Mercati asiatici in calo a causa anche del profondo crollo degli utili aziendali che ha colpito la Cina nel 2023. Negli ultimi 5 mesi le imprese cinesi hanno registrato un calo degli utili del 18% rispetto all’anno precedente. Ecco cosa sta succedendo
Calo degli utili in Cina
L’industria cinese ha subito un forte calo degli utili negli ultimi mesi e più in generale negli ultimi anni. A causare la contrazione degli utili diversi fattori tra cui la diminuzione della domanda, la guerra dei dazi e la diminuzione delle esportazioni e dall’altra le difficoltà dell’industria cinese a ripartire dopo le stringenti misure anti Covid.
Negli ultimi anni l’economia cinese è fortemente rallentata, soprattutto sul piano industriale, a causa della politica di contenimento del Covid adottata dal governo di Pechino.
Le misure di contenimento, hanno causato un forte rallentamento della produzione industriale e in alcuni casi un arresto completo della produzione industriale intaccando in modo significativo il PIL cinese, che hanno provocato un forte rallentamento dell’economia anche nelle fasi successive e difficoltà di ripresa nel post-covid.
A questo si aggiungano gli effetti geopolitici del sostegno cinese alla Russia nella guerra all’Ucraina e le diverse interruzioni di esportazioni verso gli USA per effetto dell’embargo statunitense nel settore tecnologico.
Tutti questi fattori hanno incrinato fortemente la struttura produttiva cinese, causando, nei primi 5 mesi del 2023 un crollo degli utili del 18,8% rispetto all’anno precedente, che a sua volta era in calo del 20,6% rispetto al periodo precedente e di un ulteriore 4% nel periodo ancora precedente.
Futures in calo, si teme un nuovo divieto all’export di chip in Cina
La crisi dell’industria cinese ha effetti anche negli USA dove i Futures sulle azioni statunitensi sono calati dello 0,4% a seguito della notizia, riportata dal Wall Street Journal, che il governo degli Stati Uniti era in procinto di attivare nuove restrizioni sull’esportazione di Chip di intelligenza artificiale verso la Cina.
Gli USA hanno già fortemente limitato l’esportazione di Chip e prodotti tecnologici di aziende statunitensi verso la Cina, e si temono nuove e ulteriori restrizioni.
La notizia ha provocato un forte crollo dei titoli dei principali produttori di microchip statunitensi, vale a dire Nvidia e AMD, che nella giornata di martedì 27 giugno hanno perso rispettivamente il 3,1% ed il 2,4%.
Nel complesso Martedì 27 giugno ha visto il NASDAQ in salita dell’1,65%, l’S&P500 in rialzo dell’1,15% e il Dow Jones ha chiuso con un lieve guadagno dello 0,63%.
La situazione nei mercati asiatici
Per i mercati asiatici mercoledì 28 giugno segna un rimbalzo rispetto alle due sedute precedenti con l’indice Nikkei in forte ripresa dell’1,5% mentre i mercati cinesi di Hong Seng e Shangai appaiono più lenti con il primo in ripresa dello 0,25% e il secondo dello 0,6%.