Anche la seduta odierna si è conclusa con il segno meno per ENI, che ha perso terreno per la terza giornata di fila.
Dopo aver archiviato la sessione di venerdì scorso con un frazionale calo dello 0,11%, il titolo oggi si è fermato nuovamente sotto la parità.
ENI ancora in calo
A fine seduta, ENI è stato fotografato a 14,216 euro, con un ribasso dello 0,35% e quasi 10 milioni di azioni passate di mano, poco sotto la media degli ultimi 30 giorni.
Da notare che la conclusione odierna del titolo è al netto dello stacco relativo all’acconto sul dividendo pari a 0,24 euro per azione, in pagamento da mercoledì prossimo.
ENI: spunti da un meeting con gli investitori
Dopo il Capital Markets Day della scorsa settimana, ENI è stata impegnata in un roadshow con il CEO Claudio Descalzi e il CFO Francesco Gattei.
Secondo gli analisti di Equita SIM, l’evento ha mostrato elementi consistenti circa il percorso di crescita degli utili nel medio termine.
Gli analisti evidenziano tra gli argomenti principali del meeting, in primis che la convinzione sul percorso di transizione energetica della società è inalterata.
L’obiettivo di medio termine è quello di rendere lo sviluppo di business e tecnologie low carbon sostenibili dal punto di vista economico e finanziario e che possano contribuire alla crescita degli utili.
ENI è fiduciosa della crescita utili e cash flow lungo l’arco di piano nelle varie divisioni/satelliti grazie ad investimenti organici e iniziative M&A selettive, il miglioramento delle performance e l’efficientamento della base costi.
La crescita è supportata da un bilancio solido e dalla disciplina finanziaria negli investimenti.
Il modello “Dual exploration” continuerà ad estrarre valore da un portafoglio upstream che ha recentemente scoperto giacimenti come quelli in Indonesia o in Costa d’Avorio grazie a quote di partecipazione molto elevate che potranno essere parzialmente dismesse finanziando lo sviluppo stesso dei progetti.
Plenitude ha dimostrato la solidità del proprio business in un contesto sfidante con una crescita dell’EBITDA progressiva a 900 milioni di euro nel 2023 e nel piano contiene un ambizioso target di 2 miliardi di euro al 2027.
Enilive ha un approccio verticalmente integrato (come Plenitude) volto alla decarbonizzazione dei carburanti partendo dall’approvvigionamento agricolo e dalla bioraffinazione per arrivare alla rete commerciale di Eni.
La crescita è rilevante, supportata da una domanda in forte crescita di biodiesel/SAF dati gli obiettivi di decarbonizzazione nelle varie geografie.
Dal meeting è emerso inoltre che la remunerazione dell’azionista è basata su un parametro del 30%-35% del CFFO adjusted.
Il target è migliorabile in funzione delle variabili di scenario fino ad una distribuzione del 60% del upside del CFFO adjusted.
ENI: il commento di Equita SIM
Gli analisti di Equita SIM ritengono che il piano industriale appena presentato da ENI contenga delle solide basi di crescita della generazione di cassa, abbinata a una remunerazione per gli azionisti competitiva.
Gli esperti avvicinano le stime di CFFO adjusted all’outlook 2024 e al piano 2024-2027 di ENI con ipotesi di scenario molto simili sul 2024 e più conservative sul prezzo del gas 2027, segnalando che le variazioni di ipotesi a livello di utile netto sono della stessa entità.
Non cambia intanto la view di Equita SIM che su ENI ribadisce la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 19,5 euro.
ENI: UBS taglia il target price
Lo stesso rating “buy” è stato reiterato da UBS, con un target price ritoccato da 17 a 16 euro, complice una riduzione delle stime per tenere conto di un contesto pi+ debole per il trading di gas e i biocarburanti.
ENI: Barclays conferma bview bullish
Indicazioni positive anche da Barclays, che rinnovato l’invito a sovrappesare Eni in portafoglio, con un fair value a 14,51 euro.
Secondo gli esperti, le evidenze del Capital Markets Day sono state un business upstream in forte crescita, attività biofuel in fase di espansione e la trasformazione del segmento della Chimica.
ENI bocciato da Intesa Sanpaolo
Un downgrade per ENI é arrivato invece da Intesa Sanpaolo che ha tagliato il giudizio da “buy” a “hold”, con un prezzo obiettivo ridotto da 20 a 16,1 euro.
Per gli esperti l’Ebit adjusted pro-forma è inferiore alle loro stime e al consenso nel 2024 e nel periodo di piano, mentre l’aumento della politica del dividendo è benvenuto, ma era ampiamente atteso dal mercato.