le vendite sui BTP portano a un incremento dei tassi, tanto che il rendimento del titolo a 10 anni guadagna l’1,55% al 3,817%.

Le banche soffrono dopo che la BCE ha lasciato invariati i tassi di interesse, ma la presidente Lagarde ha in qualche modo preparato il terreno a un taglio che, stando alle attese degli analisti, dovrebbe avvenire in occasione del meeting di giugno.

Una cattiva notizia per le banche di Piazza Affari che fino a ora hanno beneficiato dei tassi di interesse elevati.

Banche: i dati Banca d’Italia di febbraio

I titoli bancari intanto finiscono al centro dell’attenzione dopo che la Banca d’Italia ha pubblicato i dati sul settore bancario di febbraio.

In particolare, si evidenzia un asset-liability spread sostanzialmente stabile, anche se si conferma il trend di lieve contrazione iniziato a gennaio.

I prestiti sono in calo del 2,5% anno su anno, largamente in linea con il -2,6% riportato a gennaio e sofferenze stabili su base sequenziale.

Tassi

Il tasso medio sui prestiti ex-PA si è attestato al 4,80%, in rialzo di un punto base mese su mese, mentre il tasso medio sulle passività ha registrato un aumento di 2 basis points a 1,38%.

Complessivamente, l’asset-liability spread si è contratto quindi di circa 1 punto base nel mese al 3,42%, confermando il trend di limitata contrazione iniziato a gennaio, ma rimanendo in forte aumento su base annua.

Lo spread commerciale è stato pari a 3,78% nel mese. Come prevedibile, spiega Equita SIM, i modesti segnali di pressione sullo spread derivano da un leggero incremento del pass-through dei tassi sul passivo piuttosto che da una riduzione dei tassi sull’attivo, alla luce di tassi di riferimento invariati da parte delle banche centrali.

Volumi

I prestiti a residenti nazionali mostrano un calo su base annua del 2,5%, in marginale miglioramento rispetto al -2,6% riportato a gennaio, grazie a una leggera ripresa nella componente corporate, mentre quella legata alle famiglie è in contrazione dell’1,3% su base annua.

A livello settoriale, la contrazione maggiore rimane nel Real Estate, con una flessione del 10% anno su anno.

Sui depositi, guardando solo al settore privato, i dati mostrano una sostanziale stabilità su base mensile, non includendo tuttavia l’impatto dell’emissione della terza tranche del BTP Valore.

Rispetto al periodo pre-Covid, la base depositi attuale risulta comunque superiore per circa 200 miliardi di euro.

Sofferenze

Su base mensile non si segnalano particolari evoluzioni nell’asset quality, con un aumento delle sofferenze che gli analisti di Equita SIM stimano pari a +0,2%.

A livello settoriale, gli esperti calcolano che l’aumento più marcato nel mese si è registrato nel comparto retail, seguito dal manifatturiero.

L’incremento delle sofferenze sui prestiti alle famiglie è stato più modesto e il Gross NPE ratio aggregato rimane in area 3%.

Banche: il commento di Equita SIM

Secondo Equita SIM, i dati di febbraio confermano un contesto ancora favorevole per il margine d’interesse, con la riduzione negli spread che rimane marginale su base sequenziale.

Con una dinamica analoga attesa anche per marzo, gli esperti ritengono ragionevole confermare l’aspettativa di un primo trimestre 2024 ancora forte lato net interest income.

Sui prestiti, sembra confermarsi il progressivo trend di miglioramento dei volumi iniziato a dicembre 2023, sebbene Equita SIM ritenga necessarie ulteriori evidenze nei prossimi mesi.

A livello di asset quality, non si sono registrati peggioramenti significativi a febbraio, elemento che fanno ipotizzare il mantenimento di un costo del rischio su livelli contenuti anche nel primo trimestre 2024.

Secondo gli analisti di Equita SIM, gli elementi a cui prestare attenzione sul settore a rimangono: entità del repricing del passivo, anche se ad oggi ancora non si registra una concreta pressione competitiva sui depositi, conferma nel trend dei volumi in relazione alle aspettative sul ciclo economico ed eventuali segnali di deterioramento dell’asset quality.

La curva forward dell’Euribor a tre mesi sconta una prima riduzione dei tassi da parte della BCE a giugno, prezzando all’80% un taglio di 25 punti base e circa 80 basis points complessivi nel 2024.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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