Ftse Mib: risparmio gestito male, ma buone news dall’Europa

I titoli del risparmio gestito, e in particolare alcuni, soffrono sul Ftse Mib e ignorano le ultime decisioni della Commissione UE.

A meno di due ore dalla chiusura delle contrattazioni odierne, la seduta si conferma in rosso per i titoli del risparmio gestito a Piazza Affari.

Ftse Mib: vendite sul risparmio gestito

Sul Ftse Mib spicca in negativo la pessima performance di FinecoBank, che scivola in fondo al paniere delle blue chip con un affondo di circa il 4,5%, seguito da Azimut che arretra dell’1,65%.

Segno meno anche per Banca Generali che arretra dell’1,09%, mentre si difende un po’ meglio Banca Mediolanum che limita le perdite a una flessione dello 0,65%.

Risparmio gestito: Commissione UE rinuncia a divieto di inducement

I titoli del risparmio gestito finiscono sotto la lente sulla scia di alcune novità che arrivano dall’Europa.

Secondo le bozze consultate da Milano, la Commissione Europea avrebbe deciso di rinunciare alle proposte sul divieto di inducement, ovvero alle commissioni che vengono retrocesse dai produttori di uno strumento finanziario ai distributori che fanno anche consulenza.

Tale decisione sarebbe stata criticata da importanti Stati membri dell’Unione Europea, come la Germania, e da banche, assicurazioni e fondi.

La Commissione Europea ritiene ancora che un divieto totale delle commissioni sia “la misura più efficace”, ma riconosce che essa “comporterebbe impatti significativi sugli attuali sistemi di distribuzione, con conseguenze difficili da prevedere”.

Commissione UE: approccio in due fasi

Pertanto, la Commissione ha proposto un approccio in due fasi. Nella prima fase, verrà introdotto uno stop alle commissioni soltanto per le attività “execution-only”, ovvero per quelle attività in cui non viene fornita alcuna forma di consulenza.

In Italia, come spiega Equita SIM, tale pratica è già in vigore, quindi non ci si aspettano impatti particolari. Inoltre, il principio del “best interest”, ossia del migliore interesse del cliente, sarà rafforzato e sarà aumentata la trasparenza sui pagamenti delle commissioni, in modo che i clienti ne siano maggiormente consapevoli.

Nella seconda fase, dopo tre anni dall’entrata in vigore della direttiva, la Commissione scriverà un rapporto al Consiglio e al Parlamento dell’Unione Europea per valutare l’impatto delle misure adottate sul mercato.

Se le misure non saranno state sufficienti a migliorare la situazione per i clienti, la Commissione valuterà alternative, tra cui il divieto totale.

Tuttavia, al momento tale prospettiva sembra incerta e lontana dall’orizzonte dell’Unione Europea.

Risparmio gestito: il commento di Equita SIM

Secondo gli analisti di Equita SIM, la notizia conferma l’idea che una norma di divieto totale a breve termine fosse improbabile, ma che fosse più realistico un aumento della trasparenza dei servizi.

A detta degli esperti, la notizia riduce il rischio regolatorio per il settore, tuttavia si ricorda che i modelli di business integrati, ossia produzione + distribuzione, dovrebbero avere maggiore flessibilità nell’adattarsi ai cambiamenti normativi.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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